È la prima volta che devi fare la dichiarazione dei redditi e non sai cosa sono le detrazioni d’imposta e quanto valgono? Sei andato in pensione l’anno scorso e vorresti sapere come variano le condizioni per ottenere le detrazioni d’imposta? Ho una buona notizia per te: sei capitato nel posto giusto.

In questa guida sulle detrazioni d’imposta ti spiego che cosa sono, quali sono in base a certe condizioni, come si calcola l’importo, chi ha diritto ad usufruirne, come compilare la dichiarazione di spettanza e come procedere con la revoca nel caso le condizioni di spettanza venissero a mancare nel tempo. Ecco cosa devi sapere.

Cosa sono

Le detrazioni di imposta (disciplinate dagli artt. 12 e 13 commi 1 1bis e 2 del D.P.R. 917/86) sono delle riduzioni sull’IRPEF a cui hai diritto in specifici casi:

  1. Hai un contratto di lavoro dipendente;
  2. Hai figli a carico;
  3. Hai coniuge a carico.

Esempio

L’imposta a tuo carico, dopo tutti i calcoli, é pari a 1.000 euro. Hai diritto a delle detrazioni di imposta (perché hai dei figli a carico), pari a 200 euro. L’importo finale di imposte da pagare é quindi pari a 800 euro.

Quali sono

Le detrazioni IRPEF spettanti sono quelle per carichi familiari, quindi per coniuge o figli a carico. Un familiare è considerato a carico solo se è senza reddito oppure ha un reddito lordo annuo:

  • Non maggiore di 2.840,51 euro (se il familiare ha più di 24 anni);
  • Non maggiore di 4.000 euro (se ha fin a 24 anni).

La detrazione spetta indipendentemente dall’età del figlio (maggiorenne o minorenne), dagli studi e dal fatto che viva o meno con i genitori.

La detrazione massima IRPEF spettante per figli a carico spettante é pari a:

  • 1.220 euro per ogni bambino al di sotto dei 3 anni;
  • 950 euro per ogni figlio dai 3 anni in sù;
  • 400 euro di somma aggiuntiva per ogni figlio disabile (ai sensi della Legge 104/1992).

Si tratta quindi di “fasce di detrazione”. L’importo preciso dipende dal reddito complessivo del genitore: al reddito più alto viene infatti riconosciuta la detrazione più bassa (di 900 euro se per esempio il figlio ha meno di 3 anni); se invece il reddito del genitore é molto basso viene riconosciuta la detrazione più alta (di 1.220 euro se il figlio ha meno di 3 anni).

L’importo delle detrazioni é diverso a seconda del familiare a carico: in caso di coniuge a carico (quindi senza reddito o comunque non superiore a 2.840,51 euro annui), la detrazione massima é pari a 690 euro. Anche in questo caso, maggiore é il reddito del coniuge lavoratore, minore sarà l’importo della detrazione spettante.

Attenzione

Se stai presentando all’INPS la richiesta per la NASPI, hai diritto comunque alla detrazione di imposta:

  1. Per lavoro dipendente o assimilati;
  2. Per familiari, se hai coniuge o figli a carico.

 

Puoi selezionarle entrambe (chiaramente purché realmente tu abbia figli e/o coniuge a carico). In questo modo l’importo netto che percepirai in qualità di NASPI sarà un po’ più alto perché usufruirai delle detrazioni.

Calcolo

L’imposta dovuta dal lavoratore dipendente si calcola partendo dal reddito annuo (a cui sottrarre i contributi INPS). Su questo si calcola la relativa aliquota IRPEF e, sul risultato, si sottrae infine la quota spettante di detrazioni, calcolata secondo questa formula:

Detrazione massima * (95.000 – reddito) / 95.000, dove 95.000 é un coefficiente fisso (cosiddetto “reddito teorico”).

Esempi di calcolo detrazione figli a carico

Supponendo un reddito complessivo annuo pari a 30.000 euro:

  • Figlio di età inferiore a 3 anni: 1.220 * (95.000 – 30.000) : 95.000, ovvero 1.220 * 60.000 : 95.000 = 770,52 euro è la detrazione IRPEF spettante;
  • Figlio di età superiore a 3 anni: 950 * (95.000 – 30.000) : 95.000, ovvero 950 * 60.000 : 95.000 = 600 euro é la detrazione IRPEF spettante;
  • Figlio con handicap di età superiore a 3 anni: 1.350 * (95.000 – 30.000) : 95.000, ovvero 1.350 * 60.000 : 95.000 = 852,63 euro é la detrazione IRPEF spettante.

Dopo aver calcolato la detrazione spettante (per esempio pari a 852,63 euro nel caso 3. figlio con handicap) si procede al calcolo dell’IRPEF dovuta dal genitore, secondo la seguente tabella:

Scaglioni IRPEF
ScaglioneReddito (€)Aliquota
Primoda 0 a 15.00023%
Secondoda 15.0001 a 28.00027%
Terzoda 28.001 a 55.00038%
Quartoda 55.001 a 75.00041%
Ultimooltre 75.00043%

Il reddito é pari a 30.000 euro annui, per cui il lavoratore appartiene al Terzo Scaglione a cui si applica un’aliquota IRPEF pari al 38%. L’IRPEF dovuta su 30.000 euro è pari a 7.720 euro. A questi 7.720 euro si devono sottrarre 852,63 euro in qualità di detrazioni spettanti. L’IRPEF dovuta al netto delle detrazioni é quindi pari a 6867,37 euro.

Chi ha diritto

La detrazione di imposta spetta ai contribuenti con contratto:

  1. Lavoro da dipendente (a tempo determinato o indeterminato, part time o full time);
  2. Assimilato a quello di lavoro dipendente (vi rientrano tutti i soggetti con contratto a progetto, Co.Co. Co., i percettori di NASPI).

In caso di genitori coniugati, entrambi lavoratori, la detrazione va divisa al 50% tra i coniugi oppure può essere assegnata al 100% al genitore con il reddito più alto. In caso di separazione legale o divorzio, la detrazione va divisa come segue:

  • 100% della detrazione al genitore che ha il figlio in affido;
  • 50% a ogni genitore in caso di affido congiunto;

In caso di genitori non sposati, se c’è un provvedimento per l’affido dei figli si applica la disciplina prevista per i genitori separati; in assenza di tale provvedimento si applica la disciplina prevista per i genitori sposati.

Dichiarazione di spettanza

Nel momento in cui vieni assunto da un’azienda, devi compilare l’autocertificazione relativa alle detrazioni di imposta spettanti. E’ abbastanza semplice da compilare, non hai bisogno di rivolgerti a un esperto ma, nel caso, puoi rivolgerti a un CAF che può aiutarti nella compilazione.

Ecco di seguito come compilare la dichiarazione ai fini della detrazione:

PARTE 1.

Controlla i tuoi dati anagrafici (sono già inseriti dall’azienda);

PARTE 2.

Indica SI per chiedere la detrazione da lavoro dipendente o assimilato. Indica NO se percepisci altri redditi (per esempio da pensione);

PARTE 3.

Indica i familiari a carico (sono a carico solo i familiari con reddito annuo lordo non superiore a 2.840,51/4.000 euro). Chiedi la detrazione anche per il coniuge se è a tuo carico (puoi chiederlo solo se siete legalmente sposati).

Accanto ai dati dei figli, devi indicare se intendi chiedere il 50% della detrazione (e il restante 50% lo chiederà il tuo coniuge con il suo modello) oppure se intendi chiederne il 100% (e quindi il tuo coniuge decide di non chiedere nessuna detrazione per figli a carico, lasciandola totalmente a te);

PARTE 4.

Se hai altri redditi, puoi chiedere l’applicazione di un’aliquota IRPEF più elevata, altrimenti non spuntare questa casella. Tuttavia, anche se hai altri redditi, non é necessario spuntarla, perché comunque dichiarerai tutti i redditi con il 730, con cui sarà calcolata la maggiore imposta, che potrai pagare successivamente.

Scarica subito il modello fac simile compilabile PDF delle detrazioni d’imposta.

Scarica subito il modello fac simile compilabile PDF delle detrazioni d’imposta per pensionati INPS.

Revoca

In ogni momento può succedere che la tua situazione reddituale o familiare cambi. Per esempio può accadere che il coniuge, finora disoccupato, trovi lavoro. Oppure il figlio, finora occupato negli studi, entri nel mondo del lavoro. Se uno dei familiari trova lavoro e ha un reddito annuo lordo superiore a 2.840,51 euro (e ha più di 24 anni) oppure superiore a 4.000 euro (e ancora non ha superato i 24 anni), non è più a carico e quindi occorre revocare la richiesta di detrazione.

Se cambia la tua situazione familiare o reddituale devi semplicemente presentare di nuovo il modello con i nuovi dati. Gli stessi modelli di cui sopra valgono quindi anche in caso di revoca: vanno semplicemente compilati con i nuovi dati e consegnati al datore di lavoro se sei un dipendente/collaboratore o all’INPS se sei un pensionato.