La pensione di reversibilità é un diritto dei superstiti del pensionato ex dipendente pubblico o dell’iscritto INPDAP deceduti. Occorre innanzitutto verificare la presenza di requisiti per l’ottenimento della pensione (diversi a seconda del beneficiario) e successivamente, inoltrare la domanda di pensione reversibilità all’INPDAP.
Il superstite viene considerato a carico del deceduto se convivente e con reddito pari o inferiore al minimo Inps per l’anno su cui é prevista una maggiorazione; se non convivente, l’ufficio si occuperà di verificare l’autosufficienza o meno del superstite e se il defunto concorreva al suo mantenimento in modo rilevante.
L’ente INPDAP riconosce vari tipi di reversibilità:
– ordinaria, se il defunto era già titolare di pensione;
– indiretta ordinaria se il defunto, pur non essendo titolare di pensione, aveva un’anzianità lavorativa di almeno 15 anni, oppure 5 anni di contribuzione (almeno 3 nell’ultimo quinquennio);
– indiretta di privilegio se il defunto, in possesso di almeno un giorno di servizio, è deceduto durante il lavoro e per causa di lavoro.
– indiretta di inabilità: se il defunto, prima del decesso aveva fatto domanda di pensione di inabilità e questa gli é stata riconosciuta (prima o dopo la morte).
La domanda deve essere compilata e ad essa deve essere allegata la documentazione richiesta: a questo link ecco il modulo domanda di pensione reversibilità Inpdap in formato pdf.