Quando si aspetta un bambino, é una gioia per la famiglia e la futura mamma, ma purtroppo bisogna iniziare presto a confrontarsi con il mondo del lavoro. Spesso infatti, diventa difficile conciliare la maternità con il proprio mestiere, specialmente quando si é lavoratrici dipendenti. Il mondo del lavoro vive la gravidanza di una dipendente come un ostacolo alla produttività aziendale e non di rado, le donne sono costrette ad abbandonare il lavoro pur di stare con il proprio bimbo.

Certamente, come é noto, in Italia sono previste delle garanzie per le mamme lavoratrici, sia durante la gravidanza che dopo la maternità, quali, primo fra tutti, il diritto a mantenere il proprio posto di lavoro fino al primo anno di età del bambino.

Diritto al part time per lavoratrici madri

La disciplina complessiva sulla tutela della maternità (Dlgs 151/2001 ed alla legge 53/00, ritiene fondata e accoglibile la richiesta di part time di un genitore, qualora esso desideri assentarsi dal lavoro per assistere il figlio di tenera età. Anche l’articolo 57 bis del CCNL del commercio sottolinea che il genitore lavoratore può presentare la richiesta al part time.

È obbligatorio per il datore di lavoro accettare la domanda al part time? Sempre il CCNL sottolinea dei limiti per quanto riguarda l’accoglimento della domanda di part time (per esempio nelle aziende composte da un limitato numero di lavoratori, il part time potrà essere concesso a non più di un lavoratore, secondo la produttività aziendale). Cosa succede quindi? La neomamma potrebbe correre il rischio che la sua domanda non sia accettata? Il rifiuto alla trasformazione temporanea da full time a part time, può essere impugnato legalmente, in quanto rimane a carico del datore di lavoro dimostrare le esigenze di produttività aziendali e l’impossibilità di assumere un altro lavoratore per l’orario residuo

Il part time può essere orizzontale (l’orario ridotto ogni giorno), verticale (nel corso della settimana, alcuni giorni fissi sono full time, altri part time), misto (le due modalità appena descritte vengono alternate) o tramite “job sharing” ovvero due persone, dividendosi l’orario, occupano a full time lo stesso posto di lavoro. Una neommma infine, ha la possibilità di assentarsi dal lavoro per un massimo di sei mesi (anche frazionabili) fino a quando il bambino compie 8 anni (cosiddetta astensione facoltativa).