Al momento dell’assunzione presso una nuova azienda, devi compiere una scelta molto importante: decidere se lasciare il TFR nel fondo aziendale, oppure destinarlo a un fondo di previdenza complementare. Una scelta da fare con attenzione e in modo consapevole.

In questa guida ti spiego cosa accade al TFR in caso di mancata scelta da parte del lavoratore, cosa succede se non scegli, quando la decisione è irrevocabile e quando invece puoi decidere di cambiarla, infine cosa succede in caso di contratto a tempo determinato di durata inferiore o uguale a sei mesi.

Quali sono le scelte possibili

Quando un’azienda ti assume, ti chiede di compilare un apposito modulo, in cui comunichi la tua scelta in merito alla destinazione del TFR. Nello specifico puoi decidere se:

  1. Lasciare il TFR in azienda;
  2. Oppure destinarlo ad un fondo di previdenza integrativa (detti anche fondi pensione).

Niente fretta: hai tempo sei mesi a partire dall’assunzione per comunicare la tua scelta. Puoi prenderti tutto il tuo tempo per capire qual è la scelta migliore nel tuo caso. Quindi, se per esempio ti hanno assunto il 23 aprile, hai tempo fino a ottobre per comunicare la tua scelta.

Da quando vale la tua scelta

Sappi che l’azienda destina il TFR all’opzione da te scelta solo dopo la tua comunicazione. Ad esempio, supponiamo che il contratto di assunzione parta da febbraio. Tu comunichi a giugno di destinare il TFR a un fondo pensione. L’azienda destinerà il tuo TFR al fondo pensione prescelto, a partire dal mese di luglio.

Il TFR che hai maturato da febbraio a giugno, rimane in azienda. Il datore di lavoro lo mantiene in azienda, non lo versa al fondo pensione da te prescelto, ci versa solo il TFR accumulato successivo alla tua scelta. Il TFR rimasto in azienda, te lo verserà nel momento in cui terminerà il vostro rapporto di lavoro (art. 2120 del codice civile).

Decorrenza scelta destinazione TFR

Una volta che hai comunicato al datore di lavoro la tua scelta, a decorrere dal mese successivo, versa il TFR alla forma da te comunicata. Se quindi hai comunicato la tua scelta nel mese di gennaio, a partire dal mese di febbraio l’azienda versa il TFR dove hai deciso tu (in azienda oppure in un fondo).

Che succede se non scegli

Se non comunichi alcuna scelta, vale la regola del silenzio assenso, ossia l’azienda versa il tuo TFR nel Fondo pensione indicato dal tuo CCNL oppure, se il tuo CCNL non prevede un fondo pensione, lo versa al fondo COMETA.

Il meccanismo del silenzio assenso, fonda le sue radici nell’art. 8 co. 6 lett. b) del D. Lgs. n. 252/2005: secondo questo articolo, se non effettui alcuna scelta e non comunichi nulla al datore di lavoro, quest’ultimo è tenuto a conferire il tuo TFR al fondo pensione previsto dalla tua contrattazione collettiva, quindi dal proprio CCNL di categoria.

Se il tuo CCNL prevede più fondi pensione, allora l’azienda versa il tuo TFR al fondo a cui ha aderito il maggior numero di dipendenti, a meno che esista un accordo aziendale che preveda disposizioni in merito. Se, per varie ragioni, non è possibile applicare uno di questi criteri (ossia TFR al fondo pensione del CCNL oppure a quello a cui sono iscritti più dipendenti), allora l’azienda versa il tuo TFR al fondo COMETA.

Agevolazioni fiscali

Per incentivare i lavoratori a scegliere i fondi pensione, il legislatore ha previsto una serie di incentivi fiscali per chi vi aderisce. Per esempio, i contributi previdenziali sono deducibili dalle imposte. Ciò significa che, se per esempio versi nel fondo 1.000 euro all’anno, quei 1.000 euro si sottraggono dal tuo reddito su cui pagare le tasse (il cosiddetto “reddito imponibile”). Di conseguenza, essendo diminuito il tuo reddito imponibile, diminuiscono anche le tasse.

Ad esempio, supponiamo che tu debba pagare il 35% di IRPEF. Il tuo reddito imponibile è pari a 30.000 euro annui. Hai versato 1.000 euro di contributi a un fondo pensione. Le tasse dovute quindi, non si calcolano su 30.000 euro, ma su 29.000 euro.

Nel momento in cui fai la dichiarazione dei redditi, quindi, ottieni un rimborso IRPEF. Perché comunque ogni mese le tasse tu le hai già pagate (calcolate su 30.000 euro). Dichiarando i redditi, dichiari anche le spese deducibili e detraibili. E tra le spese deducibili ci sono proprio i contributi alla previdenza integrativa (fondi pensione).

Come scegliere

La manifestazione della tua volontà sulla destinazione del TFR, avviene tramite la compilazione del modulo TFR2. Dopo l’assunzione, è direttamente il datore di lavoro a consegnarti il modulo, in modo che tu possa restituirlo compilato e firmato. Una volta consegnato il modulo al datore di lavoro, te ne rilascia copia controfirmata per ricevuta.

Decisione irrevocabile o no

Una volta effettuata la scelta, essa può essere revocabile o irrevocabile, a seconda di cosa hai scelto:

  • Se hai scelto di destinare il TFR a un fondo integrativo, tale scelta è irrevocabile. Se quindi cambi decisione, ossia a un certo punto preferiresti portare il TFR in azienda, purtroppo non puoi più farlo;
  • Se hai scelto di lasciare il TFR in azienda, tale scelta è revocabile. Se quindi cambi decisione, ossia a un certo punto preferiresti conferire il TFR in un fondo pensione, puoi farlo. Devi solo comunicarlo all’azienda.

La legge impone al datore di lavoro l’obbligo di fornire, al momento dell’assunzione, tutte le necessarie informazioni sulle varie opzioni disponibili riguardo la destinazione del TFR, in modo da aiutare il dipendente a effettuare una scelta consapevole.

Contratto di durata inferiore a 6 mesi

Come detto nei passi precedenti, dal momento dell’assunzione, hai sei mesi di tempo per effettuare la scelta. Cosa succede quindi se il tuo contratto è a tempo indeterminato e dura meno di sei mesi? In tal caso, se non effettui alcuna scelta, allo scadere del contratto, semplicemente l’azienda ti paga il TFR con le ultime spettanza retributive.

La motivazione è semplice: finché non effettui una scelta, il TFR rimane in azienda. Hai sei mesi di tempo per farla, ma siccome il tuo contratto scade prima dei sei mesi (oppure a sei mesi esatti), allora l’azienda non può fare nulla, se non appunto trattenerlo nel suo fondo. Al termine del rapporto di lavoro, te lo consegna.