Per il datore di lavoro c’è un vantaggio molto importante: può pagare il dipendente solo quando lavora. Quindi, se questo datore di lavoro ha un’azienda che solo in certi periodi richiede più manodopera, può chiamare questi lavoratori solo all’occorrenza e pagarli solo in tal caso.
Anche per te che lavori con contratto a chiamata i pro non mancano. Ma, come ogni cosa, c’è sempre il rovescio della medaglia: in questa guida su vantaggi e svantaggi del contratto a chiamata ti spiego come funziona, qual è la paga minima, ossia la paga base oraria, ti fornisco infine qualche esempio di retribuzione.
Vantaggi e svantaggi
Un’azienda ti ha proposta un contratto di lavoro a chiamata, ma non sai se accettare. Non conosci bene i tuoi diritti, quali sono i vantaggi, i pro e i contro di questa tipologia contrattuale. Sei nel posto giusto, perché oggi ti chiarirò le idee su diversi aspetti.
Un contratto a chiamata è praticamente un accordo che non ti garantisce un minimo di ore lavorative. Il datore di lavoro ti chiamerà solo se e quando avrà bisogno. Chiaramente, un minimo di organizzazione il datore di lavoro in genere la fornisce, nel senso che ti dirà se in genere ha bisogno nel fine settimana, oppure durante le feste, oppure semplicemente se ti chiamerà solo quando si assenta un suo dipendente.
Sappi però che, anche se ti dice che forse ti chiamerà nel giorno X, non è tenuto a farlo: lo farà solo quando avrà effettivamente bisogno. Detto ciò, per comprendere meglio questo tipo di contratto, devi sapere che ce ne sono due due tipologie:
- Contratto a chiamata senza obbligo di risposta da parte tua;
- Contratto a chiamata con obbligo di risposta da parte tua.
Vediamo entrambi i casi.
Contratto a chiamata senza obbligo di risposta
In questo caso il datore di lavoro ti chiama, ma tu non sei obbligato a lavorare. Per esempio perché per quel giorno hai trovato altro, oppure hai da fare, o semplicemente quel giorno non hai voglia. Non sei tenuto a tenerti libero. Se vuoi accetti, altrimenti non sei obbligato.
Contratto a chiamata con obbligo di risposta
In questo caso, se il datore di lavoro ti chiama, sei obbligato a recarti a lavoro. Non puoi rifiutare. Il datore di lavoro però, per la tua disponibilità perenne, deve pagarti ogni mese l’indennità di disponibilità, generalmente pari a circa il 20% della classica retribuzione prevista per il tuo profilo professionale.
Esempio
Supponiamo che tu sia un cameriere e per la tua mansione il CCNL preveda una paga minima di 1.800 euro al mese. In tal caso, se hai un contratto a chiamata con obbligo di risposta, il datore di lavoro deve pagarti almeno 180 euro al mese, tutti i mesi e anche se quel mese non lavori. Per il semplice fatto di tenerti sempre disponibile.
Devi dunque tenerti sempre pronto a rispondere. Sei giustificato solo se ricorre un motivo oggettivo di impossibilità: se per esempio sei malato o hai problemi familiari. In questi casi, motivati e provati, il datore di lavoro non può costringerti ad andare a lavorare. Se quindi sei malato e hai un certificato medico che lo attesta, l’azienda non può obbligarti.
D’altro canto però, nel momento in cui subentra la tua indisponibilità, tu devi tempestivamente avvisare il datore di lavoro. Se per esempio ti ammali e non stai lavorando, devi comunque avvisare l’azienda e indicare il periodo di prognosi, in modo che non ti chiamino.
Preavviso
Ricorda che il datore di lavoro non potrebbe chiamarti all’improvviso per andare a lavorare. Non puoi ricevere una chiamata mezz’ora prima per andare a lavorare. Devi avere un congruo preavviso. Tale periodo di preavviso, in genere lo stabilisce il CCNL di appartenenza e di solito è pari a un giorno.
Ciò non significa che il datore di lavoro non possa assolutamente chiamarti prima di un giorno di preavviso. Può anche farlo. Per esempio, se il contratto prevede un giorno di preavviso e ti chiama due ore prima, potrebbe anche farlo, ma tu non sei obbligato ad accettare. Se ti va, se sei disponibile, puoi anche andare a lavorare con così poco preavviso, altrimenti puoi semplicemente rispondergli che sarai a lavoro tra 24 ore, non prima.
Paga oraria minima
Ora chiariamo un altro aspetto importante: quello della retribuzione. Per il fatto che il datore ti abbia assunto con contratto a chiamata, non significa che possa pagarti meno degli altri: il tuo compenso è esattamente uguale a quello previsto dal CCNL per i dipendenti a contratto indeterminato, del tuo livello e per la tua mansione.
Se quindi per esempio, sei un cameriere di sala e il tuo CCNL per la tua specifica mansione e livello prevede un pagamento di 14 euro lordi orari, allora l’azienda deve pagarti esattamente 14 euro lordi orari, non un centesimo in meno. Hai gli stessi diritti di un dipendente assunto con classico contratto subordinato.