Avviare un’impresa, partire da zero e essere padroni di se stessi e della propria vita, è il sogno che in tanti vorrebbero realizzare. se poi si tratta di un’attività a contatto con la natura, allora il sogno può essere doppiamente meraviglioso.

In questa guida completa sulla cooperativa agricola ti spiego cos’è e come funziona, qual è la definizione per questo tipo di società, ti fornisco alcuni esempi, ti indico qual è la normativa di riferimento, quali sono i requisiti previsti per questo tipo di impresa, i costi, infine vantaggi e svantaggi.

Definizione

La cooperativa è l’unione di più soggetti che lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune: la divisione equa dei frutti del loro lavoro. La cooperativa può operare in vari settori, quando opera in quello agricolo, si definisce cooperativa agricola.

La cooperativa agricola è dunque un’impresa, in forma di società, che svolge attività di raccolta, trasformazione e vendita dei prodotti agricoli apportati dai soci.

Normativa

Le cooperative sono disciplinate dal Codice civile, dall’articolo 2511 all’art. 2548. Di seguito gli articoli di maggiore rilievo:

  • Art. 2512, definizione di cooperativa;
  • Art. 2511, capitale sociale variabile della cooperativa, dunque la possibilità per ogni socio di recedere in ogni momento;
  • Art. 2513, cooperative a mutualità prevalente;
  • Art. 2524, principio della “porta aperta”;
  • Art. 2528, principio di uguaglianza tra soci;
  • Art. 2545 octies, passaggio da cooperativa a mutualità prevalente a non prevalente.

Cos’è e come funziona

La caratteristica principale delle cooperative, di tutte le cooperative (quindi anche di quelle agricole) è che l’obiettivo della società non è il lucro e la divisione di utili, ma mettere a disposizione dei singoli soci: lavoro, servizi oppure prodotti, a condizioni migliori di quelle che si trovano sul mercato.

In una cooperativa agricola quindi, il lucro non è l’obiettivo principale, sebbene i soci possano avere dei guadagni. Ma l’obiettivo principale rimane quello di fornire ai soci: prodotti agricoli, oppure lavoro, a condizioni migliori di quelle che si trovano sul libero mercato.

Esempi

Ecco alcuni esempi di cooperativa agricola:

  • Cooperativa agricola dove i soci lavorano direttamente i terreni intestati alla società;
  • Cooperativa agricola dove i soci lavorano le proprie singole terre (quindi terre non intestate alla società, ma di proprietà dei singoli soci) e poi apportano i prodotti ottenuti alla cooperativa, in modo che la cooperativa li trasformi e li distribuisca. Si pensi ad esempio a una cooperativa agricola olearia, dove i soci lavorano le proprie terre e vi piantano degli ulivi. Ognuno raccoglie le olive per conto suo, poi ognuno le conferisce alla cooperativa per la produzione e la distribuzione dell’olio ottenuto;
  • Cooperativa agricola riguardante non la produzione di beni, ma prestazione di servizi. Ad esempio una cooperativa di acquisti di gruppo, a favore dei singoli soci. Questo tipo di cooperativa si crea per poter accedere per esempio a degli sconti: se il singolo socio comprasse da solo, il prezzo sarebbe più alto. Comprando tutti insieme alti quantitativi, si riesce a ottenere un prezzo più basso.

Requisiti

La società cooperativa agricola, per definirsi tale, deve possedere tre requisiti:

  1. Oggetto sociale. L’attività esclusiva della cooperativa agricola deve essere l’agricoltura e i lavori connessi;
  2. Ragione sociale. Di fondamentale importanza che la ragione sociale indichi la dicitura: “società agricola”.
  3. Amministrazione. Nelle cooperative agricole, è necessario che almeno un amministratore sia socio e abbia la qualifica di IAP o coltivatore diretto.

Tipologie

Le cooperative possono essere:

  • Cooperative a mutualità prevalente, ossia che operano per la maggior parte per i soci.
  • Cooperative a mutualità non prevalente, ossia quelle che non rispettano il requisito di prevalenza: per esempio producono beni che non destinati per la maggiore ai soci; oppure forniscono lavoro più agli esterni che ai soci.

Le cooperative a mutualità prevalente godono di specifiche agevolazioni di carattere fiscale.

Vantaggi e svantaggi

I pro della cooperativa:

  1. Vantaggi fiscali. Le cooperative a mutualità prevalente e regolarmente iscritte all’apposito albo, pagano l’IRES solo sul 30% dell’utile netto. Le cooperative a mutualità non prevalente invece possono non tassare il 30% dell’utile netto ma solo se riservano questo 30% a riserva indivisibile (prevista già nello statuto).
  2. Esiguo numero di soci. Per creare una cooperativa bastano almeno tre soci;
  3. Uguaglianza nelle votazioni. Tutti i soci hanno diritto di voto in egual misura;
  4. Non occorre un capitale sociale minimo. Ogni socio può versare un quota minima di 25 euro.
  5. Capitale sociale variabile.
  6. Alto tasso di soddisfazione per quello che si fa. Stai lavorando in una società che favorisce i suoi componenti e che li mette al primo posto.

Come tutte le cose belle, anche le cooperative hanno i loro contro:

  1. Almeno tre soci. Per creare una cooperativa devi trovare almeno altre due persone che la pensano come te.
  2. Elevata dipendenza dalle capacità degli altri. In una cooperativa tutti lavorano per raggiungere un obiettivo, quindi in certi casi, a seconda di come è organizzata la società, alcuni soci potrebbero impegnarsi meno degli altri. Questo problema è facilmente aggirabile al momento della costituzione della cooperativa: bisogna sempre definire bene ruoli, competenze e capacità.

Costi

Per costituire una cooperativa, valgono le regole delle società di capitali. Dunque, per costituirne una, occorre l’atto pubblico, ossia l’intervento di un notaio. E il relativo costo. In genere il costo va dai 1.000 ai 2.000 euro.

C’è poi da aggiungere il costo del commercialista, che si occupa di aprire la partita IVA, le posizioni previdenziali ed eventualmente INAIL. Il costo va dai 150 euro in su, a seconda anche del numero dei soci.

Per far partire una cooperativa sotto il profilo burocratico, i costi vanno dai 1.200 ai ai 2.500 euro. A questi si aggiungono le spese previste per il tipo di attività (per esempio l’affitto di capannoni, l’acquisto di macchine e attrezzature, ecc.).