Lo stage è un contratto tra un’azienda e un soggetto, dove la prima si fa carico della sua formazione on the job. Formazione on the job significa che lo stagista apprende il mestiere direttamente sul posto, anche seguendo apposite attività formative.

In questa guida completa sul contratto da stagista ti spiego cos’è, quante ore settimanali prevede, lo stipendio spettante, l’età massima per poter stipulare questo contratto, cosa spetta in materia di ferie, permessi, malattia, infine cosa succede al termine dello stage, se spetta l’indennità di disoccupazione.

Cosa prevede

Molte volte le aziende fanno ricorso al contratto da stagista, quando decidono di assumere una persona che ha poca o alcuna esperienza lavorativa, oppure che vuole reinserirsi nel mondo del lavoro. Il contratto di stage è infatti un contratto di formazione lavoro, dove l’azienda si fa carico della formazione del lavoratore, corrispondendogli comunque un compenso.

Ci sono tre tipologie di contratto di stage:

  1. Stage formativo e di orientamento, che dura al massimo sei mesi;
  2. Stage di inserimento e reinserimento nel lavoro, che dura al massimo 12 mesi;
  3. Stage a favore di soggetti svantaggiati, che dura al massimo 12 mesi (24 in caso di disabili).

Stipendio

La legge non prevede disposizioni specifiche in materia di stage, non essendo un contratto di lavoro vero e proprio. Tuttavia, agli stagisti spetta un rimborso spese minimo di 300 euro mensili. Questi 300 euro non fanno perdere lo status di disoccupazione, perché appunto il contratto di stage non è un vero e proprio contratto di lavoro.

Una tipologia particolare di stage è Garanzia Giovani, un programma di lavoro/formazione lanciato dall’Unione Europea. In questo caso spetta un minimo di 500 euro mensili, pagato in parte dal datore di lavoro e in parte dalla Regione

Malattia

Lo stage non rappresenta un contratto di lavoro subordinato, dunque non deve sottostare alla relativa disciplina. Di conseguenza, se uno stagista è ammalato, non c’è bisogno di inviare il certificato di malattia al datore di lavoro: basta solo comunicare l’assenza.

Allo stesso modo, non sono previste indennità INPS per malattia: se lo stagista si ammala, non c’è l’INPS a pagare la sua indennità, come solitamente avviene per un dipendente classico.

Ore settimanali

Il contratto di stage prevede un tetto minimo di ore e un tetto massimo. Il tetto minimo deve essere sufficiente a permettere allo stagista di calarsi nella realtà aziendale. Alla luce di ciò, il contratto di stage deve avere:

  • Un minimo di 20 ore settimanali;
  • Un massimo di 40 ore settimanali, esattamente come avviene per i lavoratori subordinati.

Dimissioni

Non essendo lo stage un contratto di lavoro subordinato, l’azienda e lo stagista possono interrompere lo stage in qualsiasi momento. Infatti non si parla di vere e proprie dimissioni volontarie o licenziamento, bensì di interruzione di stage.

Nello specifico:

  • Lo stagista può interrompere lo stage in qualunque momento, senza dare motivazione, senza dare preavviso;
  • L’azienda anche può interrompere lo stage in qualsiasi momento, senza dare preavviso, ma solo se sussistono specifiche condizioni.

In questa guida sull’interruzione di tirocinio trovi tutti i dettagli.

Età

Per quanto riguarda l’età massima, la legge non prevede un limite entro cui è possibile stipulare un contratto di stage. Di conseguenza, un’azienda può stipulare un contratto di stage con persone di qualsiasi età.

Infatti, tra i vari tipi di stage accennate all’inizio della guida, ci sono anche quelli di reinserimento lavorativo, dedicati soprattutto a persone adulte che desiderano reinventarsi e apprendere un nuovo mestiere.

Full time e part time

A seconda delle attività previste in azienda e delle attività formative, lo stage può articolarsi in un orario:

  • Part time;
  • Full time. Le ore massime settimanali da non superare sono 40, come avviene per i dipendenti.

Il part time può essere:

  • Orizzontale, ossia prevedere lavoro ogni giorno per un numero ridotto di ore;
  • Oppure parziale, ossia prevedere solo alcuni giorni di lavoro full time. Per esempio solo il lunedi, martedi e venerdi per un totale di 21 ore settimanali (7 ore per ogni giornata lavorativa).

Ferie

Non essendo un lavoro vero e proprio, lo stage non prevede ferie. Tuttavia può succedere che lo stagista abbia bisogno di un periodo di pausa, per impegni vari oppure per riposare, per esempio d’estate.

In questi casi, deve semplicemente accordarsi con il datore di lavoro e prevedere per esempio un periodo di sospensione dello stage.

Disoccupazione

Una volta terminato lo stage, l’ex stagista non ha diritto all’indennità di disoccupazione (NASPI). Lo stage infatti, non rappresentando un contratto di lavoro subordinato, non offre le stesse tutele. Dunque la disoccupazione non spetta neanche in caso di licenziamento (interruzione anticipata dello stage).

Allo stesso tempo, non rappresentando un lavoro vero e proprio, lo stage non fa perdere lo status di disoccupato.

Contributi

Come probabilmente stai già immaginando, lo stage non prevede neanche il versamento di contributi previdenziali da parte del “datore di lavoro”. Dunque uno stagista non ha tutele in caso di malattia, gravidanza, ferie, permessi.

Il versamento dei contributi previdenziali spetta solo in caso di successiva assunzione presso l’azienda, ma non durante lo stage.