In un contesto di globalizzazione, è facile intrattenere rapporti commerciali con l’estero, non solo per le grandi multinazionali ma anche per le piccole e medie imprese. In tutti questi casi bisogna procedere con le apposite dichiarazioni previste dalla normativa nazionale.
In questa guida completa sul modello INTRASTAT ti spiego cos’è e come funziona, quando farlo, quali sono le scadenze previste, quando va presentato, in quali occasioni, quali sono limiti e soglie previste e infine cosa fare se hai una partita IVA in regime forfettario.
Cos’è e come funziona
Se sei titolare di partita IVA (come impresa o libero professionista) e hai rapporti commerciali con imprese di altri paesi europei, allora sei tenuto a compilare e inviare periodicamente l’INTRASTAT all’Agenzia delle Dogane, ossia un modello in cui elenchi semplicemente le operazioni che hai effettuato con i paesi europei. Nello specifico:
- Vendita di beni;
- Vendita di prestazioni di servizi, ad esclusione di quelli indicati dagli artt. 7-quater e 7-quinquies DPR 633/1972):
- Acquisto di beni;
- Acquisto di servizi (art. 7-ter DPR. 633/1972).
Supponiamo che nell’ultimo periodo tu abbia effettuato le seguenti operazioni intracomunitarie:
- Acquisto di beni dalla Germania per un totale di X euro;
- Acquisto di beni dalla Francia per un totale di Y euro;
- Vendita di servizi all’Austria per Z euro.
Devi dichiarare queste operazioni con l’INTRASTAT.
Attenzione
L’INTRASTAT serve solo per elencare le operazioni concluse con imprese dei paesi europei. Se hai intrattenuto rapporti commerciali (acquisti/vendite) con paesi extracomunitari, questi no devi inserirli nell’INTRASTAT.
Quando farlo
L’INTRASTAT è un documento da compilare periodicamente, per indicare all’Agenzia delle Dogane i rapporti che tieni con i paesi dell’Unione Europea. Ci sono due tipologie di INTRASTAT, suddivise in base alla periodicità:
- INTRASTAT mensile;
- INTRASTAT trimestrale.
Vediamo le differenze, quando presentare l’uno e quando l’altro, limiti e soglie previste.
Scadenze
Se hai relazioni commerciali con paesi europei, devi compilare l’Intrastat alle seguenti scadenze.
Vendita di beni/servizi verso Paesi comunitari:
- Ogni mese (Intrastat mensile): se vendi beni/servizi per una somma totale pari o maggiore di 50.000 euro, con riferimento non all’intero anno ma a trimestre.
- Ogni 3 mesi (Intrastat trimestrale): se vendi beni/servizi per una somma totale inferiore a 50.000 euro, con riferimento non all’intero anno ma a trimestre.
Acquisto di beni/servizi da Paesi comunitari:
- Ogni mese (Intrastat mensile): se nel trimestre acquisti beni per una somma totale pari o maggiore a 200.000 euro oppure se acquisti servizi per una somma pari o maggiore di 100.000 euro;
- Ogni 3 mesi (Intrastat trimestrale): se nel trimestre acquisti beni per una somma minore di 200.000 euro oppure se acquisti servizi per una somma minore di 100.000 euro.
Soglie
Ecco le soglie e i limiti che obbligano o meno a inviare il modello Intrastat:
Operazione | Periodicità |
---|---|
Acquisto beni da Paesi europei (CE) |
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Acquisto servizi da Paesi europei (CE) |
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Vendita beni verso Paesi europei (CE) |
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Vendita servizi verso Paesi europei (CE) |
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Quando va presentato
L’Intrastat va presentato il mese successivo al periodo di riferimento (tranne a dicembre):
- INTRASTAT trimestrale. Per i mesi da gennaio a marzo, devi compilarlo ad aprile. Per i mesi da aprile a giugno, devi farlo a luglio. Per i mesi da luglio a settembre, devi farlo a ottobre. Infine per i mesi da ottobre a dicembre, devi farlo entro fine dicembre.
- INTRASTAT mensile. Per il mese di gennaio, devi compilarlo a febbraio. Per il mese di febbraio devi farlo a marzo e così via. Infine, per il mese di dicembre, devi farlo entro fine dicembre.
Di solito la scadenza è fissata per il giorno 25 del mese, tranne a dicembre, entro il giorno 27. Chiaramente potrebbero esserci delle variazioni, quindi per conoscere le scadenze precise, puoi consultare questa pagina dell’Agenzia delle Entrate. Selezionando il mese di riferimento puoi conoscere tutti gli adempimenti fiscali da effettuare, compresa la dichiarazione INTRA.
Regime forfettario
Se hai una partita IVA in regime forfettario puoi effettuare operazioni di acquisto e vendita con operatore intracomunitari. Non c’è alcun limite in tal senso: puoi fare tutti gli acquisti che vuoi. Chiaramente, essendo in regime forfettario, per quanto riguarda le vendite non devi superare il limite generale previsto per il regime stesso. Ma questo non dipende dalle regole Intrastat, bensì dalle regole nazionali sul regime forfettario.
Ci sono degli adempimenti obbligatori che dipendono dall’imponibile:
- Se acquisti beni da Paesi della Comunità Europea per importo fino a 10.000 euro annui, lo stato li equipara ad acquisti nazionali. Dunque, non occorre presentare l’INTRASTAT, dunque.
- Se acquisti beni da Paesi della Comunità Europea per importo oltre 10.000 euro annui, si tratta di acquisti intracomunitari a tutti gli effetti. Devi quindi presentare l’INTRASTAT e non solo. Devi anche integrare la fattura con l’IVA vigente in Italia e versarla all’Agenzia delle Entrate secondo le previste scadenze (entro il 16 del mese successivo all’acquisto) con modello F24. È vero che il regime forfettario non versa l’IVA, ma per le operazioni intracomunitarie è diverso: sugli acquisti sei tu a doverla versare direttamente allo stato.
- Se vendi beni a soggetti della Comunità Europea lo stato considera l’operazione come interna e non come intracomunitaria. Non devi fare INTRASTAT né inserire IVA. Nella fattura devi inserire la seguente dicitura: “La cessione in oggetto è equiparata a cessione interna e non rappresenta cessione intracomunitaria ai sensi dell’art. 41, co. 2-bis, del D.L. n. 331/93”.
- Se acquisti servizi da Paesi della Comunità Europea devi integrare la fattura con l’IVA prevista in Italia e versarla all’Agenzia delle Entrate il 16 del mese successivo con modello F24. L’Intrastat devi presentarlo solo se acquisti servizi per oltre 100.000 euro in almeno uno dei quattro trimestri precedenti).
- Se vendi servizi a Paesi della Comunità Europea, devi emettere fattura senza indicare l’IVA (in fattura devi inserire la dicitura “operazione soggetta al reverse charge – inversione contabile) e devi presentare l’INTRASTAT trimestrale, che diventa mensile se superi i 50.000 euro in almeno uno dei quattro trimestri precedenti.