Ci sono determinate attività che non operano tutto l’anno: per esempio in alcuni settori della ristorazione oppure alberghieri, le attività si fermano durante alcuni periodi. Ecco perché, per i dipendenti, ci sono particolari contratti ad hoc.

In questa guida completa sul contratto a tempo indeterminato con sospensione estiva ti spiego cos’è e come funziona, cosa prevede questa tipologia contrattuale, quali caratteristiche deve avere il contratto, infine quando è prevista la possibilità di chiedere la NASpI in caso di perdita del lavoro (indennità di disoccupazione).

Cos’è e come funziona

Il contratto a tempo indeterminato con sospensione estiva, è un contratto di lavoro subordinato, quindi da dipendente, dove l’attività lavorativa si sospende per un certo periodo (per esempio quello estivo). Tipico esempio, quello di un lavoratore a una mensa scolastica: lavora tutto l’anno tranne l’estate, quando le scuole sono chiuse.

Sospensione programmata

La caratteristica principale di questo contratto, è che opera la sospensione, quindi non la cessazione: durante il periodo in cui non lavori, il tuo contratto rimane attivo, non perdi il tuo posto di lavoro. Semplicemente non lavori, ma poi riprendi a lavorare l’anno successivo, o comunque nel periodo successivo in cui c’è bisogno della tua collaborazione.

La sospensione quindi, non bisogna confonderla con un’assunzione a termine: supponiamo che lavori in una mensa scolastica con un contratto a termine, che scade il 30 giugno. In questo caso il tuo contratto finisce, termina il 30 giugno. A settembre tornerai a lavoro solo se l’azienda ti chiama di nuovo, ma no ha alcun obbligo di richiamarti.

Se invece sei assunto a tempo indeterminato, lavori fino al 30 giugno, dopodiché opera la sospensione e poi a settembre riprendi a lavorare. Il tuo posto di lavoro rimane a te: durante la sospensione continui a essere dipendente di quell’azienda.

Caratteristiche del contratto con clausola di sospensione

Un contratto di questo tipo, deve essere stipulato in forma scritta e deve contenere le principali informazioni riguardanti l’attività:

  • La mansione;
  • Inquadramento, livello e qualifica del lavoratore;
  • Data di inizio del rapporto e indicazione che si tratta di un contratto a tempo indeterminato;
  • Indicazione del periodo in cui opera la sospensione;
  • Durata dell’eventuale periodo di prova;
  • Importo della retribuzione ed elementi costitutivi della stessa;
  • Periodo di pagamento;
  • Giorni di ferie;
  • Permessi;
  • Termini di preavviso in caso di dimissioni.

Disoccupazione

Durante la sospensione, generalmente, il dipendente non percepisce stipendio. Ti stai dunque chiedendo se è possibile ottenere la NASpI, ossia l’indennità di disoccupazione, per intenderci.

L’indennità di disoccupazione spetta nei seguenti casi:

  1. Licenziamento. Se il datore di lavoro ti licenzia, per qualsiasi motivo (quindi anche per giusta causa) hai diritto alla NASpI;
  2. Dimissioni per giusta causa. L’unico caso in cui, da dimissionario, ti spetta la NASpI, è quello della disoccupazione involontaria. E una giusta causa rappresenta sicuramente una causa di dimissioni non volontarie. La giusta causa è infatti un evento così grave che impedisce la prosecuzione anche temporanea dell’attività lavorativa. Se per esempio l’azienda non ti paga lo stipendio da x mesi, puoi dare la tue dimissioni e queste rappresentano dimissioni per giusta causa. In tal caso ti spetta la NASpI.

Alla luce di ciò, la NASpI non spetta in caso di sospensione dell’attività lavorativa. Nel contratto a tempo indeterminato con clausola di sospensione infatti, l’attività lavorativa non cessa, non c’è alcun licenziamento e tanto meno dimissioni. Quindi, la NASpI non puoi richiederla, neanche se durante questo periodo non stai percependo stipendio.

Il vantaggio

Quindi, se da una parte con questo tipo di contratto sai già che il posto di lavoro non te lo toglie nessuno, che rimane tuo, dall’altra sai anche che durante la sospensione non percepisci stipendio. Si tratta pertanto di un tipo di contratto che offre maggiori sicurezze rispetto a un contratto a tempo determinato, che ha una scadenza e nessuna certezza di rinnovo.

Con questo contratto infatti, sebbene durante un certo periodo non percepisci stipendio, sai che dopo il periodo di ferma, l’azienda deve richiamarti, non può cedere il posto a qualcun altro. Tu sei un dipendente a tempo indeterminato a tutti gli effetti.

Quando puoi prendere la NASpI

La NASpI ti spetta solo se perdi il lavoro in modo involontario. Durante la sospensione non sei disoccupato: il tuo contatto di lavoro rimane in essere, è solamente sospeso fino a quando riparte l’attività. Tipico esempio è appunto quello delle mense scolastiche: se lavori in una mensa di questo tipo, sai bene che spesso di estate l’attività si ferma.

La disoccupazione quindi, puoi prenderla solo se cessa il tuo contratto di lavoro, ossia se ti dimetti per giusta causa oppure se il tuo datore di lavoro ti licenza (per qualunque motivo). A questo punto, se perdi il lavoro (che era appunto a tempo indeterminato con clausola di sospensione) hai diritto alla NASpI e puoi presentare domanda all’INPS.