Il Contratto Collettivo nazionale del Lavoro, meglio conosciuto con l’acronimo di CCNL è un accordo stipulato tra il datore di lavoro e le associazioni sindacali dei dipendenti, per trovare punti in comune e mettere nero su bianco tutte le regole che disciplineranno il rapporto di lavoro, dal momento dell’assunzione fino alla cessazione del rapporto.
In questa guida completa sul Contratto Statali ti spiego cos’è e come funziona, quali sono le tabelle retributive con tutti gli stipendi lordi per ogni mansione e livello, da quali voci è composta la retribuzione, a quanti giorni di ferie hai diritto durante l’anno, a quante ore di permesso per motivi familiari o personali e infine le tutele previste in caso di malattia.
Cos’è e come funziona
Il contratto statali, il cui nome preciso è Contratto Collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto funzioni centrali, è l’accordo stilato tra associazioni sindacali e A.Ra.N.(Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni).
Questo CCNL, che per comodità chiameremo Contratto statali, si applica a tutto il personale assunto nella Pubblica Amministrazione, a tempo determinato e indeterminato, indicate nell’art. 3 del CCNQ.
Art. 3 del CCNQ
Scarica subito l’elenco degli enti della PA a cui si applica il contratto di cui parliamo in questa guida.
Tabelle retributive
La retribuzione è composta da (art. 69 del Contratto Statali):
- Stipendio relativo a inquadramento e mansione;
- Retribuzione di anzianità;
- Lavoro straordinario (se spettante);
- Premi di risultato (se spettanti);
- Altre indennità (se spettanti);
- Assegno al nucleo familiare (ANF) se spettante.
L’amministrazione ti paga lo stipendio ogni mese, dal 20 al 31 del mese. Ogni ente stabilisce il giorno preciso di pagamento e se questo giorno ricade in un sabato non lavorativo oppure in un festivo, allora l’amministrazione eroga lo stipendio il giorno lavorativo precedente (art. 70 del CCNL).
Ogni mese ottieni la tua busta paga, dove sono elencati i seguenti dati:
- Denominazione dell’ente;
- Tuo nome e cognome;
- Inquadramento;
- Periodo a cui si riferisce lo stipendio;
- Singoli elementi della busta paga (retribuzione base, anzianità, premi, assegni al nucleo familiare);
- Le trattenute.
L’amministrazione statale paga la tredicesima tra il 15 e il 21 dicembre. Ogni ente stabilisce un giorno preciso e se questo giorno ricade in un sabato non lavorativo oppure in un festivo, allora l’amministrazione eroga lo stipendio il giorno lavorativo precedente (art. 72 del CCNL).
Di seguito puoi scaricare le tabelle retributive del Contratto statali:
Tabelle retributive contratto statali
Scarica subito il CCNL statali, a partire da pagina 130 trovi le tabelle retributive.
Livelli e mansioni
Il CCNL comparto funzioni centrali prevede specifici livelli professionali, in questo modo ogni dipendente è inquadrato secondo la sua professionalità e a ogni livello corrisponde una retribuzione. Ecco di seguito i livelli previsti, elencati in ordine decrescente in base alla complessità e autonomia delle proprie funzioni:
- Ispettore generale;
- Direttore divisione;
- Livello IIIF (IIIF 7, IIIF 6, IIIF 5, IIIF 4, IIIF 3, IIIF2, IIIF1);
- Livello IIF (IIF 6, IIF 5, IIF 4, IIF 3, IIF2, IIF1);
- Livello IF (IF 3, IF2, IF1).
Nel paragrafo precedente puoi scaricare le tabelle retributive e conoscere quindi lo stipendio previsto per ogni livello.
Ferie
Come tutti i lavoratori, hai diritto a un periodo di ferie retribuite, durante il quale staccare da ogni attività lavorative e godere del giusto riposo. Ecco di seguito il numero di giorni di ferie a cui hai diritto (art. 28 del CCNL).
Entro i primi tre anni di servizio ti spettano:
- 26 giorni all’anno, se la tua settimana lavorativa è composta da 5 giorni;
- 30 giorni all’anno, se la tua settimana lavorativa è composta da 6 giorni.
Dopo i primi tre anni di servizio ti spettano:
- 28 giorni all’anno, se la tua settimana lavorativa è composta da 5 giorni;
- 32 giorni all’anno, se la tua settimana lavorativa è composta da 6 giorni.
Ogni volta che intendi usare delle ferie, potrai accordarti con il tuo capo reparto, quindi, nel rispetto delle esigenze aziendali, potrai usufruire del tuo periodo di ferie, anche in periodi frazionati. Almeno due settimane all’anno, devi farle tra il 1 giungo e il 31 settembre: come stabilito dall’art. 28 del CCNL, almeno due settimane di ferie sono necessarie nel periodo estivo, per permettere il giusto riposo al dipendente.
Le ferie non sono monetizzabili: l’azienda non può proporti di non farti usare le ferie e di pagartele in denaro: tu hai diritto alle tue ferie e non si possono monetizzare. L’unico momento in cui le ferie sono monetizzabili è quando il rapporto lavorativo si chiude: per pensionamento, licenziamento o dimissioni, se hai ancora delle ferie, l’azienda deve pagarti i giorni di ferie accumulati e non usufruiti.
Permessi
A domanda alla tua amministrazione, puoi ottenere permessi retribuiti per i seguenti motivi, documentati (art. 31 Contratto Statali):
- Concorsi o esami. Hai diritto a un permesso solo per il giorno del concorso/esame). In un anno hai diritto a massimo 8 giorni di permesso.
- Lutto del coniuge, parenti entro il II grado e affini entro il I. Hai diritto a tre giorni d permesso da consumare entro una settimana dal decesso;
- Matrimonio. Congedo matrimoniale pari a 15 giorni da consumare entro 45 giorni dalle nozze.
Hai inoltre diritto a 18 ore di permesso all’anno, per motivi familiari o personali. Se hai un contratto part time, le ore sono ricalcolate secondo il tuo orario.
Malattia
In caso di malattia, l’amministrazione deve conservare il tuo posto di lavoro per almeno 18 mesi. Questi 18 mesi rappresentano il cosiddetto periodo di comporto e si calcola prendendo in considerazione le assenze per malattia nei tre anni precedenti l’ultima malattia. Spieghiamo meglio con un esempio concreto.
Supponiamo che, a partire dal 20 maggio 2020, tu sia in malattia già da un mese. Bisogna andare a vedere i tre anni precedenti l’ultima malattia, quindi il periodo che va dal 20 maggio 2017 al 20 maggio 2020. Supponiamo che in questi tre anni tu abbia fatto tre mesi di assenze per malattia. Aggiungi il mese di malattia attuale, in tutto sono quattro mesi. Sei ancora ben lontano dal superare il periodo di comporto.
Altro esempio. Supponiamo che, a partire dal 15 aprile 2020, tu sia in malattia già da quattro mesi. Bisogna andare a vedere i tre anni precedenti l’ultima malattia, quindi il periodo che va dal 15 aprile 2017 al 15 aprile 2020. Supponiamo che in questi tre anni tu abbia fatto quindici mesi di assenze per malattia. Aggiungi i quattro mesi di malattia attuale, in tutto sono diciannove mesi. Hai superato il periodo di comporto.