Un secondo o un terzo nome, può essere particolarmente fastidioso: forse i tuoi genitori hanno aggiunto quello dell’antenato che non amano, perché si sono sentiti obbligati. E a te quel nome non va proprio a genio. Oppure la situazione è più seria: il tuo nome (o cognome) è addirittura imbarazzante.

Sappi che esiste un modo del tutto legale per sbarazzarti del tuo secondo nome: in questa guida completa ti spiego come eliminare il secondo nome all’anagrafe, in base alla legge sul doppio nome, quando sei costretto a usarlo anche per firmare e quando no.

Legge sul doppio nome

Avere un doppio nome può essere affascinante sotto alcuni punti di vista, ma può essere anche un fardello per altri. Per esempio, un individuo che ha ben tre nomi, in alcuni casi (che vedremo di seguito), può essere costretto ogni volta a firmare con tutti i tre nomi. Altrimenti la firma non ha alcuna validità.

Per non parlare poi di chi, suo malgrado, si ritrova un nome o un cognome ridicolo, che lo mette in imbarazzo. E per questo desidera eliminarlo oppure fare alcune modifiche. La procedura esiste, non è impossibile eliminare un nome oppure fare un cambiamento. Prima di passare al dunque, cerchiamo di capire cosa dice la legge in merito ai doppi (e tripli) nomi.

La normativa

Il nome di un soggetto può includere uno o più nomi. Il numero massimo di nomi consentiti è pari a tre (art. 35 del D.P.R. n. 396/2000; Legge n. 219/2012). Ciò significa che una persona può chiamarsi Giulia Maria Aurelia, ma non Giulia Maria Aurelia Giovanna.

Più nomi separati da virgola

Il comma 1 del sopracitato articolo inoltre, sancisce che, se il nome è composto da più nomi separati da virgola, allora nei certificati rilasciati dall’anagrafe apparirà solo il primo nome.

Se quindi è presente la virgola tra un nome e l’altro, allora si tratta di un nome composto e nei certificati appare solo il primo. Puoi usare tutti i nomi, ma nei tuoi certificati appare solo il primo nome.

Più nomi senza virgola

Se invece il tuo nome è composto da più nomi, ma senza virgola (es: Andrea Maria Alberto), allora il tuo non è un nome composto ma un nome unico. I certificati riporteranno tutti i nomi. Anche quando firmi devi usare tutti i nomi, altrimenti la firma non è valida. Nel tuo caso, ogni singolo nome è parte integrante del nome stesso.

Ricapitolando, se per esempio ti chiami:

  • Giulia, Maria, Aurelia; ossia con la virgola tra i nomi, allora nei certificati appare solo il nome Giulia;
  • Giulia Maria Aurelia; ossia senza virgola, allora nei certificati appare Giulia Maria Aurelia, tutti i nomi. Anche quando devi firmare devi inserirli tutti e tre, altrimenti la firma non è valida.

Detto ciò, vediamo ora cosa fare per eliminare un secondo nome.

All’anagrafe

Alla nascita hai ricevuto due nomi, senza virgola. Significa che devi usarli sempre tutti e due, anche quando firmi. Altrimenti la firma non è valida. Se invece avessi i due nomi con la virgola, non ci sarebbe problema, perché potresti usarne tranquillamente uno solo, il primo, anche nelle firme.

Quando invece i nomi sono due, senza virgola, allora valgono come nome unico. Non puoi usare uno solo. Sei dunque arrivato a una conclusione: vorresti eliminare il secondo nome e averne uno solo. A questo punto hai due possibilità:

  1. Eliminare il secondo nome;
  2. Oppure far inserire una virgola tra un nome e l’altro. Una volta inserita la virgola, in fin dei conti è come se il secondo nome non esistesse: i certificati riporteranno solo il primo nome e tu potrai firmare usando solo il primo nome, senza alcun problema.

La normativa sul cambio nome è contenuta nel D.P.R. n. 396/2000, articoli 89-94. Se desideri cambiare nome, far inserire una virgola o addirittura cambiare cognome (sì, è possibile), devi presentare un’istanza:

  • Al Prefetto della provincia di residenza;
  • Oppure al Prefetto di competenza ove è registrato l’atto di nascita.

Per quali motivazioni puoi far eliminare il nome

Quando compili l’istanza per l’eliminazione del cognome, devi inserire le ragioni per cui fai tale richiesta. Per motivazioni futili, hai poche (se non nulle) speranza che la tua domanda sia accolta. Le ragioni devono essere serie e ragionevoli: il prefetto accoglie la domanda solo se meritevole di essere presa in considerazione.

Facciamo un esempio: ti chiami Carlo Antonio, non ti piace il nome Antonio e chiedi al Prefetto di cambiarlo. Puoi metterti già l’anima in pace: il Prefetto con tutta probabilità non accoglierà la tua istanza.

Se invece il tuo secondo nome ha determinate caratteristiche obiettive, che richiamano situazioni ridicole, oppure è imbarazzante al punto tale da metterti spesso a disagio, allora è probabile che il Prefetto accetti la tua istanza.

Una volta che il Prefetto accetta la tua istanza, non è ancora finito l’iter: il Prefetto infatti dispone l’affissione della tua domanda all’Albo Pretorio di due comuni (quello dove sei nato e quello di tua attuale residenza).

Se quindi per esempio sei nato a Roma ma risiedi a Milano, il Prefetto dispone l’affissione della tua domanda all’Albo Pretorio sia del comune di Roma che del comune di Milano. L’affissione serve per rendere pubblica la tua domanda, in modo che se ci fosse qualche contrario, possa fare opposizione.

Trascorsi trenta giorni senza alcuna opposizione, il decreto di cambiamento conferma l’accettazione della tua domanda. Il decreto dovrai infine presentarlo all’Ufficiale dello Stato Civile del comune di nascita oppure di residenza.