Stai organizzando il tuo matrimonio e quasi tutto è pronto: la sala ricevimento è stata prenotata, il ristorante pure, hai acquistato le bomboniere, gli abiti sono pronti come anche gli anelli. Manca solo la parte più spinosa: preparare tutti i documenti necessari per il matrimonio. Ma quali sono? Dove si reperiscono? Quanti servono?
In questa guida completa sui documenti per il matrimonio ti spiego quali sono quelli necessari per il matrimonio solo civile (ovvero al Comune) e quali quelli necessari per quello religioso in chiesa cattolica, dunque quali i documenti per sposarsi all’estero o fuori dal comune di residenza, infine quelli per sposare uno straniero.
Solo civile
Gli uffici comunali hanno delle sale molto sobrie ed eleganti per poter celebrare il rito civile senza rito religioso. Ecco la procedura e i documenti che occorrono per un matrimonio civile, celebrato solo in Comune:
1. Richiesta delle pubblicazioni.
Prima di tutto i futuri coniugi devono recarsi in Comune (se abitano in Comuni diversi, devono andare in entrambi) e presentate la domanda di matrimonio. L’incaricato fissa dunque la data per la “promessa di matrimonio” e indica di portare per quel giorno:
- Documenti di identità (carta di identità);
- Estratto di nascita (da richiedere al proprio Comune di nascita);
- Certificato unico (che contiene residenza, stato civile e cittadinanza);
- Marca da bollo di 16€ (necessaria per le pubblicazioni);
- Sentenza di divorzio (nel caso in cui uno dei due sia divorziato);
- Certificato di morte (nel caso uno o entrambi siano vedovi).
2. Promessa di matrimonio.
È un atto formale, una sorta di giuramento dove entrambi promettono che si uniranno in matrimonio ad una data stabilita. A partire dal giorno del giuramento il Comune affigge negli uffici le promesse, fino al giorno delle nozze, e rilascia il certificato di avvenuta pubblicazione.
Tempi: a partire da 3 giorni dopo le pubblicazioni, si hanno a disposizione 180 giorni di tempo per celebrare il matrimonio. Entro un mese è possibile sposarsi, ma non si può attendere oltre 180 giorni dopo la promessa.
Per essere nei tempi è quindi consigliabile richiedere le pubblicazioni sei mesi prima, ma di solito bastano anche un paio di mesi, a meno che si scelga di sposarsi in particolari palazzi di interesse storico o culturale, dove potrebbe esserci una lista più o meno lunga.
Requisiti dei testimoni
Non occorrono più i testimoni anche durante la promessa di matrimonio, per cui è possibile decidere di recarsi soli, o con pochi intimi invitati. Il giorno del matrimonio invece i testimoni sono necessari. Dal punto di vista legale, devono:
- Essere almeno uno per parte e in numero uguale. Se quindi lo sposo ne sceglie due, anche la sposa deve averne due e così via;
- Essere maggiorenni;
- Possedere pieni diritti civili.
Per quanto concerne i documenti dei testimoni è sufficiente un documento di identità in corso di validità (carta di identità).
Religioso in chiesa
Il matrimonio religioso celebrato in chiesa può essere fatto in due modi diversi a seconda del giorno in cui viene legalizzato anche dal punto di vista civile:
1. Concordatario
Molti sposi decidono di fare il matrimonio civile e religioso lo stesso giorno. Si chiama matrimonio “concordatario”, proprio perché “concorda” le nozze in chiesa e produce anche effetti civili, come il classico matrimonio in comune.
In un solo giorno quindi è possibile regolarizzare la posizione sia in chiesa, sia dinanzi alle autorità civili. Sarà il parroco a registrare l’atto al Comune (o altro ministro di culto se appartieni a una religione diversa da quella cattolica).
Per quanto riguarda i documenti necessari per il matrimonio concordatario, occorre consegnare al parroco:
- Certificato di avvenuta pubblicazione (rilasciato dal Comune);
- Documenti di identità (carta di identità);
- Atto di nascita (da richiedere al proprio Comune di nascita);
- Certificato unico (che contiene residenza, stato civile e cittadinanza);
- Certificato di battesimo e di cresima (da chiedere al parroco della chiesa in cui vi siete battezzati/cresimati);
- Certificato di stato libero ecclesiastico (attesta che non sono stati contratti matrimoni religiosi precedentemente);
- Attestato di partecipazione al corso prematrimoniale (rilasciato dalla chiesa in cui è stato seguito il corso nei mesi precedenti);
- Nulla osta ecclesiastico (rilasciato dal proprio parroco nel caso in cui il matrimonio è celebrato in una chiesa diversa da quella di propria appartenenza).
Per quanto riguarda i testimoni scelti, non è obbligatorio che siano battezzati, tantomeno cresimati. Il ruolo del testimone infatti, anche nella cerimonia religiosa, è quello di attestare l’atto di matrimonio. Il loro credo religioso è considerato ininfluente. Sono richiesti solo due requisiti:
- Maggiore età;
- Cittadinanza italiana.
2. Stesso giorno
È la formula più scelta dagli sposi: celebrare il matrimonio in chiesa e renderlo ufficiale anche dal punto di vista civile. In questo caso, al parroco (o altro ministro di culto), occorre consegnare i seguenti documenti:
- Certificato di avvenuta pubblicazione (rilasciato dal Comune);
- Documenti di identità (carta di identità);
- Atto di nascita (da richiedere al proprio Comune di nascita);
- Certificato unico (che contiene residenza, stato civile e cittadinanza);
- Certificato di battesimo e di cresima (da chiedere al parroco della chiesa in cui vi siete battezzati/cresimati);
- Certificato di stato libero ecclesiastico (attesta che non sono stati contratti matrimoni religiosi precedentemente);
- Attestato di partecipazione al corso prematrimoniale (rilasciato dalla chiesa in cui è stato seguito il corso nei mesi precedenti);
- Nulla osta ecclesiastico (rilasciato dal proprio parroco nel caso in cui il matrimonio è celebrato in una chiesa diversa da quella di propria appartenenza).
Il ministro di culto quindi, durante la cerimonia, affinché il matrimonio sia valido civilmente, oltre al rito religioso legge anche gli articoli del codice civile che elencano diritti e doveri dei coniugi.
Redige quindi due originali dell’atto di matrimonio e si occupa di registrarli presso il Comune. Gli sposi quindi non devono fare null’altro, non hanno bisogno di sposarsi anche in Comune in un giorno diverso.
I tempi dipendono molto dalla lista d’attesa per una particolare chiesa o altro luogo di culto. Per questo è opportuno chiedere al parroco la disponibilità della location molti mesi prima, o addirittura uno o due anni se si tratta di luoghi particolarmente pregiati e richiesti.
All’estero
Sempre più coppie decidono di celebrare il matrimonio all’estero, in completa solitudine, magari sulle rive di una spiaggia tropicale. Sposarsi all’estero e rendere il matrimonio legale è possibile.
Dal punto di vista burocratico è tutto molto più semplice, persino rispetto a un matrimonio tradizionale in Italia. Esistono varie agenzie che offrono pacchetti completi per matrimoni all’estero, basta fornire i propri documenti, fare il passaporto e partire: all’arrivo un referente è pronto ad accogliere gli sposi e ad accompagnarli durante la celebrazione.
I documenti necessari, da fornire all’agenzia che si occupa del matrimonio all’estero sono:
- Estratto di nascita plurilingue;
- Certificato di Stato civile;
- Copia dei documenti di identità (carta di identità);
- Passaporto (in corso di validità);
- Sentenza di divorzio (nel caso in cui uno dei due sia divorziato);
- Certificato di morte (nel caso uno o entrambi siano vedovi).
Attenzione
In alcuni Paesi è possibile scegliere tra comunione o separazione dei beni, in altri invece esiste solo la comunione dei beni. Puoi comunque sposarti in comunione, ma poi, rientrati in Italia, devi rivolgerti a un notaio per trasformare il regime. Quindi devi considerare anche il costo notarile.
Stranieri
Gli stranieri che si sposano in Italia sono soggetti alle norme italiane. Occorre distinguere due precisi casi:
1. Matrimonio tra italiano e straniero
Bisogna consegnare al Comune (o al parroco, in caso di matrimonio concordatario) i seguenti documenti:
- Documenti di identità di entrambi (carta di identità);
- Permesso di soggiorno (se rilasciato);
- Estratto di nascita del soggetto straniero (si chiede al consolato);
- Nulla osta al matrimonio (si chiede al consolato);
- Autocertificazione di stato nubile/celibe e residenza;
- Sentenza di divorzio (nel caso in cui uno dei due sia divorziato);
- Certificato di morte (nel caso di vedovanza).
Suggerimento
Se sei un cittadino straniero, per sposarti non sei obbligato a possedere il permesso di soggiorno, basta un documento di identità (il passaporto). Occorre precisare che i consolati difficilmente consegnano il nulla osta a uno straniero irregolare (clandestino), per cui dovrai richiederlo direttamente al Comune del paese di provenienza.
2. Entrambi stranieri
Se entrambi sono stranieri, devono consegnare in Comune i documenti di cui sopra.
Fuori dal comune di residenza
Non è obbligatorio sposarsi nel Comune di residenza. Che si tratti di matrimonio civile, religioso o concordatario, potete scegliere il Comune in cui sposarvi. Ogni Comune, tra l’altro, mette a disposizione degli sposi una o più sale matrimonio, ma anche eventuali altri luoghi caratteristici.
I documenti da portare sono i medesimi descritti sopra per le soluzioni solo civile o religioso e civile. Non ci sono differenze sostanziali.