Se vivi in una nazione straniera e prendi una pensione estera, lo stato italiano ha pensato un’agevolazione ad hoc proprio per te: se torni in Italia le tasse da pagare sulla tua pensione saranno non basse, ma bassissime. Dunque la tua pensione netta sarà più alta.
In questa guida completa sulla flat tax pensionati al Sud ti spiego cos’è e come funziona, qual è la normativa di riferimento, quali sono i requisiti per accedere sia per gli stranieri che per gli italiani all’estero., come aderire e infine un esempio di calcolo delle tasse da pagare in italia grazie all’agevolazione.
Cos’è e come funziona
Hai vissuto all’estero e hai una pensione estera? Se torni in Italia, nello specifico nel Sud Italia e vi trasferisci la residenza, sulla tua pensione paghi solo il 7% di tasse (Legge n. 145/2018 ha introdotto il nuovo art. 24-ter TUIR). È la cosiddetta flat tax per i pensionati al Sud, voluta dal Ministro Matteo Salvini, come misura per attrarre denaro straniero che altrimenti non arriverebbe mai in Italia.
Chiaramente per accedere a questo tipo di agevolazione bisogna possedere dei requisiti specifici, rispettare determinate regole: in questo modo il pensionato vede la sua pensione aumentare. La sua pensione lorda rimane la stessa, ma siccome le tasse si riducono, l’importo netto aumenta.
In cosa consiste
Praticamente se ti trasferisci al Sud, al posto di IRPEF e aliquote varie, paghi un’imposta sostitutiva pari al 7% del tuo reddito. Quindi se per esempio hai una pensione lorda di 1.000 euro al mese, paghi solo 70 euro di tasse: la tua pensione netta è di 930 euro al mese.
Normativa
La norma che ha introdotto la flat tax per pensionati al Sud è la Legge 30 dicembre 2018, n. 145, ossia la Legge di bilancio 2019. Tale legge ha previsto l’introduzione dell’articolo 24 ter nel TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), il quale prevede tutte le indicazioni di applicazione della legge.
Come ogni norma che riguardi la questione fisco, anche l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad emanare il provvedimento attuativo, il n. 167878/2019, che puoi scaricare da questa pagina. Vediamo nello specifico come funziona questa agevolazione, come richiederla, come esercitarla, come presentare la dichiarazione dei redditi e soprattutto i requisiti necessari per accedere.
Al Sud
L’opzione per pagare il 7% di tasse si applica solo se ti trasferisci in una di queste Regioni:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia
- Sardegna;
- Sicilia.
Altro requisiti importantissimo è che ti trasferisca in un Comune con massimo 20.000 abitanti. Quindi significa che se ti trasferisci al Sud, nello specifico a Palermo, Napoli o Bari, non hai diritto alla flat tax. Ne hai diritto solo se ti trasferisci in un comune di provincia con non più di 20.000 abitanti.
Per verificare il numero di abitanti, si prende in considerazione la rilevazione ISTAT del 1° gennaio precedente la scelta dell’opzione flat tax. Quindi se per esempio scegli l’opzione nel 2020, per verificare il numero di abitanti di quel Comune si considera la rilevazione ISTAT del 1° gennaio 2019.
Estero
Per aderire alla flat tax quindi devi trasferirti in un Comune italiano del Sud Italia (nelle regioni che trovi al paragrafo precedente. Il Comune deve avere un massimo di 20.000 abitanti.
È importante sottolineare che la flat tax non è dedicata solo agli stranieri, ma a tutti i residenti all’estero, quindi sia a stranieri che italiani residenti all’estero da almeno 5 anni, purché abbiano un reddito di fonte estera. Se quindi sei un pensionato che vive all’estero e hai deciso di rientrare in Italia, aderendo alla flat tax paghi solo il 7% di tasse sulla tua pensione.
Attenzione
La flat tax non ha durata infinita: hai diritto all’applicazione dell’imposta sostitutiva agevolata al 7% per un periodo di 9 anni.
Quindi prima di aderire a questa opzione, fatti un po’ di calcoli: verifica quanto paghi di tasse nel Paese in cui ti trovi ora e poi calcola quanto pagheresti in Italia grazie al 7%, considerando che la flat tax dura 9 anni, quindi alla scadenza dovrai pagare la tassazione IRPEF ordinaria.
Requisiti
Riassumendo, ecco le informazioni importanti sulla flat tax pensionati al Sud:
- Possiedi redditi da pensione estera;
- Hai la residenza all’estero da almeno 5 anni;
- Ti trasferisci al Sud Italia in una delle regioni sopra indicate e, nello specifico, in un Comune con non più di 20.000 abitanti (zona tax free);
- L’opzione rimane valida anche se ti trasferisci in un altro Comune, purché sia sempre nelle Regioni individuate e sempre in un Comune con massimo 20.000 abitanti;
- L’opzione dura 9 anni, durante i quali sulla tua pensione pagherai solo il 7% di tasse;
- Sei esonerato dall’inserire in dichiarazione dei redditi le attività possedute all’estero, dal pagare IVAFE e IVIE.
Italiani
Lo scopo della flat tax è quello di attrarre persone che vivono all’estero, grazie a un’imposizione fiscale vantaggiosa tale da convincerli a trasferirsi nel bel Paese. Lo scopo è quello di attrarre anche e soprattutto pensionati con un reddito alto, in modo da mettere in circolazione moneta, soprattutto nelle zone più svantaggiate del Sud.
La nota interessante è che l’agevolazione non è dedicata solo agli stranieri, ma anche agli italiani, purché siano residenti all’estero da almeno 5 anni. Se quindi vivi all’estero, ma per esempio solo da 4 anni, non hai diritto alla flat tax.
Come aderire
Per aderire all’opzione flat tax, devi presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui trasferisci la residenza. Quindi se per esempio trasferisci la residenza in Italia nel 2019, nella dichiarazione dei redditi 2020 puoi optare per la flat tax.
In Italia la dichiarazione dei redditi si presenta usando due modelli;
- Modello 730, se hai solo redditi da pensione o da lavoro dipendente;
- Modello Unico, se hai redditi da attività con partita IVA, imprenditoriali, ecc.
Se sei un pensionato quindi, la dichiarazione dei redditi la presenti usando il modello 730. In questo modello, per aderire all’opzione devi indicare:
- Il tuo status di non residente su territorio italiano da almeno 5 anni;
- La nazione della tua ultima residenza fiscale prima di tornare in Italia, tra quelle con cui l’Italia ha stretto accordi di cooperazione fiscale;
- Lo stato estero (o gli stati) per cui non desideri applicare l’imposta sostitutiva;
- Lo stato estero del soggetto che ti eroga la pensione;
- La somma dei redditi esteri da assoggettare a flat tax.
Suggerimento
Per la compilazione del 730 puoi rivolgerti a un CAF della tua città. Dietro tua delega compilerà il 730 per te e lo presenterà all’Agenzia delle Entrate.
Esempio
Per capire se e quanto ti conviene tornare in italia grazie a questa agevolazione, devi fare un semplice calcolo. Supponiamo che tu viva in Spagna, hai una pensione lorda di 2.000 euro al mese, paghi 400 euro mensili di tasse, quindi hai una pensione netta di 1.600 euro mensili.
Se torni in Italia hai sempre una pensione lorda di 2.000 euro, ma paghi solo il 7% di tasse, quindi su 2.000 euro paghi solo 140 euro al mese. A conti fatti, tornando in italia la tua pensione sale da 1.600 a 1.860 euro. Dunque 260 euro al mese in più.
Chiaramente, prima di giungere a conclusioni affrettate, considera che la flat tax dura solo 9 anni, dopodiché l’Italia ti applicherà la tassazione IRPEF ordinaria. Dunque prima di prendere decisioni, considera le motivazioni che ti spingono a tornare qui, se sono puramente economiche, se ci sono anche ragioni affettive: quella del trasferimento è una scelta importante che merita di essere ben ponderata.