Il governo ha dichiarato che approverà il decreto entro la prossima settimana, dunque entro gli ultimi giorni di aprile. I cittadini italiani lo aspettavano entro metà aprile, ma come dichiarato dal premier il rinvio è dovuto a ragioni “tecniche” e prevederà delle manovre in deficit. Trovare i fondi necessari per sopperire a tutte le necessità è la sfida che il governo si prefigge entro questa settimana.

In questa guida completa sul decreto aprile, facciamo una panoramica generale delle misure che il governo dovrebbe prendere, entro la prossima settimana (27 aprile) e che riguarderanno: bonus 600 euro, bonus figli per le famiglie, cassa integrazione, misure a fondo perduto, affitti, lavoratori autonomi e reddito di emergenza.

Bonus 800 euro

La misura più attesa di tutte è sicuramente quella del bonus da 800 euro, riservata a chi ha una partita IVA. Durante il mese di aprile, in molti hanno già ricevuto sul conto corrente il bonus da 600 euro (qui puoi sapere come verificare la domanda INPS per i 600 euro) e la platea di beneficiari degli 800 euro dovrebbe essere la stessa.

Il governo, presa coscienza del fatto che la crisi sanitaria si è trasformata in crisi economica, ha deciso di offrire questo aiuto alle imprese. Si tratta di una somma piccola, sicuramente irrisoria, ma per il mese di aprile aumenta da 600 a 800 euro, quindi c’è un passo in più da parte della squadra di governo.

Certo una somma che probabilmente non potrà compensare le perdite che soprattutto piccole e medie imprese stanno subendo, ma si tratta comunque di un diritto, a cui non rinunciare. Le domande per il bonus da 600 euro sono state tantissime e lo saranno anche per gli 800 euro.

Non si sa ancora se per gli 800 euro occorrerà presentare una nuova domanda oppure se l’INPS li accrediterà automaticamente a chi ha chiesto i 600 euro a marzo. Inoltre non si sa ancora se sarà aumentata la platea di beneficiari. Aggiorneremo questo post con le notizie ufficiali.

Cura Italia

Nel decreto aprile, che dovrebbe arrivare entro il giorno 27 del mese, dovrebbero esserci delle misure che potrebbero raggiungere i 70 miliardi di euro. Una cifra altissima, che sicuramente nessuno pensava di raggiungere, ma purtroppo la crisi economica scatenata da quella sanitaria ha assunto dimensioni sempre più importanti.

Ammortizzatori sociali, aiuti alle imprese, alle famiglie, ai lavoratori autonomi, bonus vacanza coronavirus per rilanciare il turismo italiano, reddito di emergenza, cassa integrazione, sono alcuni degli argomenti che tratterà il decreto, la cui discussione è iniziata lunedi 20 aprile alle ore 10.

Famiglie

Un problema che emergerà nelle prossime settimane è sicuramente quello della gestione dei figli minorenni. A partire dal 4 aprile inizierà la fase 2 coronavirus, che prevede l’apertura di alcune tipologie di aziende. Le scuole però, rimaranno chiuse, probabilmente fino alla fine dell’anno.

Bonus figli

E se le scuole rimarranno chiuse, occorre aiutare le famiglie che devono recarsi al lavoro. È probabile che sarà previsto nuovamente un bonus baby sitter oppure la possibilità di chiedere un congedo straordinario coronavirus.

Il bonus dovrebbe spettare a chi ha figli minori di 14 anni e ammontare, a seconda dell’ISEE, a 80, 120 o 160 euro. Lo scopo è quello di indirizzare il sostegno a quelle famiglia con maggiore difficoltà economica, che devono riprendere a lavorare e non possono lasciare i figli da soli, perché troppo piccoli.

Fondo perduto

Se n’è parlato tantissimo in questi giorni, soprattutto da quando il governo ha stanziato il prestito garantito da 25000 euro e oltre. Questo prestito, è appunto un finanziamento, non un contributo a fondo perduto: le imprese che lo otterranno dovranno restituire fino all’ultimo centesimo. Se l’impresa non paga, paga lo stato alla banca creditrice, ma l’impreditore rimane debitore verso lo stato. E deve pagare.

Tantissimi gli imprenditori e i liberi professionisti toccati dalla crisi e che hanno chiesto una misura a fondo perduto. Il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli ha accennato a non meglio precisate “misure di ristoro e indennizzo a fondo perduto” per le imprese che hanno maggiormente risentito della crisi, come hanno già fatto Francia e Germania.

Affitti

Fino ad oggi il decreto cura Italia prevede un credito di imposta del 60% solo per gli affitti del mese di marzo e solo per gli immobili di categoria C1. Sono esclusi quindi per esempio gli uffici.

La misura dell’ultimo decreto praticamente, prevede che se a marzo hai pagato tot di affitto, per esempio 1.000 euro, poi puoi usarne 600 (60%) come credito di imposta, ossia puoi ridurre di 600 euro le tasse che devi pagare allo stato. Non è ancora dato sapere quali saranno le disposizioni nel decreto aprile.

Reddito di emergenza

Altra misura attesissima è quella del reddito di emergenza (REM), dedicato a quella fetta di popolazione che non ha alcuna entrata, non ha reddito e non beneficia di ammortizzatori sociali. Il costo della misura, come dichiarato dalla ministra del Lavoro Catalfo, si aggirerà attorno ai 3 miliardi di euro.

Questa misura è già conosciuta come reddito di emergenza per lavoratori in nero, in quanto spetterà a chi non gode di alcun reddito, alcun sussidio e alcun ammortizzatore sociale. E non possiede neanche i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza. Quindi una misura straordinaria per chi finora non aveva diritto a nulla, neanche al reddito di cittadinanza.

Cassa integrazione

Altro aspetto fondamentale di questa emergenza, è la riduzione del lavoro per moltissime imprese, costrette a mettere in cassa integrazione tantissimi lavoratori. È allo studio del governo una nuova proroga, in modo da consentire la cassa integrazione agevolata fino al termine dell’emergenza.

Finora infatti, l’INPS ha concesso la cassa integrazione con causale COVID 19 fino a 9 settimane, ma il decreto aprile potrebbe prorogare di ulteriori settimane.

Autonomi

Come sottolineato dalla ministra del Lavoro Catalfo, con “il nuovo decreto nessuno rimarrà indietro”. Si punta quindi a dare maggiore sostegno economico anche ai lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Innanzitutto il bonus aumenta, anche per gli autonomi, da 600 a 800 euro. Si spera inoltre che anche chi ha un ufficio, possa usufruire del credito di imposta. Ricordiamo infatti che finora dal credito di imposta rimangono esclusi gli immobili diversi da categoria catastale C1. Quindi gli studi professionali finora non hanno potuto usufruire del credito di imposta.