In passato hai presentato l’ISEE ordinario, per chiedere il reddito di cittadinanza. Purtroppo però, la tua situazione è peggiorata. In questo caso, potrebbe spettarti un aumento del reddito di cittadinanza, comunicando appunto all’INPS che la tua situazione è diversa rispetto all’ISEE in loro possesso. Questa comunicazione puoi farla presentando l’ISEE corrente.

In questa guida completa sull’ISEE corrente per reddito di cittadinanza ti spiego cos’è e a cosa serve, quando presentarlo per chiedere un’integrazione del RdC, entro quale scadenza e infine qual è la sua validità temporale.

Cos’è e a cosa serve

Con l’ISEE corrente puoi aggiornare il tuo valore ISEE, se sono subentrati peggioramenti economici negli ultimi due anni. L’ISEE corrente infatti, a differenza dell’ISEE ordinario, serve a certificare redditi/situazioni recenti. In base a questa tua recente situazione, l’importo di RdC spettante terrà conto dei minori redditi del tuo nucleo familiare rispetto a quelli originariamente rilevati nell’ISEE.

In pratica avvisi l’INPS che recentemente la tua situazione è cambiata, dunque se sei percettore di reddito di cittadinanza potresti ottenere un RdC maggiore.

Aggiornamento dell’ISEE: perché farlo

Quando hai chiesto il reddito di cittadinanza hai usato la DSU ordinaria (che appunto serve per ottenere l’ISEE ordinario). La DSU ordinaria si basa su redditi e patrimoni di due anni prima (per esempio, la DSU ordinaria 2023 si basa sui tuoi redditi e patrimoni del 2021).

Se quindi negli ultimi due anni (i quali non rientrano nell’ISEE ordinario che hai presentato) ci sono stati cambiamenti importanti, allora puoi chiedere l’ISEE corrente (ossia quello più recente) e presentarlo all’INPS in modo da far rimodulare il tuo assegno di RdC.

Esempio

Supponiamo che, per ottenere il RdC, tu abbia presentato la DSU 2023, per ottenere l’ISEE ordinaria. La DUS 2023, come detto poc’anzi, è riferita ai tuoi redditi/patrimoni del 2021. Nel 2022, però, hai perso il lavoro: presentando l’ISEE corrente avvisi l’INPS di un importante cambiamento recente della tua situazione (rispetto a quanto presentato per l’ISEE ordinario) e potresti aver diritto a un maggiore importo di RdC.

Quando farlo

Per fare l’ISEE corrente, devi essere in una delle seguenti situazioni:

  • Hai perso il lavoro oppure c’è stata una variazione peggiorativa dell’attività di lavoro;
  • Oppure hai subito una variazione di indennità. Per esempio prendevi un assegno di disoccupazione e ora non più, perché è finito il periodo indennizzabile e purtroppo non hai ancora trovato lavoro;
  • Oppure il reddito complessivo del tuo nucleo familiare è diminuito più del 25%, per esempio perché c’è stato un decesso di una persona che portava reddito in famiglia oppure ha perso il lavoro;
  • Oppure il patrimonio mobiliare (o immobiliare) del tuo nucleo familiare è diminuito più del 20%.

Per reddito complessivo si intende la somma dei redditi di tutti i componenti del tuo nucleo familiare.

Per patrimonio mobiliare e immobiliare si intendono tutte le attività dei componenti del tuo nucleo familiare. Quindi per esempio conti corrente, conti deposito, investimenti, assicurazioni, case o terreni di proprietà.

Ricapitolando dunque, puoi chiedere l’ISEE Corrente ia in caso di perdita lavorativa, che reddituale che patrimoniale.

Termini di presentazione e validità

Ecco entro quando puoi presentare l’ISEE corrente all’INPS:

  • Se hai perso il lavoro (o si è ridotto), puoi presentare l’ISEE corrente a partire dal 1 gennaio. Per ottenere l’ISEE corrente devi presentare la DSU. L’ISEE corrente ha una validità di sei mesi;
  • Se c’è stata una riduzione del tuo reddito familiare, puoi presentare l’ISEE corrente a partire dal 1 gennaio. Per ottenere l’ISEE corrente devi presentare la DSU. L’ISEE corrente ha una validità di sei mesi;
  • Se c’è stata una riduzione del patrimonio mobiliare o immobiliare familiare, puoi presentare l’ISEE corrente a partire dal 1° aprile, non prima di questa data. L’ISEE corrente in tal caso ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di sottoscrizione;
  • Se c’è stata sia perdita di attività lavorativa che di patrimonio, puoi presentare l’ISEE corrente a partire dal 1° aprile, non prima di questa data. L’ISEE corrente in tal caso ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di sottoscrizione.

Attenzione

In caso di perdita lavoro/reddito, se poi un componente del nucleo familiare trova lavoro o inizia a percepire indennità assistenziali/previdenziali che non rientrano nel reddito ai fini IRPEF, devi presentare un nuovo ISEE corrente entro due mesi dall’evento. Se quindi avevi presentato all’INPS un ISEE corrente perché avevi perso lavoro, ma poi trovi una nuova occupazione, entro due mesi devi presentare un nuovo ISEE corrente.

Integrazione

Come hai potuto capire, l’ISEE corrente serve a comunicare all’INPS un rilevante cambiamento della situazione economica, lavorativa, patrimoniale, tua o del tuo nucleo familiare. Tale comunicazione ti permette, tra le altre cose, di ottenere un ricalcolo del reddito di cittadinanza, se lo percepisci già.

Dopo aver presentato l’ISEE corrente quindi, se hai diritto a un maggiore importo di RdC, l’INPS ricalcola il tuo assegno. Tuttavia, l’ultima ricarica potrebbe ancora essere uguale, perché l’INPS non ha ancora recepito il cambiamento. Dunque dovresti avere l’importo maggiorato a partire dalla prossima ricarica.

Documenti necessari

Per chiedere l’ISEE corrente, puoi rivolgerti a un CAF, oppure fare tutto da solo tramite il sito INPS. I documenti necessari da allegare sono i seguenti:

  • L’attestazione che conferma la riduzione del reddito, quindi per esempio una lettera di licenziamento, la chiusura di una partita IVA, ecc.;
  • Documentazione del patrimonio al 31 dicembre dell’anno precedente, se vuoi comunicare variazioni patrimoniali immobiliari;
  • Saldo e giacenza media dei conti correnti.