Il tuo amico a quattro zampe quest’anno ha fatto alcuni esami importanti, oppure ha dovuto seguire una cura medica particolare. Come gli umani, anche gli animali sono soggetti ai malanni e è dovere di chi li accudisce fare in modo che ricevano le cure necessarie. Lo stato ha reso detraibile una parte della spesa.
In questa guida sulla detrazione spese veterinarie ti spiego cos’è e come funziona, a chi spetta, qual è il tetto massimo e la franchigia da applicare all’importo, cosa succede se la fattura è intestata a un tuo familiare a carico ed infine come avviene il rimborso con il modello 730.
Cos’è e come funziona
Se hai un animale domestico, lo stato ti permette di detrarre le spese dall’IRPEF. La detrazione è pari al 19%, quindi se per esempio quest’anno le spese veterinarie che hai sostenuto sono pari a 200 euro, hai diritto a 36 euro (19% di 200) di rimborso IRPEF.
Franchigia
In realtà il calcolo è un po’ più complicato rispetto all’esempio che ti ho appena fatto, perché c’è una franchigia di 129,11 euro da considerare. Quindi, sempre nell’esempio di prima, se hai avuto una spesa totale di 200 euro, per calcolare il rimborso a cui hai diritto devi prima sottrarre la franchigia di 129,11 euro e poi calcolare il 19%. Quindi:
200 – 129,11 = 70,89 -> di questi 70,89 euro devi calcolare il 19%. Il risultato è 13,46 euro ed è la somma di rimborso IRPEF a cui hai diritto.
Tetto massimo
Il tetto massimo di spesa detraibile a scopi veterinari è di 387,40 euro. Ciò significa che se quest’anno hai sostenuto 500 euro di spese veterinarie, puoi fare il calcolo solo su 387,40 euro. I restanti 112,60 euro purtroppo non puoi detrarli.
Quindi, se per esempio hai speso 500 euro. Hai diritto solo a questo importo di detrazione:
387,40 – 129,11 (di franchigia, come ti ho spiegato sopra) = 258,29 -> di questi 258,29 euro devi calcolare il 19%. Il risultato è 49,07 euro ed è la somma di rimborso IRPEF a cui hai diritto.
In conclusione, se le spese veterinarie di quest’anno sono superiori di 387,40 euro, hai sempre diritto a 49,07 euro di rimborso, nulla di più. Che tu abbia speso 500 euro o 1.000 euro, il rimborso è pari sempre a 49,07 euro.
A chi spetta
Se possiedi un animale da compagnia, un cane, un gatto, un furetto, le spese veterinarie sono detraibili. I requisiti per averne diritto si contano su una mano ma il più delle volte le persone li prendono con leggerezza. Per avere diritto alla detrazione devi dimostrare di essere il legittimo proprietario dell’animale. La semplice fattura non è una dimostrazione assoluta che tu sei il legittimo proprietario.
Puoi provare il legittimo possesso in qualità di proprietario in vari modi: se per esempio hai un cane, devi iscriverlo all’anagrafe canina, dunque dotarlo di microchip. Se possiedi un gatto o un furetto puoi chiedere al tuo veterinario il rilascio del pet passport con tutti i dati identificativi del tuo animale.
Oppure se hai adottato il tuo animale domestico, la prova del legittimo possesso può darla il certificato di adozione, oppure la fattura di acquisto se lo hai comprato in un negozio. Infine puoi dimostrare il legittimo possesso anche con una registrazione volontaria.
Se sei mancante rischi due sanzioni:
- Sanzione per indebita detrazione. Se chiedi la detrazione IRPEF per le spese veterinarie, ottieni il rimborso. Ma se poi durante un controllo non riesci a dimostrare che l’animale è legittimamente tuo, allora l’Agenzia delle Entrate può chiederti la restituzione nonché comminarti una sanzione per indebita detrazione;
- Sanzione per mancata regolarizzazione possesso animale domestico, se per il tuo pet la legge lo prevede.
Importo
Purtroppo la detraibilità delle spese veterinarie non è illimitata. Puoi portare in detrazione fino a un limite massimo di 387,40 euro. Dunque, se ad esempio un anno spendi 400 euro, puoi portare in detrazione solo 387,40 euro. Se un altro anno spendi 500 euro puoi portare in detrazione solo 387,40 euro e lo stesso vale se spendi 1.000 o 2.000 euro.
Inoltre, non hai diritto alla detrazione su tutti i soldi spesi, perché c’è una franchigia di 129,11 euro. Quindi, se per esempio quest’anno hai speso 300 euro, hai diritto a una detrazione IRPEF del 19% da calcolare non su 300 euro, ma su 300 euro – 129,11, quindi su 170,89 euro.
Se per esempio quest’anno hai speso 200 euro, hai diritto a una detrazione IRPEF del 19% da calcolare non su 200 euro, ma su 200 euro – 129,11, quindi su 70,89 euro. Su questi 70,89 euro devi calcolare il 19%, il risultato è 13,46 euro, ossia la detrazione a cui hai diritto.
Familiari a carico
Se hai delle spese veterinarie sostenute dai familiari a carico, purtroppo non ti è possibile detrarle. Lo stesso vale se le fatture sono intestate al coniuge a carico.
In pratica le spese veterinarie può detrarle solo l’intestatario della fattura, nessun altro. Poco importa se quella persona è un tuo familiare a carico, tuo figlio oppure tuo marito o moglie: le spese può detrarle solo la persona indicata in fattura.
Quando effettui una spesa veterinaria quindi, accertati che sia rilasciata alla persona che poi presenterà il modello 730 per la detrazione. Chiaramente, questa persona deve anche essere il reale proprietario dell’animale.
Modello 730
Se hai un animale domestico, quasi sicuramente durante l’anno incorrerai in qualche spesa veterinaria. Si spera sempre che i nostri pet godano di ottima salute, ma succede anche a loro, come noi umani, di ammalarsi e necessitare delle cure di una persona esperta, medicine, ricoveri.
Ogni anno puoi detrarre dal tuo 730 le spese veterinarie sostenute per il tuo animale legittimamente posseduto. Tutto quello che devi fare è conservare fatture, ricevute e scontrini e presentarli al tuo commercialista o al CAF (o ad altro consulente che si occupa della tua dichiarazione dei redditi).
Nel mese di luglio, direttamente in busta paga e senza fare null’altro oltre la dichiarazione dei redditi, riceverai il tuo rimborso. Tu presenti la dichiarazione dei redditi e in automatico poi ricevi il rimborso,sullo stipendio di luglio.
L’Agenzia delle Entrate infatti, una volta ricevuto il tuo modello 730 invia al tuo datore di lavoro una comunicazione con l’importo del rimborso che ti spetta. Il datore di lavoro provvede ad accreditartelo nello stipendio di luglio, quindi quel mese la tua busta paga sarà più alta