Il governo ha lanciato alcune misure di aiuto per famiglie, lavoratori e imprese, per contrastare la crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus. Una crisi sanitaria che purtroppo ben presto si è tramutata in crisi economica. Prestiti agevolati, bonus, contributi a fondo perduto sono alcuni degli interventi a cui puoi accedere, previsti dal decreto Rilancio.

In questa guida completa sull’istanza riconoscimento contributo a fondo perduto ti spiego cos’è, come compilare il modello da inviare all’Agenzia delle Entrate, a chi spetta la misura, quali sono i requisiti per accedere, come calcolare l’importo spettante.

Cos’è

L’ente che si occupa di raccogliere le istanze per il contributo a fondo perduto, è l’Agenzia delle Entrate. Il cosiddetto “contributo di ristoro” ha un minimo di 1.000 euro e può arrivare fino a un importo di 50.000 euro. Si tratta di un contributo a fondo perduto, non un prestito, quindi non devi restituirlo, non ci sono rate di rimborso da pagare.

Il modello per presentare domanda si chiama “Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto“ ed è composto da soltanto due pagine. Vediamo come compilarlo in ogni sua specifica parte.

Come compilare

Ecco i dati da inserire nel modello di domanda (da inviare all’Agenzia delle Entrate entro il 24 agosto, salvo ulteriori proroghe):

  • Soggetto richiedente (codice fiscale);
  • Rappresentante che firma il modello (codice fiscale);
  • Requisiti. Devi spuntare la riga “soggetto diverso da quelli indicati nel co. 2 dell’art. 25 del D.L. 34/2020”. Indicare l’ammontare dei ricavi del 2019, il fatturato nei mesi di aprile 2019 e aprile 2020, data inizio attività. Infine devi indicare se appartieni a un comune in stato calamitoso (es. terremoto).
  • IBAN dove ricevere il contributo;
  • Data e firma;
  • Codice fiscale del soggetto che invia l’istanza (per esempio il commercialista).

Quadro A – per la verifica antimafia

Questa parte va compilata solo se stai chiedendo un contributo a fondo perduto maggiore di 150.000 euro. Se l’importo che richiedi è minore, allora devi lasciarla bianca.

Se l’importo è maggiore di 150.000 euro, devi indicare i codici fiscali dei soggetti sottoposti a verifica antimafia.

Suggerimento

L’istanza devi presentarla in via telematica attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Il tuo commercialista può presentare la domanda per tuo conto.

Agenzia delle Entrate

Qui trovi le informazioni ufficiali redatte dall’Agenzia delle Entrate:

In questo modo hai tutte le guide ufficiali per la corretta presentazione della domanda.

A chi spetta

Il contributo a fondo perduto spetta a:

  • Imprese;
  • Titolari di partita IVA (lavoratori autonomi);
  • Titolari di reddito agrario.

Il contributo spetta alle partite IVA attive: se quindi hai chiuso l’attività, non ti spetta nulla.

Rimangono esclusi dal contributo ai seguenti soggetti:

  • Liberi professionisti iscritti a Casse previdenziali di ordini privati;
  • Intermediari finanziari (banche, finanziarie…);
  • Società di partecipazione;
  • Enti statali;
  • Partire IVA o lavoratori che hanno usufruito del bonus 600 euro.

Requisiti

Hai diritto al bonus se l’attività possiede i seguenti requisiti:

  1. È attiva. Se hai chiuso la partita IVA non hai diritto al bonus.
  2. Nel 2019 hai percepito ricavi o compensi non oltre 5 milioni di euro;
  3. Ricavi o compensi di aprile 2020 sono minori dei due terzi rispetto al mese di aprile 2019. Praticamente devi aver avuto un calo del fatturato di oltre il 33%.

Eccezioni: il contributo ti spetta indipendentemente dal calo di fatturato, se la tua attività è iniziata dal 01/01/2019 o data successiva oppure se la tua attività si trova in Comuni colpiti da calamità (terremoto, alluvione…) che al 31/01/20 si trovava ancora in stato di emergenza.

Calcolo

Ecco come calcolare se ti spetta il contributo e quanto ti spetta. Innanzitutto devi verificare di aver perso almeno 1/3 del fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019. Ad esempio: supponiamo che ad aprile 2019 avevi un fatturato di 12.000 euro.

1/3 di 12.000 euro è pari a 4.000 euro. Quindi hai diritto al contributo solo se ad aprile 2020 hai avuto un fatturato inferiore a 8.000 euro (12.000 – 4.000). La perdita deve essere superiore di 1/3 rispetto ad aprile 2019.

Importo

Ecco come calcolare invece l’importo di contributo spettante. Hai diritto a un contributo a fondo perduto che cambia in base ai tuoi ricavi dell’anno 2019. Nello specifico:

  • 20%, se nel 2019 hai avuto ricavi maggiori di 400.000 euro;
  • 15%, se nel 2019 hai avuto ricavi oltre 400.000 e fino a 1 milione di euro;
  • 10%, se nel 2019 hai avuto ricavi oltre 1 milione e fino a 5 milioni di euro.

La percentuale si applica sulla differenza tra ricavi di aprile 2019 e ricavi di aprile 2020. Ad esempio: supponiamo che ad aprile 2019 hai avuto un fatturato di 20.000 euro, mentre ad aprile 2020 hai avuto un fatturato di 3.000 euro. Hai quindi registrato una perdita di 17.000 euro confrontando i mesi di aprile degli anni 2019 e 2020.

Il tuo fatturato 2019 è pari a 200.000 euro, quindi rientri nella prima percentuale, ossia quella del 20%. Hai diritto a un contributo a fondo perduto pari al 20% di 17.000 euro => 3.400 euro.

Le ditte individuali hanno diritto a un contributo minimo di 1.000 euro, mentre le società di almeno 2.000 euro, a prescindere dal calcolo della percentuale. Se quindi per esempio la differenza tra ricavi aprile 2019 e ricavi aprile 2020 è di 4.000 euro, significa che il 20% è pari a 800 euro. Se sei una ditta individuale hai diritto comunque a 1.000 euro di contributo a fondo perduto.

Il contributo a fondo perduto non fa cumulo con il reddito, quindi non è sottoposto ad alcuna tassazione.

Covid 19

Il coronavirus si è dimostrato non solo un’emergenza sanitaria, ma si è trasformato anche in crisi economica senza precedenti. Il lockdown ha costretto la gente in casa, il governo ha chiuso le scuole, incentivato lo studio online e lo smartworking.

Molte aziende hanno perso ricavi e in molti casi il fatturato è completamente azzerato. Si pensi ad esempio a bar e ristoranti, parrucchieri, che hanno dovuto chiudere l’attività durante l’emergenza.

Lo scopo del contributo a fondo perduto quindi, è quello di aiutare in qualche modo le imprese in difficoltà. Essendo un fondo perduto, significa che quei soldi non devi restituirli: non è un prestito, non ci sono rate di rimborso. Si tratta di una somma erogata dallo stato, che permetterà alle imprese di prendere una boccata d’ossigeno dopo un periodo decisamente buio.