Un contratto a tempo indeterminato rappresenta sicuramente l’obiettivo di chi entra nel mondo del lavoro: stabilità e una certa sicurezza sono le caratteristiche che rendono questo contratto il più ambito tra i lavoratori. D’altra parte però, per il datore di lavoro, non è sempre così e potrebbe preferire avviare la collaborazione dapprima con un contratto a tempo determinato.

In questa guida completa sulla differenza tra contratto a tempo determinato e contratto a tempo indeterminato, ti spiego quali sono i vantaggi di un’assunzione più stabile e quelli di un’assunzione a termine, Come funzionano questi contratti, e quali possibilità offrono in termini di progetti futuri.

Differenze

Per quanto riguarda le differenze tra contratto a tempo determinato e indeterminato, bisogna considerare il punto di vista del lavoratore e quello del datore di lavoro.

Se da una parte il datore di lavoro potrebbe essere più propenso a iniziare il rapporto con scadenza determinata, dall’altra c’è il lavoratore che probabilmente ambisce a un rapporto più stabile. Vediamo insieme quali sono le differenze in base a entrambi i punti di vista.

Per il lavoratore

PER IL LAVORATORE: Differenza tra contratto a tempo determinato e indeterminato

Il contratto a tempo indeterminato, è un contratto di lavoro che ha le seguenti caratteristiche:

  • Diventi dipendente, ossia lavoratore subordinato di quell’azienda;
  • Il contratto ha una scadenza precisa. Per esempio, se la scadenza è il 31 marzo 2025, significa che lavorerai fino a quella data. L’azienda ha la possibilità di prorogarti il contratto, ma non è obbligata. Quindi alla fine del contratto non hai certezza se continuerai a lavorare oppure no;
  • Non puoi dare le dimissioni prima della scadenza. Una volta che il contratto stabilisce una data, sei tenuto a rispettarla: sei tenuto a lavorare fino alla scadenza, non è possibile dare le dimissioni. Puoi darle solo se ricorre la giusta causa, ossia se subentra un motivo talmente grave da non permetterti di proseguire il rapporto di lavoro (non ti pagano lo stipendio, subisci molestie, furti, ecc..).

Si tratta quindi di un contratto che non offre certezza: dopo la scadenza, anche se il datore di lavoro ti ha detto che vorrebbe assumerti, poi non è detto che lo faccia. Tutto dipende dalla situazione del momento.

C0è uno svantaggio con il contratto a tempo determinato: difficilmente le banche concedono prestiti o mutui. Se si tratta di un piccolo prestito, con un piano di rimborso entro la scadenza del tuo contratto, è probabile che una banca ti conceda un finanziamento.

Esempio

Supponiamo che tu abbia bisogno di 3.000 euro. Chiedi un prestito di 3.000 euro con un piano di rimborso di 300 euro al mese per dodici mesi (3.000 euro + interessi). Il debito quindi lo estingui entro un anno. Il tuo contratto a tempo determinato scade fra due anni, quindi la banca è abbastanza sicura che avrai il denaro per restituire il prestito, per i prossimi due anni. Se invece chiedi un prestito con un piano di restituzione entro tre anni, potrebbe fare problemi, perché appunto non ha la garanzia che tu abbia il lavoro, dopo la scadenza del tuo attuale contratto.

Per non parlare poi della concessione di un mutuo: solitamente un mutuo ha una durata di almeno dieci, venti, trent’anni. Se hai un rapporto di lavoro a tempo determinato, è molto difficile che tu ottenga un mutuo, a meno che presenti alla banca un garante con un reddito stabile. Con un contratto a tempo determinato quindi, ti risulta difficile pianificare la tua vita nel lungo termine e fare progetti più concreti.

Il contratto a tempo determinato però, non è da prendere negativamente: potrebbe essere il tuo trampolino di lancio. Dopo un periodo a tempo determinato, potresti aver maturato la necessaria esperienza per avere un ruolo a tempo indeterminato. E con uno stipendio maggiore.

Il contratto a tempo indeterminato, offre quindi maggiore stabilità e ti permette di pianificare il futuro. Inoltre, a differenza del determinato, ti permette di dare le dimissioni quando vuoi e per qualsiasi motivo, anche se per esempio trovi un nuovo lavoro che ti piace di più.

Dunque, con il determinato non puoi dimetterti prima della scadenza (a meno che intervenga la giusta causa). Con un contratto a tempo indeterminato puoi dimetterti quando vuoi.

Per il datore di lavoro

PER IL DATORE DI LAVORO: Differenza tra contratto a tempo determinato e indeterminato

Un datore di lavoro, solitamente assume dapprima a tempo determinato: non conosce quella persona e quindi si prende quel periodo di tempo per conoscerla, capire come lavorare insieme, comprendere se il rapporto può diventare stabile, duraturo, a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda i costi previdenziali e le tasse, periodicamente ci sono leggi che avvantaggiano le aziende che assumono dipendenti a tempo indeterminato o che trasformano il contratto da determinato a indeterminato.