Hai trovato la casa che cercavi e finalmente hai fatto la proposta di acquisto: accettata! Hai dunque iniziato la lunga trafila per la richiesta del mutuo, preparato tutti documenti e consegnati alla banca. E da lì è iniziata la trepida attesa. Purtroppo conclusa con esito negativo: i tuoi sembrano infranti. Ma non tutto è perduto!

In questa guida completa sul mutuo rifiutato dalla banca ti spiego cosa fare, quali sono le conseguenze, la segnalazione al CRIF, come evitare il rifiuto, cosa succede se la banca rifiuta il mutuo dopo la perizia positiva o dopo la perizia negativa, infine dopo quanto tempo riprovare a chiedere un nuovo prestito,

Cosa fare

Hai chiesto un mutuo e, oggi, ti hanno comunicato l’esito: mutuo rifiutato. In questo caso, se ritieni che non ci siano reali motivazioni che giustifichino il rifiuto, puoi chiedere chiarimenti alla banca. Se non trovate un accordo, puoi rivolgerti all’Arbitro bancario finanziario (Abf), ossia l’ente che aiuta i cittadini a risolvere le controversie con le banche.

A questo punto si avvia un processo, dove l’Arbitro consulta tutte le informazioni e documenti in vostro possesso. Se la decisione dell’Arbitro non ti soddisfa, come ultima chance puoi rivolgerti al tribunale, avviando un procedimento giudiziale a tutti gli effetti (con relativi costi e tempi).

Conseguenze

Quando la banca ti rifiuta il mutuo:

  1. Significa che non puoi comprare la casa che desideravi. Quasi sicuramente hai chiesto un mutuo per poter comprare la tua prima casa e attendevi con tanta ansia l’esito positivo. Purtroppo la banca ha rifiutato la tua richiesta: la prima conseguenza diretta è che non puoi più comprare la casa, almeno per ora. A questo punto puoi cercare un accordo con il venditore. Magari puoi proporre di fare un’altra richiesta di mutuo più in là nel tempo, oppure, se hai capito il motivo del rifiuto della banca, rimediare (se possibile) e presentare una nuova richiesta. Il venditore non è comunque tenuto ad accettare.
  2. Potresti essere segnalato al CRIF. In caso di mutuo rifiutato, la banca potrebbe segnalarti al CRIF (Centrale dei Rischi Finanziari), ossia il database che comprende i nominativi dei cattivi pagatori, oppure di quelle persone che non hanno ottenuto un prestito. In caso di rifiuto mutuo, il tuo nome rimane nel database CRIF per 30 giorni.

Dopo perizia negativa

Quando chiedi il mutuo, a un certo punto c’è l'”uscita del perito”. Significa che un perito esperto va a visionare l’immobile per cui hai chiesto il mutuo. va a verificare di persona che il valore dell’immobile non sia inferiore al mutuo da te richiesto.

La banca infatti deve tutelarsi. Se chiedi un mutuo da 200.000 euro, la casa deve valerli. Se invece il perito constata che la casa vale 100.000 euro, puoi star quasi certo che la banca non ti concederà il prestito. Perché se ppi tu risulti cattivo pagatore e la banca mette all’asta la tua casa, non recupera il denaro.

Se quindi la perizia del professionista è negativa, allora probabilmente la casa vale meno rispetto al mutuo che richiedi. Potrebbe essere il caso di chiedere una riduzione di prezzo della casa, al venditore. Quest’ultimo non è tenuto ad accettare, è sua discrezionalità.

La banca potrebbe rifiutare anche perché il perito ha rilevato che in passato l’immobile è stato oggetto di una donazione. In futuro potrebbe saltar fuori un erede e reclamare la casa. Per la banca potrebbe non essere una buona situazione e quindi potrebbe aver rifiutato il mutuo per questo. In tal caso puoi chiedere al venditore di sistemare il tutto (sottoscrivendo per esempio determinate polizze).

Dopo perizia positiva

Anche se la banca ha deliberato positivamente la richiesta del tuo mutuo, potrebbe cambiare idea prima di concedertelo e quindi non darti il denaro promesso. Questo può avvenire per esempio quando la banca, successivamente alla delibera positiva, ma prima della concessione, viene a conoscenza di informazioni sul tuo conto, che pregiudicano la tua affidabilità o stabilità creditizia.

A partire dalla delibera infatti, passano in genere 30 giorni per la concessione del mutuo. Durante questo periodo la banca potrebbe fare ulteriori controlli o venire al corrente di altre informazioni, oppure potrebbero crearsi nuove situazioni (per esempio la perdita del tuo lavoro, ecc.) compromettenti la tua capacità finanziaria.

Dopo quanto riprovare

Se dopo il rifiuto la banca ti ha segnalato al CRIF, questa segnalazione permane per 30 giorni all’intero della banca dati. Praticamente significa che se chiedi un mutuo a un’altra banca, quest’ultima vedrà il tuo nome all’intero dell’elenco CRIF e, quasi sicuramente, non ti concederà il mutuo a sua volta.

Per chiedere un nuovo mutuo a una nuova banca quindi, ti conviene aspettare almeno 30 giorni, in modo che il tuo nome sparisca dal CRIF (la cancellazione è automatica). Ovviamente, ti conviene anche capire il motivo della segnalazione al CRIF e risolverlo: se per esempio avevi chiesto una rata troppo alta rispetto al tuo reddito, con la nuova richiesta ti conviene optare per una rata più bassa.

Come evitare

Quando chiedi un mutuo, per i motivi sopra esposti, devi arginare il più possibile il rischio di un rifiuto. E questo puoi farlo conoscendo bene i motivi per cui una banca potrebbe dirti no:

  • Non hai un reddito sufficiente. Se intendi chiedere, per esempio, un mutuo da 500 euro al mese e hai un reddito di 1.000 euro, probabilmente la banca rifiuterà. Considera che in genere le banche concedono mutui con rata entro 1/3 del reddito. Se quindi hai un reddito di 1.000 euro, non ti conviene chiedere un mutuo con rata oltre 300 euro mensili circa.
  • Anzianità lavorativa scarsa. Se sei stato assunto da poco, per la banca potresti non essere ancora economicamente stabile e affidabile. Ti conviene provare a chiedere un mutuo quando avrai almeno un paio di anni di anzianità lavorativa. Oppure chiedere alla banca qual è l’anzianità lavorativa per loro ritenuta affidabile. Considera che il tempo richiesta dalla banca varia anche in base al tuo lavoro: se hai vinto un concorso per un posto statale, potrebbero concederti il mutuo anche subito. Se invece sei un lavoratore autonomo con partita IVA, potrebbero richiederti almeno un paio di anni di anzianità.
  • Valore immobile non congruo. Quando chiedi il mutuo, deve essere congruo al valore dell’immobile. Se per esempio l’immobile vale 100 mila euro e tu chiedi un mutuo da 250 mila euro, la banca probabilmente rifiuterà la tua richiesta.