Le prestazioni meramente occasionali sono disciplinate nell’art. 2222 e ss. del codice civile. In questo tipo di collaborazioni, il committente (il datore di lavoro) incarica il soggetto a svolgere una determinata prestazione. Questa prestazione ha una specifica caratteristica: viene svolta senza alcun vincolo di subordinazione, per cui non sono previsti orari o altri vincoli, il lavoratore opera in completa autonomia.
Nelle prestazioni occasionali é quindi assente il coordinamento con l’attività aziendale del committente, il lavoratore opera in autonomia, anche esternamente all’azienda, spesso infatti non ha neanche uno spazio fisico a lui dedicato in azienda (per esempio anche lavorando da casa).
Come regolare le collaborazioni occasionali? Il contratto non é obbligatorio, ma sicuramente é opportuno redigere almeno una “lettera d’incarico” (che sarebbe un mini contratto) volta a definire le controparti, il lavoro da svolgere, il compenso, l’assenza del vincolo di subordinazione. Il contratto deve essere firmato da entrambe le parti.
Ogni mese (o secondo gli accordi tra le parti), il lavoratore rilascia una ricevuta di prestazione occasionale, nella quale é indicato l’importo lordo, la ritenuta d’acconto (pari al 20% del lordo) e l’importo netto da incassare. Se il compenso lordo della singola ricevuta supera i 77,46 euro, occorre apporre sulla ricevuta una marca da bollo di 1,81 euro. Il lavoratore incassa il netto, mentre il datore di lavoro si occupa di versare la ritenuta d’acconto (per conto del lavoratore), allo Stato. Ogni anno poi, il committente rilascerà al collaboratore la certificazione dei compensi (un’attestazione riguardante i compensi percepiti e le ritenute d’acconto operate), che potrà essere utilizzata per la dichiarazione dei redditi.
È possibile avere più prestazioni occasionali, con più committenti? Certamente, l’unico limite é che il totale dei compensi percepiti da tutti i committenti non superi i 5000 euro annui. Se si supera questo limite la prestazione non é più occasionale e occorre iscrivere il lavoratore all’INPS nella Gestione Separata.