Fattura e nota di debito sono due documenti importanti durante la fase di vendita di una merce. Con la fattura infatti, si attesta la vendita di un determinato prodotto oppure servizio e se ne indicano le caratteristiche, la quantità e l’IVA da versare allo Stato. La fattura si consegna quindi al compratore.
La nota di debito invece, assume un significato diverso. Viene infatti emessa in un momento diverso rispetto all’emissione della fattura. Vediamo quindi di seguito le differenze: quando va emessa la fattura e quando invece va emessa la nota di debito e per quali motivazioni.
Per errata fatturazione
La fattura va emessa al momento della vendita della merce. La nota di debito, invece, viene emessa quando si ha la necessità di integrare gli importi di una fattura precedente. Se quindi per un qualsiasimotivo o errore, nella precedente fattura hai inserito un importo più basso, puoi tranquillamente integrarlo emettendo una nota di debito, allo scopo appunto di integrare gli importi esposti nella fattura precedente.
Un errore infatti, comporta un aumento dell’imponibile e dell’IVA, che il venditore dovrà comunque registrare. La nota di debito è quindi una vera e propria fattura integrativa per la maggiore somma (imponibile + IVA) da addebitare al cliente.
Emissione della nota oltre l’anno
La forma della nota di debito, è simile a quella della fattura. Riporta infatti la descrizione della merce, gli importi e l’IVA. Ovviamente va data e il numero della nota di debito può seguire quella delle fatture classiche oppure avere una numerazione propria, ma è molto importante che contenga il riferimento alla fattura originaria che viene modificata e alla motivazione per cui si è resa necessaria la variazione (errori di calcolo, diversi accordi, etc.)
La nota di debito, che andrà registrata nel registro delle fatture emesse, può essere emessa per qualsiasi motivo che ha portato all’errore (diverso accordo, conteggi sbagliati, etc.) e non ha limiti di tempo (può essere emessa dopo un giorno, due, dopo una settimana, etc.). Occorre comunque sottolineare che, se viene emessa dopo il termine della liquidazione periodica della fattura inesatta, occorre, oltre ad emettere la nota di debito, ricorrere anche al ravvedimento operoso in modo da sanare l’irregolarità pagando all’Agenzia delle Entrate una sanzione amministrativa ridotta.