La bolletta della luce presenta varie voci di spesa, che spesso non sono semplicissime da leggere: tra costi fissi e costi variabili, il consumatore a volte può andare in confusione.
I costi, nello specifico, sono tre: i servizi di vendita, i servizi di rete e le imposte. Chiaramente le imposte vengono completamente decise dal fisco. Vediamo invece cosa rappresentano gli altri costi.
I servizi di vendita comprendono i costi per i servizi e le attività sostenute dal gestore, per comprare e rivendere al cliente la luce.
I servizi di rete invece, comprendono i costi sostenuti per il trasporto e la distribuzione della luce. I gestori usano il sistema di rete nazionale per distribuire energia.
Nel regime di maggior tutela, i servizi di rete sono divisi a loro volta in tre parti: in quota fissa, quota potenza e quota variabile. La quota fissa è invariabile rispetto ai consumi, la quota potenza dipende dalla potenza contrattuale, mentre la quota variabile dipende da quanta energia ha consumato il cliente.
I gestori che operano nel libero mercato, possono inserire in fattura i costi di rete diversamente, purchè nel contratto sia specificata e chiarita la modalità di fatturazione. Per esempio si può decidere di accorpare le tre quote (quota fissa, quota potenza e quota variabile) in una sola, oppure accorparne solo due.
Nel libero mercato, il gestore ha maggiore libertà nel rendicontare la voce servizio di rete in bolletta, in modo da mettere in risalto alcuni valori e, a suo parere, rendere l’offerta più interessante.