Lavorare in proprio significa lanciarsi nell’affascinante mondo dell’imprenditoria, dimenticare il cartellino da timbrare e gestire il tuo tempo come hai desideri. Mettersi in proprio però, soprattutto in Italia, non è una scelta tutta rose e fiori: per aumentare le tue possibilità di successo, é meglio optare per delle idee originali, innovative, vincenti.

In questa guida completa su come lavorare in proprio ti elenco alcuni degli errori più comuni che commettono gli aspiranti imprenditori, ti fornisco consigli per iniziare un lavoro autonomo, ti indico alcune idee innovative ed infine, ti spiego come e quando puoi lavorare senza aprire partita IVA.

Idee vincenti e innovative

1. Coltivazione di canapa

Nel 2016 finalmente, dopo anni di incertezza nel settore, è stata approvata la legge che disciplina e quindi permette la coltivazione della canapa a livello industriale. Si tratta di un mercato in cui i produttori sono ancora pochi, perché appunto fino a qualche tempo fa c’era molta paura e incertezza in questo settore. Un mercato quasi vergine e con poca concorrenza, rappresenta quindi terreno fertile per un business di successo.

Suggerimento

Puoi consultare la Legge 242 del 2 dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” sulla Gazzetta Ufficiale Italiana.

Grazie alla Legge non è più necessaria la comunicazione di inizio attività alle forze dell’ordine, purché rispetti i seguenti requisiti:

  1. Conservi i cartellini di acquisto dei semi per almeno dodici mesi e le fatture per il periodo previsto dalla normativa fiscale.
  2. Utilizzi semi consentiti nell’Unione europea con un livello di THC dello 0,2%. I semi consentiti attualmente sono dieci:
  • Fibrante;
  • Eletta Campana;
  • Carmagnola;
  • Carmaleonte;
  • Villanova;
  • Carma;
  • Fibranova;
  • CS;
  • Codimono.

Suggerimento

Puoi consultare le varietà consentite sul sito dell’Unione Europea, cliccando su “Agricultural plant species”, dunque in “Species”, scegliere “A – 85 Hemp – Cannabis Sativa”, in Country inserisci “IT” e visiona il risultato.

Suggerimento

Puoi comprare i semi non solo dall’Italia, ma anche dall’estero, purché rispetti i requisiti suddetti.

Attenzione

Una volta che le piante crescono, i livelli di THC, per essere legali, devono essere compresi tra 0,2% e 0,6%. Nel caso fossero superiori non sei comunque ritenuto responsabile, per cui non avrai problemi di natura penale. L’unico rischio in cui puoi incorrere sono il sequestro o la distruzione della piantagione. Ad ogni modo, le autorità preposte devono fare i controlli sempre in tua presenza.

Su Facebook trovi un gruppo molto attivo che si chiama Canapa Sativa Italia, dove puoi confrontarti e chiedere informazioni a chi ha già avviato un’attività di questo tipo.

2. Asilo nido in casa propria

Se ami i bambini, puoi aprire un asilo nido in casa con pochi bambini, ossia fare la tagesmutter. Pensare che sia facilissimo però, è assolutamente sbagliato. La casa deve avere spazi adeguati e tu devi possedere determinate qualifiche. Ecco i requisiti previsti:

  • La casa deve avere a disposizione almeno 4 mq per ospite; deve essere pulitissima e sicura;
  • Devi frequentare un corso di 250 ore che rilasci apposita licenza.

Ad oggi, non esiste ancora una normativa italiana che regoli il percorso formativo di una tagesmutter. Occorre partecipare a un corso formativo il cui requisito di accesso é per ora la licenza di scuola media.

Maggiori informazioni sui corsi sul sito Tagesmutter Domus, l’associazione italiana Servizi tagesmutter.

3. Attività riciclo rifiuti informatici

La raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti diventano sempre più una necessità di primo livello e può rappresentare un business di successo. Come titolare dell’attività, hai il compito di dare nuova vita a oggetti informatici in disuso, scomporli e riutilizzarli come materia prima. Si tratta di un’attività particolare, dove i materiali trattati sono potenzialmente pericolosi per l’ambiente, ragion per cui occorrono particolari permessi:

  • Autorizzazione della Provincia, settore Ambiente e Rifiuti;
  • Accreditamento presso il RAEE;
  • Permesso per il trasporto di rifiuti speciali (anche in questo caso puoi rivolgerti alla Provincia).

A livello pratico poi, per avviare questo tipo di business, occorre:

  • Spazio adeguato per conservare la merce che altrimenti si deteriorerebbe;
  • Macchine specifiche per la lavorazione e l’estrazione di materiali.

Per quanto riguarda i fornitori dei materiali da riciclare, non hai che l’imbarazzo della scelta: da privati a negozi di prodotti informatici, grande distribuzione e i comuni.

Suggerimento

Consulta la tua Provincia per conoscere le opportunità di business, gli eventuali compratori dei tuoi oggetti riciclati e le opportunità di finanziamento, che solitamente non mancano in un settore comunque dedicato alla salvaguardia dell’ambiente.

4. Franchising

Il franchising rappresenta un’interessante opportunità oggi più di alcuni anni fa. Attualmente infatti ci sono sempre più aziende che propongono franchising a costo zero o low cost. Infatti, mentre in passato i contratti di franchising prevedevano precisi vincoli, oggi ce ne sono molti che danno un ampio margine di libertà all’affiliato:

  • Non prevedono fee di ingresso;
  • Non prevedono royalties, ossia il pagamento di una percentuale sui guadagni. In pratica il 100% di ciò che riesci a vendere è tuo, non devi dividerlo con la casa madre.

Inventarsi un lavoro oggi

Una situazione molto comune dei tempi odierni è il trovarsi senza un’occupazione, non solo a 20 e 30 anni, ma anche a 40 e 50. Quanto sei più avanti con l’età, tanto più temi di fare scelte azzardate che si riveleranno sbagliate. In tempo di crisi, avviare un’attività in proprio può essere una buona idea, ma attento a non commettere i seguenti, comunissimi, errori:

  1. Imprenditoria come ripiego. Non é buona scelta aprire un’attività in proprio solo perché non trovi un lavoro da dipendente. Se quello che tu desideri è un lavoro fisso, con uno stipendio mensile, non arrenderti, continua a cercare. Magari valuta l’idea di trasferirti in una zona d’Italia diversa o all’estero. Se non sei portato per fare l’imprenditore, difficilmente avrai successo.
  2. Scarsa conoscenza della burocrazia. Prima di partire, prenditi tanto tempo per studiare le leggi fiscali, quali tasse dovrai pagare e quando. È vero che per tutto questo c’è il commercialista, ma se anche tu hai una buona infarinatura, tutto ti sembrerà meno difficile e ti sentirai più tranquillo.
  3. Il successo subito. Se pensi di iniziare un’attività e di iniziare subito a guadagnare e con poca fatica, stai commettendo un errore madornale. Devi guadagnare i tuoi clienti e fidelizzarli e questo richiede il massimo dell’impegno.
  4. Pochi sforzi. Essere il proprietario di un’attività non significa lavorare meno degli altri, anzi. Preparati a vivere l’inizio della tua carriera imprenditoriale con dedicazione, sacrificio e fatica. Preparati a lavorare otto, nove, dieci ore al giorno e forse anche più. Non sei più un dipendente che esce dall’ufficio e sa di aver finito il suo lavoro.
  5. Pochi soldi. se parti con la somma giusta solo per l’avvio, presto potresti trovarti al verde. Cerca di partire con una congrua somma di denaro, considerando un anno senza guadagni.

Cosa fare

Dopo aver visto gli errori più comuni da evitare, ecco invece alcuni importanti consigli per avviare un’attività in proprio:

1. Cerca un’attività con un mercato fiorente

E’ vero che prima di tutto devi inseguire i tuoi sogni e le tue passioni. Ma non essere irrazionale (come purtroppo lo sono tanti). È inutile aprire una pizzeria in un paese in cui ce ne sono già tante, un salone di bellezza dove già gli altri stentano ad andare avanti. Non essere così presuntuoso da pensare che la tua attività farà la differenza e tutti i clienti verranno da te. Pensa a qualcosa che manca.

2. Poniti molte domande

L’attività che porta al successo è quella a metà tra sogno e realtà. Se hai trovato qualcosa che ti piace poniti queste semplici, quanto essenziali domande:

  • Quante persone amano questo?
  • Come monetizzare?
  • Chi e quanti pagherebbero per comprare quello che offro?
  • Qual è la concorrenza nel settore?
  • Perché la gente dovrebbe preferire te a gli altri? Cosa offrirai in più?

3. Pensa alle opportunità che l’Italia offre

Sebbene il tasso di disoccupazione non sia rassicurante, in Italia abbiamo ancora tante risorse da sviluppare. Pensa ad esempio al patrimonio artistico e culturale, alle zone turistiche che sebbene abbiano tante potenzialità non sono ancora sfruttate pienamente per il turismo.

4. Usa Google per fare ricerche

Il web é una grande opportunità. Usalo per capire se qualcuno ha già avuto la tua stessa idea (magari in un’altra città) e com’è andata. Cerca consigli, dritte, idee.

5. Inizia come secondo lavoro

Se la tua nuova attività te lo permette e hai già un lavoro da dipendente, inizia facendone un secondo lavoro. In questo modo mantieni, almeno all’inizio, la sicurezza di uno stipendio a fine mese. Quando poi la tua attività ha ben ingranato e ti senti più sicuro, puoi lasciare il lavoro e dedicarti alla tua vita imprenditoriale completamente.

6. Elimina il tempo perso

Dedicarsi a un’attività (soprattutto se inizia come secondo lavoro), richiede tempo e dedizione. Quindi pensa a quanto tempo sprechi davanti alla televisione, sul cellulare o su Facebook. Proponiti di ridurre drasticamente le perdite di tempo e dedicati al tuo sogno.

7. Apri un blog

Internet rappresenta un’importante vetrina. Eppure ci sono ancora locali e negozi che non sfruttano questa opportunità. Crea un sito dove sponsorizzi la tua attività. Ci sono tanti servizi che ti permettono di creare dei blog gratis, senza spendere nulla e in maniera semplice, senza che tu abbia particolari conoscenze informatiche.

Suggerimento

Blogger è un servizio online di Google che ti permette di aprire il tuo blog in poco tempo e gratis.

Senza aprire partita IVA

Un aspetto molto temuto dagli aspiranti imprenditori riguarda l’apertura della partita IVA. Purtroppo l’Italia non brilla per essere un paese con una tassazione favorevole. Il terrore di essere schiacciati dalle tasse ostacola l’avvio del tuo sogno. Eppure la possibilità di lavorare in proprio senza sentire il peso di codici ATECO, IVA, IRPEF, IRAP e contribuiti INPS esiste. Le possibilità sono essenzialmente due:

  1. Aprire la partita IVA in regime forfetario (che prima si chiamava “dei contribuenti minimi) e usufruire di importanti agevolazioni fiscali e burocratiche. Grazie al regime forfetario infatti, non devi pagare né IVA, né IRPEF, né IRAP, né imposte comunali, ma solo un’imposta del 15% (detta imposta sostitutiva) calcolata sui guadagni.
  2. Iniziare la tua attività come lavoro occasionale. In questo caso non devi neanche aprire la partita IVA perché, se possiedi tutti i requisiti, puoi registrare regolarmente le tue entrate emettendo delle “ricevute di prestazione occasionale”. Qui trovi maggiori informazioni su come lavorare in proprio senza partita IVA.