Sei percettore di indennità di disoccupazione (nota come NASPI) e hai ricevuto un’offerta di lavoro con contratto a chiamata. Vorresti accettare, perché magari questo lavoro potrebbe aprirti delle porte per il futuro, per quando la NASPI terminerà. Ma temi di perdere la disoccupazione per qualcosa di incerto.

In questa guida completa su contratto a chiamata e NASPI ti spiego qual è la compatibilità tra questa tipologia contrattuale e l’indennità di disoccupazione, in quali casi puoi mantenere entrambi, come non perdere la disoccupazione e come comunicare all’INPS l’assunzione con il contratto a chiamata.

Compatibilità

Hai ricevuto una proposta di lavoro con contratto a chiamata e ti piacerebbe accettare. D’altra parte però, non vuoi neanche rischiare di perdere la NASPI per un lavoro che in fondo, non offre certezze.

Il contratto a chiamata infatti, è una tipologia di contratto che ti permette di lavorare solo quando il datore di lavoro ti chiama. E’ anche vero che può essere a tempo determinato oppure a tempo indeterminato, quindi se fosse una proposta per un contratto indeterminato, potrebbe essere più allettante.

Ad ogni modo, ti stai chiedendo cosa fare, visto che al momento sei percettore di NASPI, se è possibile prendere la NASPI e contemporaneamente accettare un contratto a chiamata, senza perdere la disoccupazione.

Come non perderla

Per non perdere la disoccupazione, tutto quello che devi fare è comunicare tempestivamente la tua assunzione all’INPS e indicare il reddito presunto annuo che dovresti ottenere con il contratto. Chiaramente puoi solo indicare il reddito presunto, visto che il contratto è a chiamata e quindi non sai precisamente quale sarà il tuo reddito.

Esempio

Comunica la tua assunzione all’INPS al più presto, entro un massimo di 30 giorni dall’assunzione. Per reddito presunto annuo, si intendo il reddito lordo che pensi di poter ottenere con il contratto a chiamata.

Perché devi comunicare il tuo reddito presunto

La comunicazione è molto importante, perché sulla base del reddito che percepirai con il contratto a chiamata, l’INPS rimodula la tua indennità di disoccupazione. Ebbene sì: se per esempio percepisci una NASPI pari a 800 euro al mese, e con il contratto a chiamata guadagni 150 euro al mese, allora l’INPS ti eroga 650 euro mensili.

Allora, a questo punto, non conviene lavorare, meglio percepire la NASPI senza fare nulla. Meglio 800 euro pieni senza nulla fare, piuttosto che altrettanti ma dovendo impegnarsi in un lavoro. Anche se sei la persona più onesta del mondo, sii sincero: l’hai pensato, almeno per un istante.

Non sarebbe una buona idea. Innanzitutto trovare un lavoro è importante. E un contratto a chiamata oggi, potrebbe trasformarsi in qualcosa di più importante domani. Inoltre, anche se percepisci la NASPI, sei tenuto a cercare attivamente un lavoro.

Limite reddito

In caso di lavoro a chiamata, hai diritto alla NASPI solo se il tuo reddito derivante dal contratto a chiamata non supera gli 8.000 euro annui lordi. Se il reddito che dovresti percepire supera questo importo, allora non hai più diritto alla NASPI.

Ricapitolando:

  1. In caso di assunzione con contratto a chiamata, non perdi la NASPI, purché comunichi tempestivamente la tua assunzione all’INPS;
  2. L’INPS continua a erogarti la Naspi, sulla base dei giorni effettivamente non lavorati;
  3. Hai diritto a mantenere la NASPI solo se il reddito derivante dal tuo contratto a chiamata non supera gli 8.000 euro annui.

Lo scopo di queste regole è quello di garantire al cittadino un sussidio sufficiente a una vita dignitosa. Un contratto a chiamata infatti, non garantisce una certa stabilità, né tanto meno uno stipendio fisso. Si tratta di una prestazione di lavoro che può esserci come può non esserci. Tutto dipende dalla chiamata della ditta che ti assume.

Per questa ragione, l’INPS continua a erogare l’indennità di disoccupazione, allo scopo di garantire al cittadino la sua sussistenza. Se però il reddito va oltre il limite suddetto (8.000 euro annui), allora l’INPS è autorizzata a interrompere la NASPI.

Come comunicare all’INPS l’assunzione

Puoi comunicare l’assunzione all’INPS tramite:

  1. Call center, chiamando al numero 803 164 (se telefoni da casa), oppure il numero 06 164 164 (se chiami dal cellulare). Non devi far altro che parlare con un operatore e comunicare la tua assunzione.
  2. Il sito INPS, accedendo attraverso le tue credenziali. Puoi comunicare l’assunzione tramite il servizio “NASPI -COM: invio comunicazione“. Devi andare nella sezione Prestazioni e servizi > Servizi e scrivere “NASpI” nella casella chiamata “Testo libero”. Clicca infine sul risultato: NASpI -COM ed entra quindi nel servizio di comunicazione.

Per accedere al sito INPS occorre possedere determinate credenziali, per esempio lo SPID. Leggi qui come funziona e come richiedere SPID.

Come funziona il contratto a chiamata

Il contratto a chiamata è un contratto che prevede la prestazione lavorativa solo quando è il datore di lavoro a chiamare. Il lavoratore quindi, non ha certezza che svolgerà il lavoro: l’azienda può chiamarlo, può non chiamarlo. Si tratta di un metodo per le aziende, di avere forza lavoro flessibile.

Il contratto a chiamata può essere:

  1. Senza obbligo di disponibilità. In questo caso, il lavoratore chiamato, può anche rifiutarsi, non paga alcuna penalità;
  2. Con obbligo di disponibilità. In questo caso il lavoratore deve essere sempre disponibile. Non può quindi accettare altri lavori per il periodo in cui si presta. Per esempio: supponiamo che il contratto preveda le eventuali chiamate il sabato sera. In tal caso il lavoratore deve tenersi sempre disponibile il sabato sera. Per ricompensarlo di questa disponibilità, il datore di lavori gli riconosce la cosiddetta indennità di disponibilità. In questo modo, anche se il lavoratore non presta la sua opera, ottiene comunque un riconoscimento economico per il solo fatto di essere rimasto libero per un’eventuale chiamata.

Per avere maggiori informazioni leggi la nostra guida completa sul contratto a chiamata.