L’altro giorno hai compilato un assegno per pagare la tua nuova macchina ma, dopo qualche giorno, il concessionario ti ha chiamato lamentando l’impossibilità di riscuotere la somma pattuita alla banca. Dopo un rapido controllo, hai scoperto che sul tuo conto non c’erano tutti i soldi necessari e per questo è andato a vuoto.

In questa guida completa sulla liberatoria dell’assegno ti spiego come pagare altrimenti l’assegno impagato e farti rilasciare una dichiarazione dal tuo creditore, come utilizzare il modulo di quietanza, quali sono i rischi come la segnalazione di protestato e cosa succede se adempi oltre 60 giorni al pagamento.

Cos’è e come funziona

Quando una persona emette un assegno scoperto (che sia bancario o postale), può comunque effettuare il pagamento tardivo della somma. La banca infatti provvede a richiamare il debitore e a intimargli il pagamento entro 60 giorni.

Se ottempera al suo obbligo, il creditore deve rilasciargli una quietanza liberatoria, ossia una dichiarazione in cui conferma di essere stato pagato, liberando quindi il debitore da ogni obbligazione. È molto importante emettere questa quietanza, non tanto per il creditore, quanto per il debitore. Gli evita infatti:

  • L’addebito della sanzione amministrativa, che va da 516 a 6.197 euro (art. 2 L. 386/90);
  • L’iscrizione alla CAI (Centrale Allarme Interbancaria) come cattivo pagatore;
  • L’attivazione della procedura di protesto.

In passato, la quietanza doveva essere autenticata dal notaio: i costi quindi non erano irrisori. Adesso la quietanza può essere senza autentica notarile: il creditore deve recarsi in Comune (di solito l’ufficio preposto é quello “Anagrafe”) e chiedere l’autenticazione all’ufficiale preposto.

Modulo quietanza

Ai sensi della Nota del Ministero dell’Interno – Direzione centrale prot. 1520/2008, il beneficiario che riceve l’importo dovuto deve presentarsi in Comune, insieme al modulo di quietanza e firmare dinanzi all’ufficiale comunale, che quindi autentica la dichiarazione e la firma.

Scarica subito il modello fac simile compilabile WORD della quietanza di pagamento.

Scarica subito il modello fac simile compilabile PDF della quietanza di pagamento.

I moduli sono validi sia in caso di assegno bancario che postale, é indifferente: la dicitura da inserire é sempre la stessa.

Attenzione

Il debitore deve fare il pagamento tardivo (cd “in seconda presentazione”) entro 60 giorni dalla scadenza del termine di presentazione dell’assegno, ossia entro:

  • 68 giorni dall’emissione, se l’assegno é “su piazza” (pagabile nello stesso comune di emissione);
  • 75 giorni dall’emissione, se l’assegno é “fuori piazza” (pagabile in un comune diverso da quello di emissione).

Attenzione

Anche il creditore deve emettere la quietanza entro 60 giorni, per cui é bene pagare il debito al più presto, in modo da ottenere la quietanza e chiudere la procedura per tempo ed evitare protesto e sanzioni.

Impagato

Se emetti un assegno scoperto (bancario o postale), ai sensi della Legge 386/90, sei tenuto a pagare una sanzione amministrativa (articolo 2 L. 386/90) da 516 a 6.197 euro. Oltre a questa sanzione (detta principale) sei punito anche con le seguenti sanzioni (dette accessorie).

1. Blocco (articolo 5 L. 386/90)

Nessuna banca ti consegnerà libretti di assegni. Non potrai emetterne per almeno due anni, fino ad un massimo di cinque anni.

Attenzione

Sei punito con questo divieto solo se la somma indicata nell’assegno scoperto (cd. importo facciale) é maggiore di € 2.582 (oppure hai emesso più assegni di importo inferiore ma in date ravvicinate).

2. Interdizione (art. 5 bis L.386/90)

Sarai interdetto, per almeno due mesi e fino a un massimo di due anni dal:

  • L’esercizio di attività (non potrai aprire partita IVA);
  • Ricoprire ruoli direttivi in imprese o altre persone giuridiche;
  • Contrattare con la Pubblica Amministrazione.

Attenzione

Sei punito con le sanzioni interdittive solo se l’importo dell’assegno (o di più assegni emessi in un breve periodo) é maggiore di € 51.645 e nei cinque anni precedenti hai emesso altri assegni scoperti o senza autorizzazione.

Protestato

Se hai emesso un assegno scoperto (bancario o postale), per scongiurare la multa (da 516 a 6.197 euro), l’iscrizione al CAI e il protesto, la banca ti richiama e invita a effettuare il pagamento (cd. pagamento tardivo):

  • Al tuo creditore, anche in contanti;
  • Al funzionario pubblico che gestisce il protesto;
  • Alla banca trattaria (ossia quella titolare dell’assegno che hai emesso).

Oltre alla somma dovuta, dovrai pagare al creditore anche:

  • La penale (pari al 10% della somma indicata nell’assegno);
  • Gli interessi al tasso legale, che quindi aumentano all’aumentare dei giorni di ritardo;
  • Le ulteriori spese di protesto se presenti.

Esempio

Hai emesso un assegno di 1.000 euro, risultato poi scoperto. Per sanare la tua posizione ed evitare la sanzione amministrativa e l’iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori, decidi di adempiere al tuo obbligo e di pagare il tuo creditore. Dovrai consegnargli non solo 1.000 euro, ma anche 100 euro (il 10%) di penale, gli interessi e le spese di protesto se presenti.

Ricorda di farti rilasciare la quietanza liberatoria, dal creditore (o dal funzionario he ha elevato il protesto nei tuoi confronti). Tale quietanza deve specificare chiaramente che hai pagato tutto: somma dovuta, interessi, penali ed eventuali spese.

Ricapitolando, se hai emesso un assegno scoperto, per evitare di pagare la sanzione (da € 516 a € 6.197), l’iscrizione al CAI come cattivo pagatore e il protesto, devi:

  1. Pagare l’importo dell’assegno (cd. “importo facciale”), anche tardivamente (purché entro 60 giorni dal termine di presentazione dell’assegno);
  2. Pagare penale, interessi e altre spese eventuali;
  3. Farti rilasciare quietanza liberatoria autenticata presso il Comune;
  4. Recarti presso la tua banca (quella titolare del tuo libretto di assegni) e consegnare l’assegno tardivo e la quietanza liberatoria.

Attenzione

Se non esegui quanto sopra, sarà aperto a tuo carico un procedimento sanzionatorio:

  • Dovrai pagare la sanzione amministrativa;
  • Sarai iscritto al CAI. L’iscrizione al CAI dura sei mesi.

Oltre 60 giorni

Hai emesso un assegno scoperto, ma purtroppo non sei riuscito a consegnare alla banca, entro 60 giorni, la quietanza liberatoria. Può essere successo per due motivi:

  1. Non hai pagato;
  2. Hai pagato in tempo (prima dei 60 giorni), ma purtroppo il tuo creditore ti ha rilasciato la quietanza oltre i 60 giorni. La colpa della mancata presentazione della quietanza alla banca, quindi, in questo caso non é tua ma del creditore.

In entrambi i casi la banca provvederà a segnalarti al CAI, sarà avviato il procedimento sanzionatorio nei tuoi confronti e sarà elevato il protesto. Tuttavia, mentre nel primo caso (ossia non hai pagato), la colpa é decisamente tua, nel secondo caso la responsabilità é da attribuire al creditore, che ti ha rilasciato la quietanza troppo tardi.

La legge non dice nulla in merito al da farsi: se non consegni la quietanza alla banca entro 60 giorni parte comunque il procedimento sanzionatorio nei tuoi confronti. Non é comunque ammissibile che tu debba pagare e subire conseguenze a causa del ritardo del tuo (ormai ex) creditore.

Proprio per tal motivo, la Corte Costituzionale, con l’ordinanza n. 319/2006, ha stabilito che se il beneficiario non ha consegnato per tempo la quietanza, l’ex debitore ha diritto al risarcimento dei danni.

Potrai quindi provare a contattare il tuo ex creditore, per cercare di trovare un accordo. In caso di ostilità potrai rivolgerti a un avvocato, il quale tenterà ancora una volta di cercare un accordo in via stragiudiziale. Se l’esito é negativo, dovrai intentare una causa giudiziaria.