Hai un contratto a chiamata, ma è arrivato il momento di abbandonare: forse hai trovato finalmente un lavoro più rispondente al tuo profilo, o semplicemente hai deciso di cambiare aria. Ci sono alcune specifiche regole da seguire se intendi licenziarti.

In questa guida completa sulle dimissioni con contratto a chiamata, ti spiego come funziona, quanto preavviso dare in caso di contratto a tempo determinato o indeterminato, con o senza indennità di disponibilità, l’eventuale penale da pagare, infine quando ti spetta la NASpI riconosciuta dall’INPS,

Quanto preavviso dare

Il contratto a chiamata è una tipologia di contratto di lavoro particolare. In pratica tu lavoratore, non hai la certezza di poter lavorare giorno X, ma solo se ti chiama il datore di lavoro. Tant’è che viene chiamato anche contratto a zero ore.

Hai stipulato questo tipo di contratto con un’azienda e ora è arrivato il momento di cambiare: vuoi presentare le tue dimissioni. Ci sono alcune precise regole da seguire in caso di dimissioni, a seconda che il tuo contratto sia a tempo determinato o indeterminato. Vediamo entrambi i casi.

A tempo indeterminato

Se hai decido di presentare le tue dimissioni, puoi farlo per qualsiasi motivo: perché non ti piace più quel lavoro, perché hai deciso di trasferirti oltreoceano, perché ti sei stancato, perché vuoi riprendere gli studi, perché hai trovato di meglio.

Insomma, qualunque sia la motivazione che ti spinge ad abbandonare il tuo attuale lavoro, puoi farlo. E non devi neanche dare spiegazioni all’attuale azienda: nella lettera di dimissioni basta che tu scriva che rassegni le dimissioni a partire da data XX.

L’unica cosa importante, è che rispetti i termini di preavviso. Non puoi dimetterti da un giorno all’altro, ma devi dare al tuo datore di lavoro il tempo di organizzarsi per la tua assenza. Vediamo quali sono i termini di preavviso da rispettare se sei assunto con contratto a chiamata.

Termini di preavviso

I termini di preavviso sono gli stessi previsti per chi ha un classico contratto a tempo indeterminato (non a chiamata). Praticamente quindi, a livello di termini di preavviso, non esiste nessuna differenza tra dipendenti con contratto a chiamata e dipendenti con contratto classico. I termini di preavviso sono gli stessi.

Dunque, non devi far altro che controllare il tuo CCNL di riferimento per sapere qual è il termine di preavviso da rispettare per il tuo livello e la tua mansione. Potrebbero essere 15 giorni, 30 giorni, 2 mesi, a seconda del tuo inquadramento contrattuale. Controlla quindi prima il tuo contratto di lavoro, se non ricordi il tuo livello e/o mansione e poi vai a vedere cosa dice il tuo CCNL a riguardo.

A tempo determinato

Diverso è il caso di un contratto a tempo indeterminato. Se ti hanno assunto con questa tipologia contrattuale, non puoi dimetterti prima della scadenza dello stesso. Non esistono termini di preavviso in questo caso: sei obbligato ad aspettare la naturale scadenza del contratto.

Puoi licenziarti prima della scadenza solo per giusta causa, ossia se ricorrono condizioni tali non permettere la prosecuzione del rapporto di lavoro neanche temporaneamente. Per situazioni molto gravi si intende da esempio il mancato pagamento dello stipendio, molestie, mobbing e altre situazioni gravi che richiedono l’interruzione immediata del rapporto di lavoro.

Se ricorre la giusta causa, puoi dimetterti in tronco, senza aspettare la scadenza del contratto. Puoi dimetterti subito.

Giusta causa

Se è successo al lavoro qualcosa di molto grave, puoi dimetterti subito, senza rispettare i termini di preavviso (se hai un contratto a tempo indeterminato) o senza aspettare la scadenza contrattuale (se il contratto è a tempo determinato).

In caso di dimissioni per giusta causa tra l’altro, hai anche diritto alla NASpI, ossia all’indennità di disoccupazione pagata dall’INPS, purché ricorrano i requisiti previsti (ossia il minimo di settimane contributive, ecc.).

Senza indennità di disponibilità

Se il tuo contratto non prevede l’indennità di disponibilità, valgono le regole finora esposte. Che tra l’altro valgono anche in caso di contratto con indennità di disponibilità.

Puoi quindi dimetterti:

  • Rispettando i termini di preavviso, se sei assunto con contratto a chiamata senza indennità di disponibilità a tempo indeterminato;
  • Aspettando la naturale la scadenza del contratto, se sei assunto con contratto a chiamata senza indennità di disponibilità a tempo determinato. Nei contratti a tempo determinato infatti, non c’è termine di preavviso, per le dimissioni bisogna aspettare che scada il contratto;
  • In tronco, se ricorre la giusta causa. In caso di giusta causa, puoi licenziarti immediatamente, che tu abbia un contratto a tempo determinato o indeterminato.

INPS e NASpI

Alla NASpI hai diritto solo in caso di dimissioni involontarie. Se quindi hai deciso di dimetterti perché hai trovato un altro lavoro, oppure perché vuoi prenderti una pausa, oppure perché semplicemente quel lavoro non ti piace, non ti spetta alcuna indennità di disoccupazione.

Ti spetta solo in caso di licenziamento per giusta causa, ossia quando hai subito fatti talmente gravi da obbligarti a dimetterti in tronco, senza attendere. In questo caso puoi presentare domanda di NASpI.

Penale

Se il tuo contratto prevede un termine di preavviso per le dimissioni e tu non le rispetti, l’azienda potrebbe pretendere che paghi una penale. Tale penale potrebbe essere menzionata nel contratto di lavoro.

Quindi, se hai intenzione di lasciare subito il lavoro e dovresti rispettare dei termini di preavviso (che però non hai intenzione di rispettare), cerca di giungere a un accordo con l’azienda, altrimenti dovrai pagare la penale prevista.

Dimissioni telematiche

Anche in caso di contratto a chiamata, le dimissioni vanno date per via telematica. Quindi:

  1. Devi loggarti al sito ClicLavoro tramite SPID;
  2. Compilare il modulo di dimissioni presente.