Hai lavorato duramente per svolgere al meglio il tuo lavoro, per offrire un prodotto o un servizio degno di nota. Ma a quanto pare non stai ricevendo il giusto riconoscimento: il tuo debitore non sta pagando. Recuperare quello che ti spetta può richiedere tempo e pazienza, ma non puoi certo rinunciare.

Gettare la spugna non è un’opzione, anche perché una fattura insoluta si ripercuote direttamente sulla stabilità della tua azienda: ecco cosa fare in caso di fattura non pagata, le conseguenze, infine quali sono i tempi di prescrizione previsti dalla legge.

Cosa fare

Un aspetto molto importante da non sottovalutare, è che se un cliente non ti paga una fattura, tu comunque su quella fattura ci devi pagare le tasse. Proprio così: questa è la legge che vige in Italia. Devi pagare le tasse anche se su quella fattura non hai incassato un centesimo, ma per il semplice fatto di averla emessa. Appena emetti la fattura, sei responsabile delle tasse da versare allo stato.

Esempio

Se hai emesso una fattura per 500 euro, di cui 400 euro di netto e 100 euro di IVA, quell’IVA devi versarla comunque allo stato, anche se non l’hai incassata.

Vediamo dunque cosa fare in caso di fattura non pagata, quali passi seguire per recuperare quello che ti spetta.

Imposta una data di pagamento

Quando emetti fattura, sulla fattura stessa indica anche i tempi in cui il cliente deve provvedere al pagamento. Di solito si inserisce un limite temporale di 30 giorni per permette al cliente di pagare, ma potete prendere accordi diversi. Scrivi questi accordi sulla fattura, quindi per esempio scrivi “importo da saldare entro XX”.

Attenzione

Ricorda di indicare in fattura gli estremi del pagamento, dunque IBAN, nome della banca e titolare del conto corrente.

In questo modo il tuo debitore sa con esattezza la scadenza, la data entro cui deve pagare, i dati di pagamento. Ora vediamo cosa fare se il debitore non rispetta questa scadenza.

Sollecita il pagamento

Se dopo la scadenza non hai ancora ricevuto il denaro, puoi inviare al debitore un avviso bonario. Non è detto che il debitore non voglia pagare, forse lo ha solo dimenticato ed è il caso di ricordarglielo.

Puoi inviare il sollecito come preferisci, per esempio tramite raccomandata A/R oppure tramite email, o ancora per telefono: un modo cordiale per ricordare al soggetto che deve adempiere ai suoi doveri. Da questa pagina puoi scaricare un modello lettera di sollecito pagamento fattura.

Diffida

Se il debitore continua a non pagare, a questo punto puoi proseguire con una diffida, ossia un invito a pagare entro X termini e con l’avviso che, in caso di inadempienza procederai attraverso vie legali.

Questa comunicazione deve avere prova certa di ricevimento, dunque puoi inviarla tramite:

  • Raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • Oppure posta elettronica certificata.

Ricorri alle vie legali

Se nonostante la diffida il debitore continua a non pagare, allora è il caso di procedere per vie legali: ossia ricorrere al tribunale. Puoi anche chiedere un decreto ingiuntivo, che ti permette di ottenere le tue spettanze senza avviare una causa. Qui ti spiego come funziona un decreto ingiuntivo.

La fattura rappresenta prova sufficiente del tuo credito. Tra l’altro oggigiorno, con la fatturazione elettronica, i dati sono comunicati subito al fisco, già dal momento in cui la emetti.

Conseguenze

Chi non paga una fattura rischia l’esecuzione forzata, ossia l’espropriazione dei beni. Se una persona ha un debito e non lo paga, il creditore a un certo punto può rivolgersi al tribunale per poter recuperare le proprie spettanze.

Se il debitore non paga, il tribunale può ordinare che li vengano espropriati dei beni (per esempio l’auto, gioielli, quadri, elettrodomestici) che il tribunale metterà all’asta, per recuperare il dovuto e consegnarlo al creditore.

Prescrizione

Per prescrizione si intende il tempo trascorso il quale, il credito è cancellato: il creditore non può più pretenderlo. Se quindi sei un creditore, devi pretendere il tuo denaro entro un determinato periodo di tempo, devi attivarti entro questa scadenza, perché se la superi, non puoi più vantare pretese.

Fortunatamente i tempi sono lunghi: per i crediti commerciali è prevista una prescrizione di 10 anni, quindi hai tutto il tempo per inviare diffide e intraprendere le vie legali.

Quella di 10 anni rappresenta la prescrizione ordinaria, ossia la prescrizione valida se la legge non stabilisce un termine diverso. In certi casi infatti, la legge stabilisce termini di prescrizione più brevi: cinque, tre o addirittura un anno. Essendo varie le casistiche, è consigliabile rivolgersi a un legale per chiedere chiarimenti in merito alla tua specifica situazione.