I BTP (Buoni Poliennali del Tesoro) sono dei titoli di stato interessanti se intendi fare un investimento nel medio lungo termine. Pagano un tasso di interesse e una cedola semestrale. Ogni sei mesi quindi, puoi incassare il tuo guadagno.

Non tutti i BTP sono uguali. Una tipologia molto interessante è quella dei BTP indicizzati all’inflazione. Esistono i BTP indicizzati all’inflazione italiana e quelli indicizzati all’inflazione europea. La differenza non sta solo nell’inflazione da cui dipendono, ma anche sotto altri aspetti. Vediamoli insieme.

Come funzionano

I BTP indicizzati sono titoli di stato che ti proteggono dal rischio di inflazione. L’inflazione è l’aumento generalizzato dei prezzi. Se aumenta l’inflazione, il tuo investimento in un certo senso è come se perdesse valore. Ti spiego subito perché.

Supponiamo che tu abbia comprato 10.000 euro di BTP a un tasso di interesse del 5%. Dopo un anno, l’inflazione si attesta dal 10%. Significa che in un anno i prezzi generali dei beni sono aumentati del 10% (l’ISTAT è l’ente autorizzato in Italia a calcolare l’inflazione).

Quei 10.000 euro di investimento, ora è come se valessero di meno: un tasso del 6% ti offre infatti all’incirca 100/120 euro. Ma questi 120 euro valgono meno oggi, perché il costo della vita è aumentato. Se il costo della vita non fosse aumentato, allora i 120 euro di oggi sarebbero uguali a quelli di un anno fa.

I BTP indicizzati ti proteggono da questo rischio, vediamo perché e come.

Protezione dal rischio

Nei BTP indicizzati, lo stato calcola il tasso di interesse non sul capitale che hai investito, ma sul capitale rivalutato dell’inflazione. Ti faccio un esempio: supponiamo che tu abbia comprato 5.000 euro di BTP Italia (ossia BTP indicizzati all’inflazione italiana), a un tasso del 4%. Significa che ogni sei mesi ricevi un tasso di interesse del 4%.

Questo tasso però, lo stato non lo calcola su 5.000 euro, come avviene per i classici BTP, ma lo calcola su 5.000 + l’eventuale tasso d’inflazione. Ad esempio, supponiamo che in sei mesi l’inflazione sia stata dell’8%. Allora lo stato calcola il tasso d’interesse (4%) su 5.000 + 8% di 5.000, ossia su 5.400 euro.

Chiaramente, il tasso del 4% calcolato su 5.400 euro offre un risultato maggiore rispetto a un tasso del 4% calcolato su 5.000 euro: lo stato ti ha garantito contro l’inflazione. È questo il meccanismo che sta dietro ai BTP indicizzati.

Fatta questa premessa, vediamo ora le differenze tra BTP Italia e BTP indicizzati all’inflazione europea.

Differenze

Ecco le differenze tra BTP Italia (ossia indicizzati all’inflazione italiana) e BTP indicizzati all’inflazione europea:

  1. Tipo di inflazione. Come dice il nome stesso, i BTP Italia seguono l’inflazione italiana, i BTP indicizzati all’inflazione europea seguono quella europea, quindi quella media di tutti i paesi facenti parte dell’Unione Europea.
  2. Base di calcolo: rivalutazione del capitale. Entrambi ti proteggono dall’inflazione. Con I BTP Italia però, lo stato calcola l’inflazione ogni sei mesi. Quindi ogni sei mesi, se c’è stata inflazione, lo stato calcola gli interessi sul capitale rivalutato. Questo non avviene per i BTP indicizzati all’inflazione europea: lo stato calcola l’inflazione solo alla scadenza del BTP, non ogni sei mesi. Quindi tu ogni sei mesi ricevi interessi calcolati sul capitale nominale che hai investito, non sul capitale rivalutato.
  3. Protezione dalla deflazione. I BTP Italia proteggono anche dalla deflazione, ossia dalla riduzione del livello generale dei prezzi. Se infatti i prezzi aumentano, allora lo stato rivaluta in positivo il capitale che hai investito. Se i prezzi diminuiscono, lo stato calcola gli interessi sul capitale nominale, non su un capitale ridotto.

Ad esempio: supponiamo che tu abbia comprato 10.000 euro di BTP Italia; dopo sei mesi si ravvisa una deflazione del 10%. Lo stato calcola gli interessi su 10.000 (capitale nominale), non sul capitale deflazionato (che sarebbe 9.000 euro (10.000 – 10% di 10.000). Quindi nel caso di BTP Italia, sei protetto sia da inflazione che da deflazione.

Lo stesso non avviene per i BTP indicizzati all’inflazione europea: a causa del meccanismo di calcolo (che avviene solo alla scadenza, non ogni sei mesi come nei BTP Italia), la deflazione potrebbe influire sugli interessi.

Pro e contro

I BTP rappresentano un investimento abbastanza sicuro. A differenza degli investimenti in Borsa infatti, il rischio di una mancata restituzione è molto remoto: lo stato italiano non è a rischio default, è uno stato che restituisce i suoi debiti.

Come tutti gli investimenti a basso rischio però, offre rendimenti non molto elevati. Si tratta quindi di un prodotto che ti permette di dormire sonni tranquilli, riservato a coloro che non sono amanti del rischio. Il BTP Italia poi, aggiunge il vantaggio di coprire dal rischio di inflazione e deflazione.

Suggerimento

Prima di sottoscrivere qualsiasi prodotto finanziario, quindi anche titolo di stato, leggi bene il documento informativo, in modo da essere sempre pienamente consapevole del tuo investimento e delle clausole.