Quello della gravidanza è uno dei periodi più belli per una donna, e anche dei più delicati. Per questa ragione, la legge prevede l’astensione al lavoro già dalla fine del settimo mese di gravi9danza, o addirittura prima se ci sono particolari condizioni o problemi per mamma o feto.
In questa guida completa su contratto a chiamata e maternità ti spiego come funziona la tutela della gravidanza in caso di lavoro intermittente, la maternità obbligatoria, la facoltativa (il congedo parentale), sia un caso di contratto a chiamata con obbligo di risposta che senza.
Come funziona
Il contratto a chiamata è un tipo di rapporto lavorativo intermittente: il datore di lavoro non ha l’obbligo di chiamare il lavoratore in precisi momenti, ma solo quando ne ha bisogno. La legge prevede due tipologie di contratto a chiamata:
- Senza obbligo di risposta, quando prevede che l’azienda possa chiamare il lavoratore, ma quest’ultimo non è obbligato ad accettare. Se in quel momento è libero accetta, altrimenti può tranquillamente rifiutare, non avendo alcun obbligo.
- Con obbligo di risposta. Questo caso è completamente diverso da quello appena esposto. Il lavoratore deve rispondere alla chiamata: è obbligato per contratto a tenersi disponibile. Se gli succede qualcosa che lo rende indisponibile, per esempio una malattia, deve tempestivamente avvisare il datore di lavoro (anche se in quel momento il lavoratore è fermo, ossia non lavora). In questo modo il datore di lavoro sa che, per tutto il periodo di prognosi imposto dal medico, non potrà fare affidamento su quel dipendente. Se invece non ci sono motivi ostativi, non ci sono giustificati motivi di assenza, il lavoratore deve recarsi a lavoro.
Indennità di disponibilità
Nel contratto a chiamata con obbligo di risposta, il datore di lavoro deve corrispondere al dipendente la cosiddetta indennità di disponibilità. Una sorta di “stipendio” per il fatto di tenersi sempre disponibile. L’indennità deve essere pari ad almeno il 20% di dello stipendio di un lavoratore classico per quel livello e quella mansione. Ti faccio un esempio concreto.
Esempio
Supponiamo che l’azienda ti abbia assunto con contratto a chiamata con obbligo di risposta, per la qualifica di cameriere. Per la tua mansione e il tuo livello, il tuo CCNL prevede uno stipendio base di 2.000 euro. Hai diritto quindi a un’indennità di disponibilità pari ad almeno 400 euro al mese.
Quello che devi fare quindi, per conoscere l’importo base della tua indennità di disponibilità, è andare a vedere il tuo CCNL, cosa e quanto prevede per la tua mansione e il tuo livello, dunque calcolare il 20%, che l’importo base per l’indennità di disponibilità che ti spetta.
L’indennità di disponibilità la percepisci ogni mese, anche se non lavori. Spetta infatti per il semplice fatto di essere disponibile: che lavori o no, l’azienda ha l’obbligo di corrisponderla regolarmente.
Congruo preavviso
Il datore di lavoro può chiamarti quando ha bisogno. Questo però non significa che possa pretendere che ti rechi a lavoro se ti chiama mezz’ora prima. Deve rispettare un congruo preavviso, solitamente pari ad almeno un giorno.
Obbligatoria
Maternità durante il periodo di lavoro effettivo
Se sei incinta e stai entrando nel periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, puoi beneficiarne. Se quindi sei al termine del settimo mese di gravidanza e stai lavorando, il rapporto di lavoro rimane sospeso: inizi la cosiddetta maternità obbligatoria.
Puoi iniziarla anche al termine dell’ottavo mese e persino lavorare fino al giorno del parto, se il tuo medico accerta la tua buona salute e l’assenza di rischi per il nascituro. Questo detto finora vale sia che tu abbia un contratto con obbligo di risposta che senza. Dunque se subentra l’astensione obbligatoria mentre stai lavorando, sei tutelata sempre.
Maternità durante il periodo di disponibilità
Se hai un contratto con obbligo di risposta e al momento non stai lavorando, hai diritto comunque alle tutele previste per la maternità. L’indennità di disponibilità che percepisci infatti, comprende anche i contributi previdenziali che coprono in caso di maternità (INPS circc. n. 17/2006; n. 41/2006).
Contratto senza obbligo di risposta
Questo però vale solo se il contratto è con obbligo di risposta. Se il tuo contratto è senza obbligo di risposta e in questo momento non stai lavorando, non ti spetta la maternità, perché durante i periodi di attesa il rapporto di lavoro è come non costituito. Tuttavia, resta fermo quanto previsto dall’art. 24 del decreto 151/2001, che ti permette di ottenere la maternità obbligatoria entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro effettivo.
Facoltativa: congedo parentale
Allo scadere della maternità obbligatoria, hai diritto a quella facoltativa, che tecnicamente si chiama congedo parentale: puoi quindi decidere di tornare al lavoro oppure prolungare la tua astensione al lavoro.
Per quanto riguarda la maternità facoltativa si applicano le regole previste per il part time verticale. Dunque l’INPS indennizza solo i giorni di previsto svolgimento del lavoro, per un importo entro il 30% della retribuzione percepita durante il periodo lavorativo.