Hai deciso di presentare le tue dimissioni e sai di dover rispettare i termini di preavviso. Per varie ragioni però, credi che non li rispetterai e vuoi sapere cosa rischi, se c’è una penale da pagare, cosa succede se ti dimetti in tronco, da un giorno all’altro.

In questa guida completa ti spiego cosa succede in caso di mancato rispetto termini preavviso alle dimissioni, come si calcola la trattenuta sulla tua ultima busta paga, quando è possibile dimettersi senza dover pagare la penale, infine cosa succede al tuo TFR (Trattamento di Fine Rapporto).

Come funziona

Se hai deciso di dare le dimissioni, devi rispettare i termini di preavviso, ossia un periodo in cui rimani al lavoro prima di concludere il rapporto. In questo modo, il tuo datore di lavoro può organizzarsi per il passaggio di consegne.

In genere sono i CCNL di riferimento a individuare i termini di preavviso. Maggiori sono le responsabilità, più lungo è il tempo di preavviso da dare. Se sei un operaio senza specializzazione, probabilmente il tempo di preavviso è ridotto rispetto a un area manager. Il tempo di preavviso dipende anche dalla tua anzianità di servizio: da più tempo lavori presso quest’azienda, maggiore sarà il tempo di preavviso da dare.

Suggerimento

Controlla il tuo contratto di assunzione o il tuo CCNL, per sapere con precisione quanto tempo di preavviso devi dare in caso di dimissioni.

Molte volte le dimissioni non possono partire dal giorno stesso in cui le presenti, ma per esempio dal 1° giorno del mese successivo. Supponiamo che tu dia le dimissioni oggi 20 giugno e tu debba dare un preavviso di 25 giorni. I 25 giorni non si conteggiano da oggi, ma a partire dal 1° luglio. Il tuo ultimo giorno di lavoro sarà quindi il 25 luglio.

Suggerimento

Controlla il tuo contratto di lavoro o il tuo CCNL per sapere da che data devi conteggiare i giorni di preavviso.

Dimissioni per giusta causa

Se stai dando le dimissioni per giusta causa, ossia per motivi molto gravi, non hai bisogno di rispettare i termini di preavviso: puoi dare le dimissioni immediate, qualunque sia il tuo ruolo e la tua anzianità di servizio presso l’azienda.

Per giusta causa infatti, si intendono motivi talmente gravi che non permettono la prosecuzione del rapporto di lavoro, neanche temporanea. Ecco alcuni motivi di giusta causa:

  • Violenza;
  • Furto;
  • Atti disdicevoli;
  • Mancato rispetto della fiducia reciproca;
  • Mancato pagamento dello stipendio;
  • Mancato rispetto delle misure di sicurezza aziendali.

Questi sono solo alcuni esempi, ma la lista potrebbe essere più lunga, perché i casi sono tanti.

NASpI

Se dai le dimissioni per giusta causa, hai diritto anche alla NASpI, ossia l’indennità di disoccupazione. La legge infatti, considera le dimissioni per giusta causa come una perdita di lavoro involontaria. Sei stato costretto a licenziarti, a causa del comportamento scorretto del tuo datore di lavoro, dunque ti spetta l’indennità di disoccupazione.

L’indennità segue le stesse regole di un licenziamento: devi dunque fare domanda all’INPS, l’importo dipende dal tuo stipendio e la durata dipende da quanto tempo durava il tuo rapporto di lavoro.

Penale

In caso di mancato rispetto dei termini di preavviso, la parte obbligata a darlo, deve corrispondere all’altra un’indennità pari alla retribuzione che sarebbe spettata durante i giorni di preavviso.

Se quindi dai le dimissioni senza rispettare i termini di preavviso, dalla tua ultima busta paga possono scalarti un certo importo. Vediamo come calcola questo importo l’azienda.

Calcolo trattenuta

Il calcolo è abbastanza complesso, ma per avere un’idea abbastanza chiara, considera che, per ogni giorno di mancato preavviso, d3evi pagare al tuo datore di lavoro (ormai ex), una retribuzione giornaliera. Ti faccio subito alcuni esempi.

Supponiamo che tu prenda una paga di 90 euro lordi al giorno. Dovevi dare 20 giorni di preavviso, ma ne dai solo 10. Devi quindi pagare al tuo datore di lavoro 900 euro (90 euro x 10). L’azienda, nella tua ultima busta paga ti tratterrà 900 euro.

Supponiamo che tu prenda una paga di 80 euro lordi al giorno. Dovevi dare 20 giorni di preavviso, ma non ne dai alcuno, ti licenzi in tronco. Devi quindi pagare al tuo datore di lavoro 1.600 euro (80 euro x 20). L’azienda, nella tua ultima busta paga ti tratterrà 1.600 euro.

Cosa succede al TFR

L’azienda, anche se decidi di dare le dimissioni senza rispettare i termini di preavviso, deve consegnarti tutto il TFR che hai accumulato finora. Non può decurtarti TFR solo perché non hai rispettato il preavviso.

Tuttavia, come spiegato nel passo precedente, ha diritto di ricevere l’indennità di mancato preavviso. E questa solitamente la decurta dall’ultima busta paga. Nell’ultima busta paga trovi l’ultimo stipendio + il TFR e altri eventuali compensi.

Supponiamo che la tua ultima busta paga comprenda:

  • 2.000 euro in qualità di ultimo stipendio;
  • 10.000 euro in qualità di TFR.

Per un totale di 12.000 euro.

Supponiamo che tu non abbia rispettato i termini di preavviso e debba pagare quindi, all’azienda, 1.600 euro (come nell’esempio del paragrafo precedente.

Nell’ultima busta paga, oltre alle voci dello stipendio e del TFR, troverai anche la voce indennità per mancato preavviso, pari appunto a 1.600 euro.

Il netto da te percepito sarà dunque pari a 12.000 – 1.600 = 10.400 euro.