Secondo un recente studio di Confcommercio, all’Italia spetta un primato mondiale: si posiziona infatti al top della classifica dei Paesi con maggiore pressione fiscale (siamo al 55%), ci seguono la Danimarca (48,6%), Francia (48,2%) e Svezia al quarto posto (48%). Si pagano meno tasse rispetto a tutto il mondo, in Australia (26,2%) e Messico (20,6%). Tra tante tasse é facile fare confusione e non c’è di certo da vergognarsi se non si conoscono alcune differenze.
Per esempio, qual é la differenza tra IRPEF e IRAP? Tra le due vi é una sostanziale differenza: la prima (l’IRPEF) viene pagata dalle persone fisiche, la seconda invece viene pagata da chi é titolare di impresa e ha quindi una partita IVA.
L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è un’imposta regolata dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), colpisce il reddito delle persone fisiche, con aliquote che aumentano in relazione agli scaglioni di reddito: l’aliquota più bassa è quella al 23% per chi non supera i 15.000 euro di reddito, la più alta é del 43% per chi ha un reddito annuo superiore a 75.000 euro.
L’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è un’imposta regionale che colpisce le attività economiche che hanno per oggetto la produzione o lo scambio di beni o servizi. Si tratta quindi di un’imposta locale che si applica esclusivamente alle imprese che esercitano attività economiche in ciascuna regione. L’imposta risulterà così dovuta esclusivamente da parte di chi svolge attività d’impresa. Viene calcolata applicando l’aliquota (base) del 3,9% al valore della produzione netta (ottenuta sottraendo i costi d’esercizio ai ricavi).