Lo scopo dell’assegno unico è quello di aiutare le famiglie con figli, indipendentemente dal reddito tutte le famiglie hanno diritto all’assegno ma, in base all’ISEE, l’importo può essere più o meno alto. In determinati casi poi, spetta un importo maggiorato.

In questa guida completa sulla maggiorazione assegno unico ti spiego cos’è e cosa significa, come compilare la domanda sul sito INPS soprattutto in merito alle varie casistiche da spuntare, come funziona la maggiorazione per reddito da lavoro di entrambi i genitori, il caso di ISEE inferiore a 25000 euro, cosa succede in caso di domanda senza ISEE e infine come funziona se uno dei genitori percepisce l’assegno NASPI.

Cos’è e cosa significa

L’assegno unico ha sostituito gli assegni al nucleo familiare, che quindi non esistono più. Si tratta di un aiuto rivolto a tutte le famiglie con figli: tutti hanno diritto all’assegno unico, indipendentemente dal reddito o dall’ISEE.

Chiaramente, chi ha un ISEE basso percepisce un assegno di importo maggiore, mentre chi ha un ISEE alto ne percepisce uno di importo minore. Ma spetta comunque: anche in caso di reddito alti spetta l’importo minimo (50 euro al mese in caso di figlio minorenne, oppure 25 euro in caso di figlio maggiorenne ma minore di 21 anni).

L’importo minimo è quindi, a seconda dei casi, pari a 50 o 25 euro a figlio. In determinati casi, spetta una maggiorazione, ossia un importo maggiore. Nello specifico spetta in presenza di una o più delle seguenti situazioni:

  1. La presenza di figli disabili;
  2. La madre ha meno di 21 anni;
  3. L’ISEE è al di sotto di una particolare soglia;
  4. Sussistono entrambe le seguenti condizioni (come da art.5 del D.Lgs att. di L. n.46/2021): ISEE non maggiore di 25.000 euro e percezione, nel 2021, degli ANF (assegni al nucleo familiare);
  5. Entrambi i genitori percepiscono reddito da lavoro.

Quando compili la domanda per l’assegno unico, il sistema online dell’INPS ti chiede quindi di rispondere alle domande di cui sopra (se il bambino ha una mamma giovanissima, il tuo ISEE, ecc.). Se non sei super esperto in questioni burocratiche, il dubbio potrebbe assalirti: “devo spuntare o no questa casella?”. Se ti stai ponendo questa domanda, siamo qui per questo.

Analizziamo uno per uno i vari casi richiesti dall’INPS, in modo da capire se rientri o meno.

I punti 1, 2 e 3 sono molto semplici: quando compili la domanda per l’assegno unico, devi indicare se in famiglia ci sono figli disabili, se la mamma ha meno di 21 anni, e se possiedi l’ISEE aggiornato. Quindi niente di più semplice. Vediamo invece i punti 3 e 4, che spesso generano dubbi in chi compila la domanda:

  • ISEE non maggiore di 25.000 euro e percezione, nell’anno 2021, degli ANF (assegni al nucleo familiare);
  • Percezione da parte di entrambi i genitori di reddito da lavoro.

ISEE inferiore a 25000 euro e ANF

Hai diritto a una maggiorazione se sussistono entrambe le seguenti condizioni:

  1. Hai un ISEE che non supera i 25.000 euro;
  2. Nell’anno 2021 hai percepito ANF, oppure lo ha percepito un altro componente del tuo nucleo familiare.

Le due condizioni devono sussistere entrambe. Se quindi per esempio hai un ISEE inferiore a 25000 euro ma nel 2021 non hai percepito gli ANF (e non li ha percepiti un altro componente del nucleo, allora non ti spetta questa maggiorazione. Se per esempio hai percepito gli ANF, ma il tuo ISEE è maggiore di 25.000 euro, anche in questo caso non ti spetta.

Reddito da lavoro: genitori lavoratori entrambi

L’art. 4, co. 8 del D.Lgs. attuativo della L. n. 46/2021 concede un’ulteriore maggiorazione se sia padre che madre sono entrambi lavoratori. Devi spuntare l’opzione quindi, se sia tu che l’altro genitore siete lavoratori.

Cosa si intende per reddito da lavoro

Per reddito da lavoro si intende reddito percepito a qualsiasi titolo attraverso prestazione lavorativa, quindi non solo lavoro dipendente, ma anche lavoro autonomo, come libero professionista e lavoro da impresa, dunque con partita IVA. Se sia tu che l’altro genitore lavorate dunque, devi spuntare questa opzione.

Attenzione

E’ vero che spetta la maggiorazione se entrambi lavorate, ma se avete un ISEE molto alto, in assenza di altre situazioni particolari (figlio disabile, ecc.) vi spetta comunque l’importo minimo, ossia 50 euro a figlio (per figlio minorenne) oppure 25 euro (per figlio maggiorenne ma di età inferiore a 21 anni).

Senza ISEE

Se non hai l’ISEE e non hai intenzione di farlo, non hai diritto alle maggiorazioni collegate al reddito. In caso di mancata presentazione ISEE infatti, si presume il reddito più alto. E in caso di reddito alto non spettano le maggiorazioni legate al reddito, come è giusto che sia.

Se non presenti l’ISEE però, ti spettano comunque le maggiorazioni relative a:

  • Madre minore di 21 anni;
  • Figli disabili.

Queste due casistiche infatti, non sono collegate al reddito. Se sei una madre di età inferiore a 21 anni ti spetta comunque un assegno maggiorato, anche se non presenti l’ISEE. Lo stesso vale se hai figli disabili: ti spetta un importo maggiorato anche se non presenti l’ISEE.

Se vuoi sapere quanto ti spetta, puoi usare il simulatore messo a disposizione dallo stesso INPS, raggiungibile a questo indirizzo INPS simulatore assegno unico.

NASPI

Se uno dei due genitori è titolare di assegno NASPI, non avete diritto alla maggiorazione art. 4, ossia quella dovuta in caso di reddito da lavoro percepito da entrambi i genitori.

La NASPI infatti non rappresenta reddito da lavoro, è un contributo erogato dall’INPS a chi si trova in stato di disoccupazione: non rappresenta reddito da lavoro, dunque niente maggiorazione. Se stai compilando la domanda, dunque, non devi spuntare l’opzione per ottenere l’importo maggiorato.