Ogni mese il tuo datore di lavoro ti consegna la busta paga, il documento che indica lo stipendio che hai percepito, le tasse che l’azienda ha versato per tuo nome e conto, le ferie accumulate e altre voci importanti della retribuzione.

In questa guida completa ti spiego cosa vuol dire Ferie AP e AC, il significato di queste voci, quante ferie maturano in un mese, come calcolare le ferie da ore a giorni, cosa significa avere il saldo negativo e infine cosa succede in caso di cessazione del rapporto di lavoro.

Significato

Giunge finalmente il momento di prendersi una bella vacanza dal lavoro, oppure semplicemente vuoi controllare quante ferie hai accumulato finora e quindi fare i tuoi calcoli per il prossimo periodo di riposo.

Il numero di ferie accumulate puoi trovarlo direttamente nella tua busta paga. Il datore di lavoro infatti, ogni mese, è tenuto a rilasciare ai suoi dipendenti un cedolino, che riporta l’importo erogato in qualità di stipendio, le trattenute operate, il TFR maturato, le ferie accumulate.

Cosa vuol dire

Nella busta paga solitamente si trovano queste voci:

  1. Ferie AP, che significa Ferie anno precedente. Sono le ferie che hai accumulato durante lo scorso anno.
  2. Ferie AC, che significa Ferie anno in corso. Sono le ferie che hai accumulato quest’anno.

Di solito, accanto a queste due voci, trovi anche la voce Saldo e un numero accanto. Ad esempio: saldo 212,2 -> Significa che ti sono rimaste 212, 2 ore di ferie da consumare. Sono le ferie residue totali, ossia tra anno precedente e anno in corso sono le ferie che ti spettano, che non hai ancora consumato.

A volte, alcune buste paga riportano le seguenti scritte:

  1. Ferie Res. AP -> Sono le ferie residue dell’anno precedente, ossia che hai maturato e non ancora consumato;
  2. Ferie Res. AC-> Sono le ferie residue dell’anno in corso, ossia che hai maturato e non ancora consumato.

Calcolo da ore a giorni

Molte buste paga riportano le ferie accumulate in ore e non in giorni. Dunque, devi poi fare il calcolo da ore a giorni, per sapere appunto quante giornate di ferie hai accumulato e ti rimangono da consumare.

La formula per il calcolo è la seguente:

Ore accumulate / ore della giornata lavorativa

Facciamo alcuni esempi di calcolo, supponendo che tu abbia accumulato finora 124,3 ore di ferie:

1. Giornata lavorativa di 7,8 ore

Se la tua giornata lavorativa è di 7,8 ore, allora per conoscere quanti giorni di ferie hai maturato, devi fare questo calcolo:

124,3 / 7,8 = 15,93 giorni -> Significa che hai accumulato 15,93 giorni di ferie (quasi 16 giorni). I giorni si intendono lavorativi, dunque in tutto sarebbero all’incirca tre settimane di calendario (supponendo che tu abbia una settimana lavorativa di cinque giorni).

2. Giornata lavorativa di 7 ore

Se la tua giornata lavorativa è di 7 ore, allora per conoscere quanti giorni di ferie hai maturato, devi fare questo calcolo:

124,3 / 7 = 17,75 giorni -> Significa che hai accumulato 17,75 giorni di ferie (quasi 16 giorni). I giorni si intendono lavorativi, dunque in tutto sarebbero all’incirca tre settimane e mezzo di calendario (supponendo che la tua settimana lavorativa sia composta da cinque giornate).

3. Giornata lavorativa di 5 ore

Se la tua giornata lavorativa è di 5 ore, allora per conoscere quanti giorni di ferie hai maturato, devi fare questo calcolo:

124,3 / 5 = 24,86 giorni -> Significa che hai accumulato 24,86 giorni di ferie (quasi 25 giorni). I giorni si intendono lavorativi, dunque in tutto sarebbero all’incirca cinque settimane di calendario.

Saldo negativo

A volte potresti trovare il saldo delle ferie in negativo. Significa che hai preso più ferie di quante tu ne abbia accumulato. Questo può succedere, se l’azienda lo concede.

Molte aziende lo permettono, anzi, è sicuramente meglio per un’azienda avere un dipendente che ha accumulato poche ferie o addirittura è andato sotto zero: quando il rapporto di lavoro cesserà (per dimissioni, licenziamento, pensione…) l’azienda non dovrà pagargliele.

Le ferie accumulate e non godute infatti, l’azienda deve pagarle al dipendente. Non deve pagarle subito, perché le ferie accumulate non vanno perdute. Al momento della cessazione del rapporto di lavoro però, o può farle consumare prima dell’ultimo giorno di lavoro, oppure deve pagarle al dipendente.

Ecco perché, da un certo punto di vista, per l’azienda è meglio che il dipendente sia in negativo con le ferie, piuttosto che ne abbia accumulate tantissime e non godute. Se il saldo è negativo, significa che è il dipendente a essere in debito dell’azienda: quest’ultima in fase di cessazione del rapporto di lavoro, scalerà il relativo importo dal TFR.

Ad esempio: supponiamo che tu abbia trovato un altro lavoro e decida di dare le dimissioni. Sul tuo cedolino risulti in negativo di 5 ferie. Al momento del calcolo del TFR, l’azienda ti scalerà il corrispettivo stipendio di cinque giornate lavorative.

Attenzione, questo succede solo se il rapporto di lavoro cessa. Se il rapporto di lavoro continua, ogni mese tu accumuli altre ferie e fai presto a tornare in positivo. A meno che tu prenda subito altre ferie, ovviamente!

Maturate in un mese

Ogni mese infatti maturi giorni di ferie. Quindi, se oggi per esempio sul tuo cedolino risulti negativo di 2 giorni di ferie e questo mese non ne prendi altre, allora il mese prossimo probabilmente tornerai in pari o in saldo positivo.

Dipende anche da quante ferie prevede il tuo contratto, per ogni mese. Solitamente i contratti prevedono almeno un paio di giorni di ferie al mese.