Dal 2016, per i giovani (e anche meno giovani) assunti, è finita l’epoca dei contratti atipici: contratti a chiamata, contratti a progetto, contratti a intermittenza, sono stati sostituiti con il contratto di lavoro subordinato. Nello specifico, le aziende che intenderanno impiegare forza lavoro, dovranno assumere o a tempo determinato, oppure a tempo indeterminato a tutele crescenti.
La nuova tipologia contrattuale, da una parte elimina le tutele previste dall’articolo 18, tanto dibattute, dall’altra garantisce finalmente, a tutti i lavoratori, quei diritti che altri contratti negavano: le ferie, le tutele in caso di malattie, l’accesso all’indennità di disoccupazione. Di seguito un fac simile contratto a tempo indeterminato lettera di assunzione e alcune precisazioni.
Esempio modello lettera di assunzione
Nella nuova ottica prevista dalle legge sul lavoro, i nuovi dipendenti saranno quindi assunti a tempo determinato, indeterminato, oppure autonomi con partita IVA. L’impresa che assume neolavoratori con il contratto a tutele crescenti ottiene degli sconti fiscali. Inoltre, con l’abolizione dell’articolo 18, è legittimata a licenziare, purchè il licenziamento non sia per motivi discriminatori (di fede religiosa, razziale o politica). E’ possibile quindi licenziare per crisi e difficoltà economiche.
A questo link è possibile scaricare un fac simile contratto a tempo indeterminato (part time o full time), in versione compilabile direttamente al pc e stampabile.
Con il contratto a tutele crescenti, l’azienda che si trova in crisi economica, non dovrà più rivolgersi alla cassa integrazione o alla mobilità per far fronte alla situazione, ma potrà direttamente licenziare i dipendenti, pagando loro l’indennità di licenziamento. Ai dipendenti licenziati, in questo caso, spetterebbe l’indennità di disoccupazione NASpI (la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, che di fatto, sostituisce l’indennità di disoccupazione).
L’indennità che deve essere pagata al dipendente licenziato, cresce in base all’anzianità di servizio, e nello specifico va da 1 a 3 stipendi per ogni anno di lavoro. A questa indennità, come detto sopra, per il lavoratore si aggiunge la NASpI.