Se devi fare un lavoro in casa oppure nel condominio, sicuramente ti stai chiedendo se occorre chiedere autorizzazione al Comune o quantomeno fare una comunicazione. Per alcuni interventi e opere infatti, occorre preventivamente avvisare le autorità e solo dopo è possibile iniziare le opere. Diverso è il discorso dell’edilizia libera.

In questa guida completa sull’edilizia libera ti spiego cos’è e come funziona, perché non occorre fare la comunicazione di inizio lavori e quella di fine lavori, cosa prevede il decreto 308 del 2001 ed infine come consultare il glossario in modo da capire se l’oepra che intendi fare rientra o meno nell’edilizia libera.

Cos’è e come funziona

Cosa significa. Edilizia libera vuol dire che non occorre fare alcuna comunicazione né chiedere autorizzazione al Comune (tipo la CIL, CILA, ecc.). Un particolare lavoro o intervento edile, si dice “libero” quando non c’è da fare alcuna comunicazione, quindi tu puoi farlo eseguire anche domani se lo desideri.

Si tratta di opere e interventi che lo stato ha deciso di “liberalizzare” ossia snellire al massimo le procedure burocratiche, perché si tratta di lavori a impatto sociale o comunque opere di manutenzione ordinaria da eseguire periodicamente. Se tutti chiedessero autorizzazioni, i lavori comunali sarebbero intasati dalla richieste. Quindi si è deciso di snellire la procedura per tutte queste ragioni.

Questi lavori sono elencati nell’art. 6 del DPR n. 380/2001, meglio noto come Testo Unico in materia edilizia. L’articolo elenca chiaramente quali sono le opere e gli interventi “liberi” che puoi eseguire senza doverti preoccupare di fare comunicazioni in Comune.

Decreto

Ai sensi dell’art. 6 del DPR n. 380/01 i lavori eseguibili in edilizia libera sono:

  1. Opere di manutenzione ordinaria sui finimenti degli edifici;
  2. Opere necessaria a migliorare o mantenere l’efficienza degli impianti (quindi è compresa anche l’installazione di pompe di calore con potenza minore di 12 kW;
  3. Lavori per eliminare le barriere architettoniche, quindi a tutto vantaggio di anziani e disabili, purché tali lavori non compromettano la forma dell’edificio, non necessitino la creazione di piani inclinati o ascensori esterni (in tal caso occorre la CILA);
  4. Attività di analisi del terreno esterne all’area di fabbricato (ad eccezione dell’attività di ricerca idrocarburi);
  5. Le pratiche agricole sul terreno e le serre mobili.

Come hai già capito, lo scopo dell’edilizia libera è quello di limitare la burocrazia per questioni che hanno una certa rilevanza sociale. Quindi se un condominio decide di eliminare le barriere architettoniche, essendo un’opera importante e con valore sociale, lo stato permette di farlo senza chiedere autorizzazioni o fare comunicazioni in Comune.

Un aspetto molto importante è però un altro, ossia la corretta individuazione dell’opera da eseguire. Supponiamo per esempio che tu debba fare la ristrutturazione della facciata del condominio, sicuramente ti stai chiedendo se rientra nell’edilizia libera e quindi ti esonera dal presentare comunicazioni, oppure se occorre presentare documenti in Comune.

Il Glossario dell’edilizia libera ha finalmente risolto la questione. Grazie al glossario quindi, puoi andare a vedere se il rifacimento della facciata rientra nell’edilizia libera e lo stesso vale per tutti i lavori.

Glossario

Con il D.M. del 2 marzo 2018, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stilato il Glossario delle opere di edilizia libera che identifica in maniera chiara tutti gli interventi e le opere sotto il regime di edilizia libera. Il glossario è molto importante, perché per esempio il Decreto Scia 2 dice che gli interventi di manutenzione ordinaria sono in edilizia libera, ma non spiega quali sono questi interventi di manutenzione ordinaria!

Finalmente il glossario fornisce un nome e chiarimenti a tutti, dunque, se per esempio devi costruire un ascensore, installare un montacarichi, una tenda da sole o un pergolato, eseguire la ristrutturazione bagno, oppure fare un intervento di manutenzione straordinaria, basta andare in questo glossario e vedere se rientra nell’edilizia libera, quindi se puoi fare tutto liberamente oppure se, al contrario, occorre una comunicazione/autorizzazione al Comune.

Il glossario è molto semplice da analizzare: spiega nel dettaglio quali sono gli interventi. È presente una tabella dove sono elencati tutti i lavori che puoi fare in edilizia libera, quindi una volta consultato e individuata l’opera del tuo caso, puoi agire con tranquillità, senza dover interpretare frasi o nomenclature.

Tutti questi lavori puoi farli senza Cila o Cil o altra autorizzazione al Comune. Qui puoi scaricare il Glossario in formato pdf.

Scarica subito il glossario dell’edilizia libera compreso nel DM 02/03/2018 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Comunicazione

La CIL (Comunicazione Inizio Lavori) e la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) non sono necessarie se il lavoro che stai facendo rientra nell’attività di libera edilizia. Per legge, puoi iniziare il lavoro senza fare alcuna comunicazione al Comune. Puoi comunque inviare al Comune una CEL, ossia una Comunicazione di Edilizia Libera, che è facoltativa, quindi non sei obbligato a presentarla. Ecco di seguito il modulo CEL.

Scarica subito il modulo fac simile PDF per comunicare l’inizio lavori in edilizia libera al Comune.

Fine lavori

Così come in edilizia libera non devi comunicare l’inizio dei lavori, allo stesso modo non vige alcun obbligo di comunicazione fine lavori. Sarebbe infatti incoerente esonerare dall’invio della comunicazione di inizio e poi invece pretendere quella di fine lavori. Lo scopo è sempre quello: agevolare tutti coloro che decidono di attuare opere e interventi a impatto sociale.

Consulta il Glossario edilizia libera (download in alto) per sapere se l’opera che stai progettando rientra nell’edilizia libera e quindi non devi presentare nessuna CILA, ecc.

La CILA è la comunicazione di inizio lavori da presentare in caso di:

  1. Manutenzione ordinaria, in questo caso molti comuni chiedono semplicemente l’invio di una comunicazione in carta semplice, dove si indica la tipologia di opere, la data di inizio e la fine presumibile;
  2. Manutenzione straordinaria, in questo caso occorre la firma di un tecnico (per esempio un geometra) che dichiari specificatamente quali opere si eseguiranno. Nella domanda allegherà un progetto grafico, una relazione tecnica, insomma tutto ciò che serve per identificare in maniera chiara il lavoro da eseguire.

Nell’edilizia libera tutto questo non serve: non sei tenuto a fare alcuna comunicazione al Comune.