Al giorno d’oggi non basta più che uno solo dei coniugi lavori per portare avanti la famiglia. Il costo della vita continua a salire e se manca il doppio stipendio è difficile avere un tenore di vita dignitoso. Quando uno solo dei coniugi lavora, lo Stato italiano mette a disposizione la detrazione del coniuge a carico.
In questa guida completa sulla detrazione del coniuge a carico ti spiego come funziona, quali sono i requisiti, come si calcola l’importo, come fare la dichiarazione congiunta, quali sono le spese detraibili, qual è la differenza con gli assegni famigliari, dunque cosa succede nel caso di coniuge separato.
Indice
Cos’è e quando spetta
Il coniuge (moglie o marito) è considerato a tuo carico se:
- Non ha reddito;
- Ha reddito ma non supera i 2.840,51 euro lordi annui (se ha più di 24 anni), oppure i 4.000 euro lordi anni (se ha un’età fino a 24 anni).
In entrambi i casi hai diritto a una detrazione IRPEF sulla tua busta paga, che quindi si traduce in uno stipendio netto più alto.
Il coniuge è considerato a tuo carico anche se non convivente: si pensi ad esempio a un coniuge con cui non vivi più insieme pur non avendo ancora fatto domanda di separazione. Ne hai diritto anche se è non residente in Italia, quindi se vive all’estero, purché sia a tuo carico (reddito non superiore al predetto limite).
Attenzione
Se tu e il tuo coniuge vivete insieme e risultate legalmente separati, hai diritto alle detrazioni per coniuge a carico se sei tenuto a pagare l’assegno di mantenimento stabilito dal Tribunale. Per l’amministrazione fiscale, il fatto che paghi l’assegno di mantenimento costituisce prova che il coniuge è a tuo carico.
Requisiti
Quando spetta
Hai diritto alla detrazione solo se il coniuge non ha reddito, oppure non supera un preciso limite: ha un reddito annuo lordo non maggiore di 2.840,51 euro (se ha più di 24 anni) oppure non maggiore di 4.000 euro (se ha fino a 24 anni). Hai diritto alla detrazione anche se non vivete più insieme, purché:
- Non siate ancora separati legalmente, in questo caso siete effettivamente sposati e quindi hai diritto alla detrazione;
- Siate separati legalmente e il tribunale ha disposto che tu versi l’assegno di mantenimento. In questo caso, il coniuge è ancora a tuo carico.
Limite reddito
Il limite di reddito è pari a 2.840,51 euro oppure 4.000 euro, a seconda che abbia più o meno di 24 anni. Quindi il coniuge è a tuo carico se non supera questo importo. Nel calcolo dei reddito (2.840,51 e 4.000 euro) rientrano:
- I redditi da lavoro dipendente e assimilati;
- I redditi da prestazioni occasionali;
- I redditi di impresa o lavoro autonomo;
- Il reddito da fabbricati dati in affitto, anche con cedolare secca;
- La rendita catastale di fabbricati posseduti dal coniuge in qualità di abitazione principale (prima casa).
Attenzione
Nel calcolo del reddito non rientra la rendita catastale di immobili in più (oltre la prima casa) non affittati, in quanto su di essi si paga comunque l’IMU (effetto sostitutivo dell’IMU, come da circ. Agenzia delle Entrate n. 5/E del 11/03/2013 e circ. n. 26/E del 07/07/2015).
Esempio
Tua moglie/marito possiede i seguenti redditi:
- Redditi per lavoro a progetto per 200 euro annui lordi;
- Una piccola casa data in locazione che genera un reddito annuo lordo pari a 1.500 euro, per cui ha optato per la cedolare secca;
- Un’altra casa con rendita catastale pari a 500 euro, non affittata, su cui paga l’IMU, in quanto non è l’abitazione principale.
Il suo reddito complessivo è pari a 1.700 euro (1.500 + 200).
Non rientra la rendita catastale dell’altra casa, in quanto su essa paga già l’IMU (effetto sostitutivo dell’IMU)
Calcolo importo
L’importo annuo di detrazione spettante si calcola seguendo questa tabella:
Reddito lordo | Detrazione spettante |
---|---|
Fino 15.000€ | 800 – (110 x (Reddito lordo / 15.000) |
Tra 15.001 e 40.000€ | 690€ (importo fisso) |
Tra 40.001 e 80.000€ | 690 x ((80.000 – Reddito lordo) / 40.000) |
Reddito totale | Maggiorazione spettante |
---|---|
Tra 29.001 e 29.200€ | 10€ |
Tra 29.201 e 34.700€ | 20€ |
Tra 34.701 e 35.000€ | 30€ |
Tra 35.001 e 35.100€ | 20€ |
Tra 35.101 e 35.200€ | 10€ |
Per conoscere l‘importo di detrazione mensile in busta paga a cui hai diritto, devi dividere l’importo totale secondo le buste paga nell’anno: se la detrazione a cui hai diritto è di 690 euro, devi dividerla per 12 mensilità. Hai quindi diritto a una detrazione mensile in busta paga pari a 57,50 euro.
Esempio
Il tuo reddito è pari a 15.000 euro, hai diritto a una detrazione annua calcolata così: 800 – 110 X (Reddito totale : 15.000) = 800 – 110 X (15.000 : 15.000) = 800 – 110 X (1) = 800 – 110 = 690 euro annui.
Esempio
Il tuo reddito è pari a 18.000 euro, hai diritto a una detrazione annua fissa, pari a 690 euro.
Esempio
Il tuo reddito è pari a 50.000 euro, hai diritto a una detrazione annua calcolata così: 690 X (80.000 – Reddito totale) / 40.000 = 690 X (30.000 / 40.000) = 690 X 0.75 = 517,5 euro annui.
Dichiarazione congiunta
Se tua moglie (o tuo marito) ha avuto durante l’anno un solo datore di lavoro e quindi ha ricevuto un solo CUD, non è obbligata a fare la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, potrebbe avere delle spese (per esempio mediche) che desidera detrarre. Potete agire in tre modi per ottenere il rimborso di dette spese:
- Se il coniuge risulta a tuo carico, ossia ha avuto un reddito non superiore a 2.840.50 euro, puoi detrarre tu le sue spese, dichiarando il suo reddito e le sue spese nel tuo Modello 730;
- Se ha avuto un reddito superiore (e quindi automaticamente non risulta a tuo carico), per ottenere la detrazione deve presentare lei stessa la dichiarazione dei redditi. In alternativa, potete presentare una dichiarazione congiunta.
- Se tua moglie/marito non ha avuto alcun reddito (e quindi è a tuo carico), puoi inserire nel 730 le sue spese mediche e ottenere il rimborso IRPEF relativo.
Spese
Se il coniuge è a tuo carico, puoi detrarre dal tuo 730 le sue seguenti spese:
- Spese mediche;
- Spese per ristrutturazione immobile. Se il tuo coniuge ha un immobile che gli appartiene (anche al 100%), puoi usufruire tu delle detrazioni, purché paghi la ditta con bonifico da tuo conto corrente (o cointestato) e dal quale risulti nella casuale: la dicitura che indica le detrazioni ai sensi dell’articolo 16-bis del Dpr 917/1986; il codice fiscale del beneficiario della detrazione; il codice fiscale/partita IVA dell’azienda esecutrice dei lavori. Hai diritto alla detrazione anche se l’immobile non è abitazione principale, come sottolineato dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 50/E del 12.06.2002;
- Le spese funebri per un suo familiare. Anche in questo caso è necessario che sia tu a pagare la spesa tramite bonifico intestato a te (o cointestato) o assegno firmato da te;
- Gli interessi passivi sul mutuo, ma solo se entrambi siete proprietari della casa e cointestatari del mutuo (art.15, co. 1, lettera b, del Tuir). In caso contrario puoi detrarre gli interessi passivi solo per la quota a te spettante.
ANF
Detrazioni per coniuge a carico e assegni familiari sono due cose diverse: il primo è un’agevolazione che riguarda l’Agenzia delle Entrate e le tasse pagate; il secondo invece è un aiuto economico erogato dall’INPS.
Quindi, puoi avere diritto sia all’uno che all’altro. Nello specifico, hai diritto agli ANF se il tuo nucleo familiare ha un reddito complessivo al di sotto di un determinato limite, annualmente stabilito dall’INPS. L’INPS pubblica ogni anno una circolare in cui indica l’importo dell’assegno familiare spettante, in base a:
- Fascia di reddito del nucleo familiare;
- Componenti del nucleo familiare.
All’aumentare del reddito, diminuisce l’importo dell’assegno, fino ad azzerarsi per i redditi più alti. Devi compilare il modello SR16 per la richiesta di assegni familiari, da consegnare all’INPS:
Scarica subito il modello fac simile compilabile PDF del modello SR16 per i dipendenti.
Scarica subito il modello fac simile compilabile PDF del modello SR16 per i parasubordinati.
Autocertificazione
Tu e il tuo coniuge, potete accordarvi affinché uno solo dei due usufruisca, al 100%, delle detrazioni spettanti per i figli. Di solito spettano al 50% a entrambi ma, di comune accordo, potete decidere che sia uno solo a usufruirne, al 100%. In questo caso, il coniuge beneficiario deve consegnare al suo datore di lavoro un’autocertificazione in cui dichiara l’accordo.
Come farla: fac simile
Nell’autocertificazione devi indicare:
- L’accordo stabilito con il tuo coniuge;
- La firma di entrambi;
- La fotocopia del documento di identità di entrambi.
Scarica subito il modello fac simile compilabile WORD dell’autocertificazione di accordo.
Separato
In caso di separazione legale, alcuni aspetti cambiano in maniera importante:
- Non potrete fare la dichiarazione dei redditi congiunta;
- La detrazione per i figli a carico spetta al:
- 100% al genitore affidatario esclusivo;
- 50% in caso di affido congiunto;
I coniugi possono comunque ovviare a questa divisione e accordarsi, indipendentemente dall’affido congiunto o meno, per il 50% a entrambi oppure per il 100% al coniuge con il reddito più alto.
In caso di separazione, se un coniuge è senza reddito o comunque inferiore al limite, rimane a carico dell’altro. Il coniuge lavoratore deve quindi versare l’assegno di mantenimento e, in virtù di questo, ha diritto alle detrazioni per coniuge a carico.
In caso di divorzio, l’ex coniuge non è più considerato a carico, per cui non si possono chiedere le detrazioni per “ex coniuge a carico”.