Il mondo del lavoro è in continua evoluzione. Una delle ultime novità introdotte dal Governo italiano è la possibilità di pagare le prestazioni per lavoro accessorio con i voucher INPS. Ti hanno proposto di lavorare in modo accessorio e non sai come funziona? Vuoi assumere qualcuno con questo tipo di pagamento?

In questa guida ti spiego cos’è il lavoro accessorio, come si distingue dalle altre tipologie di prestazioni, quali sono i limiti dei committenti da rispettare, come funziona l’acquisto e l’attivazione dei voucher INPS, come puoi riscuotere i voucher e quando puoi lavorare se sei uno studente o un minorenne. Ecco cosa devi sapere

Definizione

Il lavoro accessorio é uno speciale tipo di contratto introdotto in Italia con la cosiddetta “Legge Biagi” (art. 70 D.Lgs. 276/2003). Esso si distingue dagli altri contratti lavorativi per delle specifiche caratteristiche:

  1. La prestazione lavorativa per cui si stipula non si può ricondurre né al lavoro autonomo né a quello subordinato. Non rientra più neanche tra le collaborazioni occasionali: il Decreto Lgs. 81/2015 ha infatti annullato il requisito dell’occasionalità. Ne consegue che non sono previsti limiti alle giornate di lavoro, ma solo limiti reddituali (nel lavoro occasionale invece, non si devono superare 30 giorni lavorativi annui).
  2. I redditi per lavoro accessorio non devono essere maggiori di 7.000 euro netti annui per il complesso dei committenti.
  3. Il pagamento avviene tramite i cosiddetti voucher.

Limite committenti

Se stai prestando il tuo lavoro in qualità di collaboratore accessorio, la totalità dei redditi non deve superare i 7.000 euro netti annui (calcolati a partire dal 1° gennaio al 31 dicembre). Il reddito lordo che non devi superare quindi é pari a 9.333 euro annui.

Il limite si riferisce alla totalità dei committenti (datori di lavoro) e non al singolo committente.

Esempio

Se quindi per esempio guadagni 4.000 euro da un committente e 5.000 da un altro committente, allora la tua prestazione é di tipo accessorio. Ma se per esempio guadagni 3.000 da uno, 4.000 euro da un altro e 5.000 euro da un altro (totale: 12.000 euro lordi), allora il tuo lavoro non può più essere ricondotto a prestazione occasionale.

Attenzione

C’è un altro limite da rispettare: se il tuo committente é un’impresa o un libero professionista, la prestazione non deve superare i 2.000 euro netti annui.

Esempio

Effettui prestazioni occasionali per due soggetti: la prima é una ONLUS, da cui percepisci 5.000 euro annui; la seconda é un’impresa da cui percepisci 1.500 euro. Non hai superato i due limiti:

  1. In totale percepisci 6.500 euro annui (quindi non superi i 7.000 euro);
  2. Dal committente imprenditore percepisci 1.500 euro annui (quindi non superi i 2.000 euro).

Attenzione

È il datore di lavoro che deve verificare che i suddetti limiti non siano superati. A questo scopo deve chiedere al prestatore una dichiarazione scritta di non superamento degli importi previsti dalla legge.

Pubblico

Possono ricorrere al lavoro accessorio non solo le aziende private, ma anche la pubblica amministrazione: un ente pubblico quindi può avere dei lavoratori accessori, purché ovviamente non superi i costi per il personale previsti per quell’ente (art. 70 D.Lgs 276/2003).

Acquisto voucher INPS

Il lavoro accessorio viene pagato con i cosiddetti voucher, dei buoni lavoro che comprendono, oltre alla retribuzione, anche i contributi INPS e l’assicurazione INAIL. Non sono tassati in quanto il lavoro accessorio é esente da qualsiasi imposta.

Il datore di lavoro che intende avvalersi di prestatori, deve innanzitutto comprare i voucher al costo di 10 euro. Di questi 10 euro, 7,5 euro vanno al lavoratore come compenso netto, mentre 2,5 euro vanno all’INPS e all’INAIL.

I buoni possono essere acquistati:

  • Sul sito INPS;
  • Presso gli uffici INPS;
  • Presso gli uffici postali abilitati (questa modalità di acquisto però, é disponibile solo per il servizio di baby sitting e non per altre tipologie di prestazione);
  • Presso banche o tabaccai convenzionati.

Attivazione

Una volta acquistati, il datore di lavoro deve comunicare l’inizio della collaborazione alla Direzione Territoriale del Lavoro (DTL). La comunicazione può essere fatta:

  • Online;
  • Tramite SMS;
  • Tramite e-mail.

Sempre il committente, prima che la prestazione inizi, deve comunicare l’inizio del lavoro anche all’INPS (comunicazione che vale anche ai fini INAIL). La modalità di comunicazione dipende dalla modalità di acquisto del voucher. È possibile attivare i voucher e prendere visione di tutte le indicazioni in merito.

Riscossione

Come incassare i voucher iNPS? Se sei un prestatore di lavoro accessorio puoi riscuotere il valore del tuoi voucher in varie modalità:

  • Se hai ricevuto un voucher comprato presso gli uffici INPS o postali puoi riscuoterlo in qualsiasi ufficio postale;
  • Se hai ricevuto un voucher ‘telematico’ puoi riscuoterlo tramite l’INPSCard oppure tramite bonifico indirizzo a tuo nome alla Posta;
  • Se hai ricevuto un voucher comprato presso una tabaccheria puoi riscuoterlo in una qualsiasi tabaccheria;
  • Se hai ricevuto un voucher comprato presso una banca puoi riscuoterlo solo dallo stesso circuito bancario.

Minorenni

I prestatori che possono accedere al lavoro accessorio sono:

  • Studenti di età inferiore a 25 anni, durante le vacanze scolastiche (natalizie, pasquali, estive). il lavoro occasionale accessorio infatti, si ritiene non influire negativamente sull’attività scolastica se effettuato appunto durante le vacanze e trattandosi comunque di attività lavorativa non rischiosa, come volantinaggio, lezioni private a studenti, baby-sitting ecc;
  • Minorenni possono lavorare solo se hanno compiuto almeno 16 anni di età ma, fino a che non diventano maggiorenni, per poter prestare lavoro occasionale devono presentare apposita autorizzazione dei genitori;
  • Percettori di prestazioni INPS (cassaintegrati, disoccupati, ecc.). L’effettuazione di prestazioni accessorie non comporta la perdita dello status di disoccupato o disoccupato;
  • Pensionati;
  • Lavoratori part time;
  • Extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno.