Hai appena eseguito il login sul sito dell’INPS e la tua domanda di assegno unico, che fino a poco tempo fa era in stato di “lavorazione” ora è passata a stato “respinta”. Guardi meglio, non credi ai tuoi occhi e ti domandi perché, per quale motivo possono aver respinto la tua domanda.

In questa guida completa ti spiego cosa fare in caso di domanda assegno unico respinta, le motivazioni, perché l’INPS potrebbe aver respinto la tua richiesta, i canali di comunicazione con l’istituto, infine i requisiti per averne diritto.

Cosa fare

La prima cosa da fare, è appunto cercare di capire perché l’INPS non ha accettato la tua richiesta di assegno unico. In genere le motivazioni possono essere le seguenti:

  1. Assenza di documenti necessari;
  2. Mancanza di un ISEE in corso di validità;
  3. Oppure semplicemente l’assegno unico non ti spetta, non possiedi i requisiti per averne diritto.

Perché

Il modo migliore per capire quale problema c’è stato, è comunicare direttamente con l’INPS. Puoi recarti di persona presso la sede di competenza, oppure chiamare il call center, oppure contattarli a mezzo social, per esempio alla pagina INPS per la famiglia.

Il call center INPS risponde al numero 803.164 se chiami da rete fissa (e la chiamata è gratuita). Se chiami da cellulare, devi comporre il numero 06.164.164 e in questo caso la chiamata è a pagamento, secondo il tuo profilo tariffario.

Servizio online INPS Risponde

C’è un’altra possibilità per entrare in contatto con l’ente: comunicare attraverso il servizio online INPS Risponde. Devi accedere con le tue credenziali e dunque inviare una richiesta. Spiega il problema nel dettaglio, in modo che l’operatore possa darti una risposta precisa in merito al tuo quesito. In questo modo puoi cercare di risolvere il problema e rendere la tua domanda riesaminabile.

Cos’è l’assegno unico universale

L’assegno unico universale è una somma di denaro erogata alle famiglie con figli, spettante a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni del figlio (se ancora fiscalmente a carico). In caso di figlio disabile invece, non ci sono limiti di età.

Una caratteristica importante di questo sostegno è che è “universale”, significa che spetta a tutte le famiglie senza alcuna esclusione. Quindi, a differenza di precedenti misure, spetta a tutti, anche a coloro che hanno un reddito/ISEE alto. Puoi persino presentare domanda senza comunicare il tuo ISEE: semplicemente riceverai l’importo minimo dell’assegno.

Quando spetta

Hai diritto all’assegno unico in presenza di questi requisiti:

  • Per ogni figlio minorenne oppure se sei incinta ti spetta dal settimo mese di gravidanza;
  • Per ogni figlio maggiorenne, fino a 21 anni, se studia all’università, oppure svolge lavoro/tirocinio con un reddito non oltre 8.000 euro lordi annui; oppure svolge servizio civile, oppure è registrato come disoccupato presso il Centro per l’Impiego;
  • Per ogni figlio disabile, senza limiti di età.

Importo spettante

L’importo dipende dalla situazione economica del nucleo familiare e dalla presenza o meno di figli disabili. Minore è il valore ISEE, maggiore è l’importo spettante dell’assegno unico. Anche chi ha un ISEE molto alto ha diritto all’assegno: in questo caso spetta l’importo minimo.

Puoi anche non presentare l’ISEE, l’INPS accetta comunque la domanda: non presentandolo però, accetti di ricevere l’importo minimo. Se poi successivamente comunichi il tuo ISEE, allora a partire da quella data l’INPS rimodula il tuo assegno, se ti spetta un importo maggiore. Quindi l’ISEE puoi anche presentarlo successivamente (non ti spetteranno però gli eventuali arretrati).

Per ottenere l’ISEE puoi rivolgerti a un patronato della tua zona, oppure farlo direttamente tu online sul sito dell’INPS. In quest’ultimo caso la procedura è abbastanza veloce: generalmente entro 24 ore hai già il tuo valore ISEE.