Investire in pubblicità è una scelta molto importante per un imprenditore e un libero professionista: uno spazio pubblicitario, mirato e al momento giusto, può fare la differenza sul tuo business e permetterti di crescere a una velocità più spedita. Farsi conoscere è il primo passo verso il successo.

In questa guida completa sul credito di imposta pubblicità ti spiego cos’è e come funziona, a chi spetta, quali sono i requisiti per averne diritto, cosa sancisce il regolamento e il decreto attuativo, come fare domanda ed infine ti fornisco alcuni esempi di calcolo pratico del credito di imposta a cui hai diritto.

Cos’è e come funziona

Il bonus pubblicità è un’agevolazione che permette di ottenere un credito fiscale sugli investimenti in pubblicità. La pubblicità è infatti un elemento molto importante del business: far conoscere i propri prodotti e il proprio business permette di avere un bacino di utenza più importante e offre la possibilità di insediarsi in un mercato dalle dimensioni sempre più ampie.

Ogni imprenditore dovrebbe considerare l’idea di investire in pubblicità, sotto qualsiasi forma. Un marketing mirato può portare a guadagni immediati oppure a guadagni in differita, dimostrandosi un ottimo investimento sia nel breve termini che nel medio lungo termine, a seconda dell’attività svolta.

A chi spetta

Requisiti

Ne hanno diritto le seguenti attività:

  • Lavoratori autonomi;
  • Imprese commerciali;
  • Liberi professionisti;
  • Ditte individuali.

L’agevolazione spetta sugli investimenti pubblicitari sostenuti per:

  • Televisione;
  • Radio classiche;
  • Radio online;
  • Giornali cartacei e online.

Decreto attuativo

Il bonus non è valido per sempre ma è il governo che decide se rinnovarlo. Al decreto del governo segue un decreto attuativo con tutte le specifiche del caso. Ti consiglio quindi di seguire Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria del Governo che ogni anno fornisce specifici chiarimenti sul credito d’imposta per gli investimenti in campagne pubblicitarie.

Per esempio, il bonus inizialmente riguardava solo le spese pubblicitarie incrementali sostenute nel 2018, se di importo maggiore dell’1% rispetto alle medesime spese sostenute nell’anno scorso e sugli stessi meccanismi di informazione. Se quindi l’anno scorso avevi investito in pubblicità su giornali e l’anno dopo investivi in pubblicità in TV allora non avevi diritto alla detrazione.

Il regolamento chiarisce modalità e tempi di presentazione delle domande, scadenze.

Negli anni seguenti il decreto ampliava la fetta dei beneficiari anche agli enti non commerciali.

Le spese di pubblicità sono detraibili al netto delle spese accessorie, dei costi sostenuti per l’intermediazione e qualsiasi altro costo che non rientri nell’effettivo acquisto dello spazio pubblicitario. La spesa deve risultare da appositi documenti rilasciati dai soggetti legittimati a rilasciare il visto di conformità (commercialisti e altri consulenti abilitati).

Regolamento

A chi spetta

Il bonus spetta a tutti gli imprenditori, ditte individuali, società, liberi professionisti ed enti non commerciali. Quindi non solo le ditte individuali ma anche le società di persone (snc, sas) e le società di capitali (srl, spa) possono usufruirne.

Hai diritto alla detrazione solo se spendi l’1% in più rispetto all’anno precedente.

Esempio

Nel 2018 hai speso 10.000 euro in costi pubblicitari, nello specifico per la pubblicità su una radio online. Per aver diritto alla detrazione, nel 2019 devi spenderne l’1% in più ossia almeno 10.100 euro, altrimenti ne sei escluso. La detrazione inoltre, si applica sull’importo incrementale, ossia sui 100 euro e non su 10.100 euro

Ci sono importanti vincoli da tener presente ai fini della detrazione:

  • La campagna pubblicitaria deve rispettare le disposizioni enunciate nel D.P.R. 137/2012, ossia non deve essere pubblicità che tre in inganno il consumatore, non deve essere equivoca nè offensiva;
  • La pubblicità deve essere incentrata sull’attività della propria partita IVA, della propria professione o struttura dello studio professionale.

Domanda

Come fare richiesta di rimborso

Per recuperare la somma riconosciuta a titolo di credito di imposta, devi usare il modello F24 e inviare la domanda al dipartimento per l’Informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri, in questo modo potrai usare il credito in compensazione.

Puoi usare il credito per il pagamento di altre imposte a debito:

  • IVA;
  • IRPEF;
  • IRAP.

Esempio

Supponiamo che tu abbia un debito IVA pari a 2.000 euro e, in base al bonus pubblicità ti spetti un credito di imposta pari a 1.500 euro. In questo caso puoi sottrarre 1.500 euro ai 2.000 euro, quindi ti rimane da pagare soltanto un debito IVA pari a 500 euro.

Calcolo

Importo

Hai diritto a una detrazione fiscale del 75% sulle spese in pubblicità. Se sei una start up oppure una PMI innovativa, la percentuale di detrazione sale al 90%.

La detrazione spettante si applica solo sul valore incrementale della spesa sostenuta rispetto all’anno precedente.

Esempio 1

Quest’anno hai investito 1.100 euro in pubblicità radio. L’anno scorso ne avevi investiti 1.000. Puoi portare in detrazione il 75% di 100 euro, ossia 75 euro.

Esempio 2

Quest’anno hai investito 15.000 euro in pubblicità in Tv e sei una PMI innovativa. L’anno scorso ne avevi investititi solo 5.000. Puoi portare in detrazione il 75% di 10.000 ossia sugli investimenti in più che hai fatto quest’anno -> su 10.000 euro ti spettano 7.500 euro di detrazione.