Vivere in affitto ha dei pro e dei contro: si può cambiare il luogo in cui si vive molto facilmente ma bisogna investire una quota mensile per un immobile che non diventerà mai di propria proprietà. Lo svantaggio diventa più importante nei casi di reddito molto basso oppure di studio. Anche in questo caso, però, lo Stato viene in aiuto.

In questa guida ti spiego come funziona la detrazione affitto, quando è possibile usufruirne e in quali condizioni (suddividendo i casi per tipologia di contratto e condizione economica), quali sono gli importi massimi che puoi detrarre e quali documenti servono nella procedura da seguire per ottenerla. Ecco cosa devi sapere.

Come funziona

I canoni di affitto possono essere portati in detrazione IRPEF nella dichiarazione dei redditi (730 o modello Unico) a seconda del tipo di contratto di locazione e della finalità per cui lo hai affittato. La detrazione diminuisce l’IRPEF dovuto e ti permette ottenere un rimborso. La condizione principale per aver diritto alla detrazione é che l’immobile affittato rappresenti abitazione principale della persona che usufruisce della detrazione.

I contratti per cui é possibile detrarre le spese di affitto sono:

  • 4 + 4;
  • Contratti di locazione concordato o a canone convenzionale o a equocanone 3 +2;
  • Contratti di locazione per studenti universitari fuori sede.

Attenzione

Se sei un inquilino hai diritto alla detrazione fiscale indipendentemente dal regime di tassazione scelto dal proprietario di casa. Quindi che sia in regime ordinario o in cedolare secca, ciò non comporta alcun cambiamento sulle detrazioni a cui hai diritto.

A chi e quanto spetta

Per usufruire della detrazione, l’immobile deve essere destinato ad abitazione principale del locatario. Il beneficiario della detrazione può essere un lavoratore, un giovane, una famiglia, uno studente universitario fuori sede, un dipendente trasferitosi in un altro comune per motivi di lavoro. Il tetto massimo di detrazione a cui si ha diritto, dipende dal locatario, dal tipo di contratto e dalla finalità dell’affitto.

Famiglie a basso reddito

Se il reddito é:

  • Minore di 15.493,71€ annui, hai diritto a una detrazione pari a 300€;
  • Maggiore di 15.493,71€ ma minore di 30.987,41€ hai diritto a una detrazione pari a 150€.

Se il reddito supera gli 30.987,41€, non hai diritto ad alcuna detrazione, perché non sei più considerato a basso reddito.

Giovani tra 20 e 30 anni

Se hai un’età tra 20 e 30 anni, hai diritto a una detrazione pari a 991,60€ annui per i primi tre anni di affitto, purché non abiti con i tuoi genitori e il tuo reddito non sia maggiore di 15.493,71€ annui.

Locazione a canone convenzionato

Se sei titolare di un contratto a canone convenzionato hai diritto a una detrazione pari a:

  • 495,80€ se il tuo reddito non é maggiore di 15.493,71€;
  • 247,90€ se il tuo reddito é minore di 30.987,41€. Se é maggiore di questo importo non hai diritto ad alcuna detrazione.

Lavoratori trasferiti per motivi aziendali

Se ti sei trasferito per motivi di lavoro, il comune dista almeno 100 Km da quello in cui abitavi prima (o é comunque in un’altra regione), per tre anni hai diritto a una detrazione pari a:

  • 991,60 se il tuo reddito é minore di 15.493,71€;
  • 495,80 se il tuo reddito é maggiore di 15.493,71€ ma minore di 30.987,41€.

Alloggi sociali (case popolari)

Se hai affittato un alloggio sociale, hai diritto a una detrazione pari a:

900€ se il tuo reddito non é maggiore di 15.493,71€;
450€ se il tuo reddito é maggiore di 15.493,71€ ma minore di 30.987,41€.

Studenti universitari fuori sede

Se sei uno studente universitario fuori sede, hai diritto a una detrazione IRPEF pari al 19% del canone di affitto annuo. Il canone di affitto massimo su cui calcolare la detrazione é pari a 2.633 euro.

Se quindi per esempio paghi un affitto di 4.000 euro annui, la detrazione del 19% viene comunque calcolata su 2.633 euro. E’ necessario che la casa affittata sia nel comune dell’università o in uno limitrofo e sia distante da quello di tua residenza almeno 100 Km (o comunque in diversa regione).

Hai diritto alla detrazione del 19% sempre su un limite massimo di 2.633 euro anche se sei uno studente Erasmus o comunque all’estero (art. 16 Legge 217/2011)

Attenzione

Nel calcolo del reddito, rientrano i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare (reddito complessivo).

Come ottenerla

La detrazione fiscale va richiesta in fase di dichiarazione dei redditi ogni anno, quindi compilando il modello 730 o modello Unico. In generale le spese vanno indicate nella sezione V del Quadro E e precisamente al rigo E71 e rigo E72.

Nel rigo E71 occorre indicare:

  • Nella colonna 1 il codice numerico relativo al tipo di affitto (1 contratto di qualsiasi tipo; 2 contratto con cedolare secca; 3 contratto per affitto a giovani di 20 – 30 anni; 4 affitto di case popolari);
  • Nella colonna 2 il numero di giorni dell’anno in cui la casa é stata affittata (se è tutto l’anno, si scrive 365);
  • Nella colonna 3 la percentuale di detrazione che ti spetta (100% se usufruisci solo tu della detrazione, 50% se la detrazione la dividi con il tuo coniuge o altro coinquilino, ecc.).

Nel rigo E72 occorre indicare solo giorni e percentuale, poiché é dedicato alle detrazioni di affitti dei lavoratori dipendenti trasferiti per lavoro.

In caso di affitto a studenti universitari la somma detraibile non é fissa, ma in percentuale del 19% sul canone, nella misura massima di 2.633 euro. Occorre quindi indicare l’importo del canone, al rigo E8 (Altre spese) del Quadro E Oneri e spese. Qui occorre inserire il codice 18 e accanto l’importo del canone (al massimo 2.633 euro).

Documenti necessari

Per detrarre le spese occorrono:

  • Fotocopia del contratto di locazione;
  • Certificato di residenza storico se chiedi la detrazione in qualità di lavoratore trasferito per lavoro;
  • Ricevute di pagamento dei canoni di affitto, rilasciate dal proprietario ogni mese.