I costi di acquisto della prima casa, rappresentano la voce di spesa più importante della vita famigliare. Per fortuna, l’Agenzia delle Entrate prevede la possibilità di detrarre nel 730 (o modello Unico) una serie di costi, nella percentuale del 19% e ottenere quindi il rimborso IRPEF in busta paga.
Ad esempio, oltre alle spese di acquisto dell’immobile e agli interessi passivi sul mutuo, due altre importanti voci sono rappresentate dalle spese notarili e, eventualmente, da quelle di intermediazione dell’agenzia.
Detraibilità onorario del notaio
La fattura del notaio, solitamente, è pari al 2 o 3% del valore della casa, quindi siamo nell’ordine di migliaia di euro. Spesso però, questa percentuale varia da notaio a notaio e da città a città, per cui il consiglio è sempre quello di chiedere dei preventivi ai vari notai, prima di scegliere.
La buona notizia, è che nella dichiarazione dei redditi è possibile anche detrarre le spese notarili e quindi del rogito e gli oneri accessori (quindi anche le fatture per la perizia di valutazione della casa per ottenere il mutuo, etc.). Le spese usufruiscono di una detrazione del 19%.
Le spese notarili nella dichiarazione dei redditi, vanno indicate nella sezione I del quadro E, nello specifico al rigo E7.
Agenzia immobiliare
Anche per quanto riguarda i costi di intermediazione, di solito le agenzie prendono il 2% sul valore dell’immobile. Anche in questo caso le spese usufruiscono di una detrazione del 19%.
Tuttavia, per la detrazione delle spese di intermediazione, é possibile calcolare la percentuale su un limite massimo di 1000 euro. Quindi, per esempio, su una spesa di intermediazione pari a 8.000 euro, avremo comunque diritto a una detrazione del 19% solo su 1.000 euro e non su 8.000 euro.
Le spese di intermediazione, nella dichiarazione dei redditi, vanno indicate nella sezione I del quadro E, nello specifico al rigo E17 (altre spese) indicando il codice “17”. Qui occorrerà inserire i compensi pagati all’intermediario per l’acquisto della prima casa: come già detto poc’anzi, l’importo inserito non può superare 1.000 euro.