Pochissime persone passano la vita senza ammalarsi mai: prima o poi tutti hanno bisogno di un certificato medico. Che si tratti di influenza , infortunio sul lavoro, malattie a esordio improvviso o malattie croniche: a volte occorre una lunga convalescenza, mentre altre volte bastano pochi giorni per riprendersi.
Dopo averti spiegato cosa fare se il medico non risponde al telefono, in questa guida completa ti spiego cosa fare se il medico di base non vuole fare il certificato di malattia, cosa succede se si verifica questa situazione, le responsabilità del professionista, quando può rifiutarsi di rilasciare un certificato medico di assenza per malattia e infine quanti giorni di malattia può dare, considerando il periodo di comporto previsto dal tuo contratto.
Indice
Assenza per malattia
Se sei un lavoratore dipendente, pubblico o privato, in caso di assenza per malattia il tuo datore di lavoro necessita del certificato medico. Il certificato è un documento che contiene i seguenti elementi:
- Nome del professionista che ti ha visitato;
- Tuo nome;
- Data della visita medica;
- Prognosi, ossia i giorni di riposo richiesti.
Il medico, emette il certificato attraverso una piattaforma informatica, che lo gira direttamente all’INPS. Il documento arriva in automatico anche al tuo datore di lavoro.
Aspetto molto importante quindi, è che il certificato arriva direttamente in azienda, non devi fornirlo tu: al massimo l’ufficio amministrativo aziendale ti chiede il numero di certificato, che puoi trovare nella copia rilasciata dal medico. Il numero puoi inviarlo in azienda tramite mail, se te lo richiedono.
Altra caratteristica rilevante del certificato, è che indica solo i giorni di prognosi, ossia i giorni che, secondo il medico, ti occorrono per recuperare pienamente le forze e tornare al lavoro. Nel documento che arriva al tuo datore di lavoro, per motivi di privacy, non c’è alcun riferimento, neanche generale, al motivo per cui ti assenti.
Il datore di lavoro quindi, non è assolutamente tenuto a sapere per quale malattia, infortunio o disturbo non puoi andare a lavoro, a meno che sia tu a dirglielo. Di certo, nel documento che riceve, c’è solo la prognosi, ma non la diagnosi.
Responsabilità legale del medico
Il medico ha importanti responsabilità legali e professionali nel momento in cui ti visita ed emette un certificato. Nello specifico deve:
- Essere onesto e non fuorviante;
- Rilasciare un certificato solo basato su fatti noti al medico, quindi basato sulle informazioni fornite dal paziente e sulle osservazione effettuate sullo stesso, attraverso la visita.
Può rifiutarsi di dare la malattia
Un medico può rifiutarsi di rilasciare un certificato: se dopo la visita, il medico ritiene ingiustificata l’assenza al lavoro, se ritiene che la natura della malattia non sia tale da impedirti di lavorare, oppure non è sicuro dei fatti, può rifiutarsi di rilasciare il certificato.
Il certificato medico non è una tessera per assenze gratuite dal lavoro, quindi il medico non è tenuto a fornire certificati senza prima aver adempiuto al suo dovere professionale. Il medico deve essere onesto.
Cosa fare se il medico non da’ la malattia
Come spiegato nei passi precedenti, il medico può confermare solo quello che ritiene effettivo, secondo il principio di veridicità, dunque in accordo tra quanto constatato durante la visita e quanto riferito dal paziente.
Se il medico si rifiuta di emettere il certificato, hai due possibilità:
- Andare a lavoro e quindi svolgere le tue classiche mansioni. Per assentarti per malattia dal lavoro infatti, il certificato medico è indispensabile.
- Oppure rivolgerti a un altro medico.
Il professionista autorizzato a emettere il certificato è il medico curante (art. 2 della L. n. 33/80), e per medico curante non si intende solo quello di base (di famiglia), ma a tutti i medici iscritti all’albo e quindi autorizzati a svolgere la professione in Italia.
Ad esempio, anche i seguenti soggetti possono rilasciare certificati medici:
- Medico specialista ambulatoriale ASL;
- Medico di Ambulatorio ospedaliero;
- Medico che opera presso case di cura private o accreditate;
- Medico che opera nel pronto soccorso;
- Medico del servizio di continuità assistenziale (meglio conosciuto come guardia medica). Questa figura può rilasciare certificati solo nelle giornate di sabato e/o domenica, quando generalmente il medico di famiglia è assente;
- Medico specialista convenzionato esterno.
Può succedere infatti che per esempio, in caso di infortunio tu decida di ricorrere al pronto soccorso, poiché necessiti di supporto immediato. In questo caso è lo stesso medico del pronto soccorso che può emettere il certificato di malattia.
Quanti giorni di malattia può dare
Il medico, una volta espletata la visita, scrivere sul certificato il numero di giorni che ti occorre per guarire. O meglio, il numero di giorni che ritiene opportuni e adeguati per la tua guarigione. Al termine di quei giorni, se stai ancora male, puoi nuovamente recarti dal medico, per farti visitare. In quel contesto deciderà se è opportuno fare una continuazione di malattia.
Se sei un lavoratore dipendente, durante la malattia hai diritto di mantenere il tuo posto di lavoro. Il datore di lavoro non può licenziarti. Questo però non vale senza alcun limite, a tempo indefinito. I CCNL (contratto collettivo nazionale del lavoro) prevedono e definiscono il cosiddetto periodo di comporto.
Il periodo di comporto è il periodo massimo in cui tu puoi assentarti per malattia, entro il quale il datore di lavoro non può licenziarti. Generalmente, nella maggior parte dei CCNL prevede un periodo di comporto di 180 giorni per anno civile. Qui trovi la nostra guida completa sul periodo di comporto.
Visite fiscali
Se sei in malattia, devi rispettare gli orari di reperibilità, ossia delle fasce orarie in cui devi essere presente al tuo domicilio. I medici INPS infatti, durante la malattia, possono venire da te a fare un controllo, per verificare l’effettiva sussistenza del tuo stato morboso.
Per questo, devi garantire la tua presenza nelle seguenti fasce orarie:
- Dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, se sei un lavoratore del settore privato;
- Dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, se sei un lavoratore del settore pubblico.
E’ di primaria importanza essere presente al tuo domicilio durante questi orari. In caso di visita fiscale, se il funzionario rileva la tua assenza, ci sono delle penali da pagare. In alternativa, devi dimostrare che l’assenza era dovuta a motivi urgenti e improrogabili (ad esempio una visita medica).