Il nucleo familiare rappresenta la famiglia. Semplice. Ma se hai deciso di chiedere determinati aiuti o agevolazioni, devi essere attento e preciso nel dichiarare chi fa parte del tuo nucleo familiare. E non commettere errori che potrebbero costarti cari: per esempio se dichiari che tuo figlio è a carico e invece non lo è, potresti rischiare delle sanzioni, a seconda dei casi.

In questa guida completa sul nucleo familiare ti spiego cosa si intende, cosa significa, chi ne fa parte, come individuare la composizione de nucleo familiare, soprattutto in particolari casi, ad esempio fidanzati conviventi di fatto, non sposati, oppure figli maggiorenni non conviventi, oppure il caso di nucleo familiare composto da una sola persona.

Cosa si intende

Definizione: cosa significa. Per nucleo familiare si intende la famiglia, ossia un insieme di persone unite da legami di sangue o affettivi, che condividono lo stesso tetto e condividono anche le risorse economiche.

Dunque, gli elementi di un nucleo familiare sono:

  1. Il legame, che può essere di sangue (come quello tra genitori e figli) o affettivo (come può essere quello tra due fidanzati conviventi non sposati);
  2. La condivisione delle risorse economiche, dove i singoli elementi che fanno parte del nucleo familiare mettono a disposizione i loro redditi, per il bene e l’andamento della famiglia;
  3. La convivenza, ossia il vivere sotto lo stesso tetto. Anche se, come vedremo più avanti nella guida, può succedere che persone pur non essendo conviventi facciano parte dello stesso nucleo familiare. Ad esempio i genitori e uno studente universitario fuori sede, pur non vivendo insieme, possono far parte dello stesso nucleo familiare.

Chi ne fa parte

Quando si parla di nucleo familiare, spesso si fa riferimento ad agevolazioni fiscali o sociali, ad esempio il nucleo familiare ai fini del reddito di cittadinanza. In genere queste agevolazioni richiedono di identificare il nucleo familiare ISEE. Quindi, per identificare con precisione il tuo nucleo familiare devi compilare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) in modo da ottenere il tuo valore ISEE.

Cosa sono DSU e ISEE. La DSU è un modello che devi compilare, nel quale appunto devi indicare i membri della tua famiglia e i vari redditi eventuali. Dall’elaborazione dei dati che hai inserito nella DSU, puoi ottenere l’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) che è un valore che indica la situazione economica e patrimoniale della tua famiglia. In base a questo valore, hai diritto o meno ad aiuti o agevolazioni fiscali.

Composizione

In generale, per individuare chi fa parte di un nucleo familiare, devi far riferimento alla famiglia anagrafica alla data di presentazione della DSU ai sensi dell’art. 3 del DPCM n. 159/2013. Quindi per sapere chi fa parte del nucleo familiare, possiamo riferirci alle istruzioni per la compilazione della DSU. Vediamole insieme.

Se una famiglia è composta da due genitori e due figli conviventi: quello è il nucleo famigliare, è un esempio molto semplice. Tuttavia, gli aspetti da considerare sono molteplici, perché ogni famiglia può avere dei casi particolari: vediamo insieme ogni situazione.

La famiglia anagrafica

Per l’esatta individuazione del nucleo familiare, bisogna chiarire cos’è la famiglia anagrafica. Per famiglia anagrafica si intendono le persone che risultano nel tuo stato di famiglia, quindi generalmente coloro che vivono sotto il tuo stesso tetto e tra cui ci sono vincoli di parentela o affettività. Possono essere:

  • Genitori;
  • Figli;
  • Coppie conviventi;
  • Parenti come zii, cugini, nonni, se vivono sotto il tuo stesso tetto.

Il vincolo di parentela o affettività è molto importante, non basta la sola convivenza. Pensa ad esempio a tre studenti che vivono nella stessa casa, ma non hanno nulla a che fare tra loro: non appartengono certo allo stesso nucleo familiare.

Vediamo ora le singole situazioni.

CASI VARI POSSIBILI, in base alle istruzioni INPS per la compilazione della DSU:

  • Marito e moglie (o persone unite da unione civile), dunque due persone unite dal vincolo del matrimonio o unione civile, fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare, anche se non convivono;
  • Coniugi separati o divorziati (o persone che erano unite civilmente ma che hanno ottenuto la cessazione dell’unione) se vivono sotto lo stesso tetto fanno ancora parte dello stesso nucleo familiare;
  • Coniugi e figli minori, salvo casi particolari, appartengono allo stesso nucleo familiare, anche se non sono conviventi;
  • Figli maggiorenni, salvo casi particolari, a prescindere dall’età, se conviventi con i genitori fanno tutti parte dello stesso nucleo familiare;
  • Figli fino a 26 anni non conviventi, fanno parte del nucleo familiare se sono a carico dei genitori (quindi per esempio figli universitari che vivono fuori sede, ma sono ancora a carico dei genitori). Il figlio che non convive con i genitori, fa parte dello stesso nucleo familiare solo se ha meno di 26 anni ed è a carico dei genitori, non è coniugato e non ha figli.

Non fanno parte dello stesso nucleo familiare:

  • I coniugi separati e che hanno residenze diverse;
  • Due persone i cui effetti dell’unione civile sono cessati e che hanno residenze diverse.

Figlio non convivente

In linea generale:

  • I figli maggiorenni conviventi fanno parte del nucleo familiare;
  • I figli maggiorenni non conviventi fanno parte del nucleo familiare solo se hanno meno di 26 anni e sono a carico dei genitori, quindi non sono indipendenti economicamente. Tipico esempio è quello dello studente che studia fuori sede.

Dunque, in merito al figlio maggiorenne non convivente:

  • Se ha meno di 26 anni e non è autonomo economicamente, fa parte del nucleo familiare dei genitori. Purché non sia sposato e non abbia figli;
  • Se ha più di 26 anni e non è convivente, non fa parte del nucleo familiare dei genitori.

Cosa significa essere autonomi economicamente

Ai fini ISEE, un figlio non convivente con i genitori si intende non autonomo  (quindi a carico dei genitori) quando:

  1. Ha meno di 26 anni;
  2. Non ha reddito, oppure ha un reddito annuo lordo che non supera i 4.000 euro annui lordi (se ha meno di 24 anni), oppure ha un reddito annuo lordo che non supera i 2840,51 (se ha meno di 26 anni).

In tal caso fa parte dello stesso nucleo familiare dei genitori

Di conseguenza, il figlio maggiorenne non convivente con i genitori non fa parte del loro stesso nucleo familiare, ma ne costituisce uno autonomo quando sussistono entrambe queste condizioni:

  1. Ha superato i 26 anni;
  2. Ha un reddito annuo lordo superiore a 4.000 euro fino a 24 anni e fino a 2.840,51 euro annui lordi da 24 a 26 anni;
  3. Oppure è sposato o ha figli, in questo caso indipendentemente dal reddito o meno.

Composto da una sola persona

Un nucleo familiare non deve avere un numero minimo di componenti: anche una sola persona può costituire un nucleo familiare. Pensa ad esempio a un uomo o una donna, single, che vive da solo/a. Dunque, un nucleo familiare può essere anche monocomponente, ossia composto da una sola persona.

D’altro canto, due o più persone possono vivere sotto lo stesso tetto, ma essere di nuclei familiari differenti. Facciamo un esempio: supponiamo tre persone che vivono insieme per condividere le spese. Uno è studente universitario e quindi fa parte dello stesso nucleo familiare dei suoi genitori. Gli altri due sono adulti, lavoratori, quindi ognuno di loro costituisce un proprio nucleo familiare, mono componente.

Conviventi di fatto

Adesso parliamo di un altro caso specifico: due fidanzati conviventi di fatto, quindi non sposati né legati da unione civile. Queste due persone, se vivono insieme, ai fini ISEE vanno considerate appartenenti allo stesso nucleo familiare, sia che abbiano figli che non ne abbiano.

La convivenza di fatto infatti, rappresenta un legame affettivo, fondato su assistenza reciproca e condivisione anche dei mezzi economici. Dunque, rileva ai fini ISEE.