Tutti i genitori vorrebbero conciliare la vita lavorativa con quella familiare, ma purtroppo ci sono situazioni in cui ciò non è possibile e il genitore ritiene che l’unica soluzione sia quella del licenziamento, per dedicarsi al bebè e magari cercare anche più in là un’occupazione più compatibile.

In questa guida completa sulle dimissioni entro l’anno del bambino ti spiego cosa può fare la lavoratrice madre che intende interrompere l’attività, la procedura di dimissioni, quando serve il preavviso, il pagamento dell’indennità di preavviso da parte dell’azienda, come chiedere la NASPI (disoccupazione), come funziona per il padre e infine ti fornisco la lettera fac simile dimissioni entro l’anno di vita del bambino, da consegnare al datore di lavoro.

Lavoratrice madre

Probabilmente la nostra società non tutela ancora madri e bebè come meriterebbero. Tante sono le madri (e anche i padri) che pensano che un bimbo di meno di un anno, sia ancora troppo piccolo per essere lasciato in compagnia di persone diverse dalla famiglia, seppur all’interno di un nido con educatrici esperte.

Ecco perché, può succedere che, se hai avuto un figlio da poco, tu decida di dare le dimissioni. In tale occasione però, i dubbi sono tanti: come licenziarsi, quanto tempo di preavviso dare al datore di lavoro, qual è la procedura esatta da seguire, cosa scrivere nella lettera di dimissioni entro l’anno del bambino, quando spetta la NASPI e tanti altri dubbi che chiariremo in questa guida.

Procedura

Innanzitutto, una piccola premessa: la legge proibisce alle aziende di licenziare la lavoratrice madre entro il primo anno di vita del bambino. In questo periodo la mamma deve essere tutelata sotto tutti i punti di vista. Lo stesso vale per il lavoratore padre.

Purtroppo però, succede che, non essendo possibile il licenziamento, alcuni datori di lavoro “spingano” il genitore a dimettersi. D’altra parte, molte volte è la mamma a voler lasciare, non perché spinta dall’azienda, ma di spontanea volontà, per poter stare con il proprio piccolo.

Per questi motivi, per evitare le finte dimissioni, la procedura di dimissioni entro l’anno di vita del bambino, è diversa dalla classica. Quest’ultima infatti prevede la convalida delle dimissioni attraverso una procedura online messa a disposizione dal Ministero del Lavoro (art. 4, co. 17 e s.s. della Legge n. 92/2012).

Se invece, sei una madre lavoratrice che si dimette entro l’anno di età del bimbo, devi rassegnare le dimissioni in sede protetta: devi convalidarla personalmente recandoti presso gli uffici territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Vediamo quali sono gli step che devi seguire:

  1. Consegna al datore di lavoro la lettera di dimissioni (nei prossimi paragrafi trovi un fac simile);
  2. Dopodiché, recati presso gli uffici territoriali dell’Ispettorato del Lavoro. Sul sito dell’Ispettorato trovi tutte le sedi suddivise per regioni e poi province, in modo che tu possa trovare quella di competenza della tua zona. Ci sono anche gli indirizzi email, PEC, numeri di telefono e orari di apertura al pubblico. Contatta prima la sede per sapere se occorre un appuntamento.

Durante l’appuntamento, devi dichiarare:

  1. L’azienda per cui lavori e le tue generalità;
  2. La tua libera volontà di dimetterti. Devi quindi dichiarare se ti stai dimettendo volontariamente, o se stai subendo pressioni dal datore di lavoro;
  3. Dichiarare i motivi delle dimissioni (per accudire il bambino, perché il nido/baby sitter sono troppo cari, perché avresti voluto il part time e l’azienda non te l’ha concesso, perché il posto di lavoro è troppo lontano, ecc.).

A questo punto le tue dimissioni sono completate.

Dimissioni per giusta causa

Può succedere che tu decida di dimetterti entro l’anno di vita del bambino, non tanto per tua volontà, ma per giusta causa. Per esempio perché stai subendo ingiurie da parte del tuo superiore, o non stai ricevendo lo stipendio, o l’azienda non ti paga i contributi.

Anche in caso di dimissioni per giusta causa, se il tuo bambino non ha ancora compiuto un anno, devi seguire la procedura appena esposta, ossia dare le dimissioni presentandoti presso l’Ispettorato del Lavoro.

Preavviso

Entro il primo anno di vita del bambino, la lavoratrice madre non ha obbligo di dare alcun preavviso (art. 55 del T.U. sulla maternità; D.Lgs. n.151/2001). La lavoratrice può licenziarsi in tronco.

Se quindi tuo figlio non ha ancora raggiunto l’anno di età, nessuno può obbligarti a dare il preavviso. E’ chiaro che, se sei in buoni rapporti con l’azienda, sicuramente avviserai che hai deciso di dimetterti, in modo che al lavoro possano organizzarsi per la tua assenza.

Pagamento preavviso

Se ti stai dimettendo entro l’anno di vita del bambino, non hai obbligo di dare preavviso. Di conseguenza, il datore di lavoro deve pagarti la relativa indennità.

Per quanto riguarda l’indennità a cui hai diritto, l’importo non è fisso ma dipende dai diversi CCNL. Dunque puoi consultare il CCNL con cui sei assunto, in modo da sapere quanto ti spetta.

Lettera fac simile

Se hai deciso di dimetterti, la procedura inizia con la consegna all’azienda, da parte tua, della lettera di dimissioni, in cui dichiari che hai deciso di interrompere il rapporto lavorativo per stare vicino al tuo piccolo.

Cosa scrivere nella lettera di dimissioni entro l’anno del bambino

Nella lettera comunichi le tue dimissioni a causa della gravidanza, oppure, se il piccolo è già nato e hai terminato sia la maternità obbligatoria che la facoltativa, che hai deciso di prenderti cura del bebè. Da questa pagina puoi scaricare la lettera fac simile per dimissioni lavoratrice madre, da compilare e stampare.

NASPI disoccupazione

Se ti licenzi entro l’anno di età del bambino, hai diritto all’indennità di disoccupazione, ossia alla NASPI. Le legge italiana infatti, prevede la NASPI solo in caso di dimissioni non volontarie (ossia licenziamento da parte dell’azienda).

Prevede anche delle eccezioni. In caso di dimissioni, ai diritto alla NASPI soltanto in queste due situazioni:

  1. Dimissioni per giusta causa;
  2. Dimissioni entro l’anno di età del bambino.

Requisiti per accedere alla NASPI

Hai diritto alla NASPI, solo se possiedi i seguenti requisiti:

  1. Hai svolto almeno 30 giorni di lavoro nell’ultimo anno;
  2. Hai maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni.

Padre

Tutto quello che abbiamo detto finora, vale non solo per la madre, ma anche per il padre. La legge infatti tutela non solo la madre lavoratrice, ma anche il padre. E può succedere che sia il padre a volersi dimettere entro l’anno di vita del bambino.

Se sei un papà, per te valgono tutte le regole sopra esposte: quindi devi seguire la procedura speciale per le dimissioni (ossia la convalida presso l’Ispettorato), non hai obbligo di rispettare il preavviso e hai diritto alla NASPI.