La legge italiana prevede, in caso di disoccupazione, un’indennità corrisposta da parte dell’INPS, in attesa di una nuova occupazione. Si chiama NASpI: Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e ti offre un aiuto se perdi il lavoro in modo involontario, per un certo periodo di tempo.
In questa guida completa sulla maternità in disoccupazione NASpI ti spiego cos’è e come funziona, cosa succede se sei in NASpI e rimani incinta, cosa ti spetta, quanto dura la NASpI e per quale importo, come fare domanda, cosa fare in caso di gravidanza a rischio e infine in caso di malattia.
Indice
Cos’è e come funziona
“Sono in NASpI e sono incinta”. Se la tua situazione è questa, sappi che sei tutelata sotto tutti i punti di vista. Se prendi la NASpI e sei rimasta incinta, hai diritto all’indennità di maternità.
Nello specifico, l’INPS sospende la NASpI per cinque mesi, ossia i mesi di cosiddetta “maternità obbligatoria” e durante questi cinque mesi percepisci l’indennità di maternità. Allo scadere di questi cinque mesi, riprendi a percepire la NASpI.
Lo stato ha deciso di tutelare in questo modo le donne che aspettano un bebè, sebbene abbiano già concluso il rapporto di lavoro, spetta loro un trattamento analogo a quelle delle donne lavoratrici, che hanno un contratto in essere.
Supponiamo che tu stia percependo la NASpI. Rimani incinta. Se stessi lavorando, al termine del settimo mese di gravidanza andresti in astensione obbligatoria per maternità. Ora, essendo tu in NASpI, se al settimo mese di gravidanza sei ancora in NASpI, quest’ultima si sospende e inizi a percepire l’indennità di maternità per cinque mesi (ossia due mesi prima del parto e tre mesi dopo).
Quanto dura
L’indennità di maternità durante la NASpI dura cinque mesi. Inizi a percepire l’assegno due mesi prima del parto e fino a tre mesi dopo, in tutto cinque mesi di assegno.
Se lavorassi, l’assegno te lo verserebbe il datore di lavoro, ma visto che sei in NASpI, l’assegno di maternità te lo pagherà direttamente l’INPS.
Congedo parentale di sei mesi: non ti spetta
Una volta terminati i cinque mesi di “maternità obbligatoria”, rientri in NASpI. Non ti spetta il congedo parentale (conosciuto anche come “maternità facoltativa”). Alle lavoratrici dipendenti infatti, dopo i cinque mesi obbligatori, spettano altri sei mesi (su base facoltativa), durante i quali l’assegno scende al 30% dello stipendio.
Non vale lo stesso se sei in NASpI: durante la disoccupazione hai diritto solo ai cinque mesi obbligatori, al termine dei quali rientri in NASpI.
Come si calcola la disoccupazione
Per quanto riguarda l’importo di NASpI a cui hai diritto, non ci sono differenze rispetto alle donne lavoratrici: hai diritto all’80% dell’ultima retribuzione che hai percepito.
Importo spettante
Se quindi il tuo ultimo stipendio ammontava a 1.800 euro per esempio, hai diritto a 1.440 euro di assegno di maternità. Te lo pagherà direttamente l’INPS.
Come spiegato nei passi precedenti, l’assegno non é cumulabile con la NASpI: quindi, la NASpI viene sospesa e inizi a prendere l’assegno di maternità. Non li prendi entrambi.
Domanda
Per quanto riguarda la domanda per l’assegno di maternità, puoi rivolgerti direttamente all’INPS, presentando la richiesta sul sito dell’ente, oppure chiamando il call center preposto (803 164 da fisso e 06 164 164 da cellulare).
In alternativa, puoi recarti presso un patronato: un addetto ti aiuterà nella compilazione e nell’inoltro della domanda. Il documento necessario, qualunque sia il mezzo con cui effettui la domanda (sito INPS, call center o patronato) è il certificato che attesta il tuo stato interessante.
Gravidanza a rischio
Stai percependo la NASpI e sei incinta. La gravidanza è a rischio. In questo caso puoi sospendere subito la NASpI e andare in maternità anche prima del termine del settimo mese.
In condizioni normali infatti, se sei incinta, percepisci la NASpI fino alla fine del settimo mese di gravidanza e poi entri in maternità per cinque mesi. Se la tua gravidanza è a rischio, entri subito in maternità anticipata, fino alla fine del settimo mese. Dopodiché inizia l’assegno di maternità classico.
Ad esempio, supponiamo che tu sia incinta e in NASpI e la data presunta del parto sia il 20 dicembre. Dovresti quindi prendere la NASpI fino al 20 ottobre e iniziare poi la maternità. Se la tua gravidanza è a rischio, entri subito in maternità, anche se prima del 20 ottobre: la NASpI viene sospesa e inizi a prendere l’assegno di maternità.
Poi, a partire dal 21 ottobre, termina la maternità a rischio e inizi a prendere l’assegno di maternità classico, per cinque mesi. L’importo spettante è sempre pari all’80% della tua ultima retribuzione, anche durante la maternità a rischio.
Gravidanza a rischio per un periodo limitato
Se il periodo della gravidanza a rischio non è fino alla fine del settimo mese, ma è solo per un periodo limitato, nella domanda di maternità devi indicare le date di inizio e fine del suddetto periodo.
Malattia
Sei in NASpI e ti sei ammalato. Se si tratta di piccoli malanni (raffreddore, influenza, piccolo incidente domestico…), non occorre avviare l’INPS: puoi continuare a percepire la NASpI come nulla fosse.
Se si tratta di malattia, infortunio importante (o addirittura ricovero ospedaliero) che ti impedirebbe di lavorare (essendo tu in NASpI non stai lavorando, ma supponi di lavorare e non poterlo fare a causa della malattia/incidente) devi comunicarlo all’INPS in modo da sospendere la disoccupazione.
All’INPS devi inviare il certificato di malattia e, una volta guarito, devi inviare anche il certificato di riacquisita capacità lavorativa, in modo da far ripartire la NASpI.