Avviare un’impresa è una scelta molto importante, che richiede impegno, costanza e determinazione. Non è detto che tu debba iniziare subito con grandi investimenti e progetti inarrivabili: puoi per esempio avviare una piccola attività e poi, crescere man mano che il tuo business accoglie favore dal mercato o settore in cui si inserisce.
In questa guida completa sulla microimpresa ti spiego cos’è e come funziona, ti fornisco la definizione del codice civile e quella della raccomandazione europea, quali sono i requisiti e i limiti previsti, come redigere il bilancio semplificato e super semplificato e infine gli adempimenti necessari per avviare una microimpresa domestica alimentare.
Indice
Cos’è e come funziona
Spesso si sente parlare di microimpresa, piccola impresa, media e grande impresa. Se risulta abbastanza intuitivo identificare le differenze tra piccola e grande impresa, lo stesso non può dirsi tra microimpresa e piccola impresa. Quando un’azienda si classifica come micro e quando come piccola?
Ci sono dei parametri specifici per individuare le dimensioni di un’azienda e sono i seguenti:
- Numero di lavoratori impiegati;
- Fatturato o bilancio annuo.
Una delle forme di micro impresa più diffuse è la ditta individuale: c’è un unico imprenditore, non ci sono soci, responsabile degli obblighi aziendali. Vediamo nello specifico le definizioni e i vari requisiti distintivi.
Definizione
C’è da dire che ci sono due definizioni di microimpresa:
- Quella data dalla raccomandazione UE n. 2003/361, recepita dal D.M. 18 aprile 2005;
- Quella data dal codice civile.
Entrambe sono definizioni valide, perché provengono da fonti autorevoli. Ma la seconda è specifica, come vedremo per l’accesso al bilancio super semplificato. Vediamo di seguito entrambe le definizioni, i requisiti e i limiti che prevedono per la nozione di micro impresa.
Requisiti
Ecco di seguito le definizioni di micro, piccola e media impresa (Racc. UE n. 2003/36, D.M. 18 aprile 2005):
- Definizione di micro impresa: azienda con massimo 9 dipendenti e ricavi massimi di 2 mln di euro oppure un attivo di bilancio massimo di 2 mln di euro.
- Definizione di piccola impresa: azienda con un numero di dipendenti da 10 fino a 49 e ricavi massimi di 10 mln di euro oppure un attivo di bilancio massimo di 10 mln di euro.
- Definizione di media impresa: azienda con un numero di dipendenti da 50 fino a 250 e ricavi massimi di 50 mln di euro oppure un attivo di bilancio massimo di 43 mln di euro.
- Definizione di grande impresa: azienda con oltre 250 dipendenti e ricavi oltre 5 mln di euro oppure un attivo di bilancio oltre 43 mln di euro.
Di solito se una partita IVA è in regime forfetario, quasi sicuramente è una micro impresa. È difficile che un’attività in regime forfetario abbia tantissimi dipendenti, mentre è impossibile che abbia un giro d’affari enorme, essendo che per l’accesso stesso al regime forfetario ci sono dei limiti specifici di fatturato.
Limiti
Cos’è il fatturato annuo? È la somma dei ricavi di un anno.
Cos’è il totale bilancio annuo? È la somma delle attività presenti nello stato patrimoniale del bilancio d’esercizio. Quindi il totale di patrimonio netto, crediti, ecc.
Per capire se rientri nella micro, piccola o media impresa quindi, devi andare a vedere l’ultimo bilancio approvato (ossia quello dell’anno precedente) vai a vedere i ricavi e il totale dell’attivo e giungi alle conclusioni.
Come conteggiare il numero di dipendenti
A primo impatto può sembrare facile il calcolo degli impiegati, ma non è così: sicuramente ti stai chiedendo se considerare i lavoratori full time, i part time, gli stagisti, gli apprendisti. Ecco subito la risposta.
Nel calcolo dei lavoratori dipendenti devi considerare:
- Dipendenti full time;
- Dipendenti part time, devi considerarli parzialmente, secondo la loro percentuale di orario. Se per esempio lavora 4 ore al giorno su un totale di 4, allora si considera come metà dipendente. Se lavora 6 ore al giorno, allora si considera come 3/4 di dipendente e così via.
Non devi conteggiare: stagisti, apprendisti e donne in maternità, anche se assunte a tempo indeterminato full time. Essendo in maternità non rientrano nel conteggio.
Una microimpresa quindi, può avere 9 dipendenti, ma può avere anche altri lavoratori, tra cui stagisti, apprendisti.
Bilancio
Le imprese, si sa, ogni anno devono redigere il bilancio di esercizio, nel quale indicare costi, ricavi, attività, passività e patrimonio netto dell’azienda. La legge prevede delle regole per la redazione del bilancio ordinario, in cui indica tutte le singole voci che un bilancio deve contenere.
In caso di micro imprese e piccole imprese, la legge prevede delle eccezioni: il bilancio semplificato (per le piccole imprese) o super semplificato (per le microimprese). In questo modo si cerca di facilitare il lavoro di aziende che non movimentano ingenti capitali, per le quali un prospetto riassuntivo è più che sufficiente.
Codice civile
C’è da dire che il D.Lgs. n. 139/2015 ha modificato l’art. 2435-ter del codice civile, e ha introdotto una definizione di micro impresa diversa da quella data dalla direttiva UE del 2003 3 il successivo DM del 2005. Secondo il novellato art. 2435-ter del codice civile, si definisce microimpresa un’azienda che, nel primo anno o per due anni di seguito, non supera almeno due di questi requisiti:
- Totale attività: 175 mila euro;
- Totale ricavi: 350 mila euro;
- Dipendenti impiegati in media durante l’anno: massimo 5 persone.
Se la tua impresa rispetta almeno due di questi requisiti, allora si considera micro imrpesa ai sensi del codice civile e puoi redigere il bilancio in forma “super semplificata” (D. Lgs. 139/2015, direttiva UE 2013/34, art. 2435-ter del codice civile).
Attenzione
La stesura del bilancio in forma super abbreviata è una facoltà, non un obbligo. Quindi se vuoi puoi stenderlo secondo la forma ordinaria.
Le piccole imprese, possono stendere il bilancio secondo lo schema abbreviato. Le medie e grandi imprese devono farlo obbligatoriamente secondo lo schema ordinario.
Cosa significa bilancio super semplificato
È un bilancio redatto in forma più sintetica, che nasce dal raggruppamento di molte voci, quindi il risultato è un bilancio più corto e semplice da leggere. La micro impresa non è obbligata neanche a stendere il rendiconto finanziario. Una volta approvato il bilancio, l’amministratore lo deposita presso il registro delle imprese (presso la CCIAA) entro 120 giorni.
Domestica alimentare
La produzione e vendita di prodotti alimentari fatta in casa si riconduce alla microimpresa domestica alimentare, ed è classificabile come piccola impresa artigiana.
Attenzione
Per classificarti come artigiano, il tuo lavoro nell’impresa domestica deve essere prevalente rispetto ad altri eventuali lavori.
Ciò significa che, se per esempio hai anche un lavoro dipendente full time, allora la tua partita IVA non si considera di artigiano, sei considerato semplicemente come imprenditore. Se hai un lavoro part time il cui monte di lavoro non supera il 50% del tuo CCNL, allora la tua impresa può considerarsi artigiana, perché la maggior parte del tempo la impieghi ne tuo lavoro autonomo. A maggior ragione, se non hai altri lavori oltre la partita IVA, sei artigiano.
La tua attività è una micro impresa. Anche se lo fai con strumenti modesti, senza altri dipendenti, si tratta sempre di impresa, seppur micro. Se è un’attività organizzata allora costituisce impresa e non lavoro autonomo occasionale. Devi quindi aprire partita IVA, iscriverti alla CCIAA e all’INPS.