Per il mese di novembre, il governo ha pensato a un bonus una tantum volto a contrastare il caro vita degli ultimi mesi, causato anche dalla critica situazione geopolitica mondiale. Si tratta quindi di un bonus che percepisci una volta sola, nello specifico a novembre secondo specifiche modalità.

In questa guida completa sul nuovo bonus 150 euro ti spiego cos’è e come funziona, a chi spetta, quali sono i requisiti previsti per averne diritto, come richiederlo, chi lo paga, infine chi deve compilare l’autocertificazione per ottenerlo in busta paga.

Cos’è e come funziona

Il caro vita non accenna a rallentare, dunque il governo ha pensato a un altro aiuto a favore delle famiglie, che vedono i prezzi aumentare e, purtroppo, gli stipendi mantenersi allo stesso livello. Sulla stessa linea del bonus 200 euro, stavolta il governo ha ideato un altro bonus, di importo inferiore, visto che i fondi non sono infiniti.

Stiamo parlando del bonus 150 euro riconosciuto a una platea di beneficiari ridotta rispetto a quello di 200 euro di alcuni mesi fa. Il bonus lo versa direttamente il datore di lavoro sulla busta paga di novembre (o l’INPS in caso di pensionati).

In realtà non si tratta di un vero e proprio nuovo bonus, bensì di una integrazione del bonus precedente di 200 euro. Quindi se hai ricevuto il bonus 200 euro, hai diritto anche a quello di 150 euro, purché tu abbia un reddito entro determinati limiti (più bassi rispetto al bonus 200 euro, come vedremo nei passi successivi).

A chi spetta

Il bonus 150 euro spetta a una vasta platea di beneficiari:

  • Lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che privato);
  • Pensionati;
  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti;
  • Titolari di rapporto di lavoro Co.Co.Co.;
  • Lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter…);
  • Titolari di reddito di cittadinanza;
  • Lavoratori stagionali nel turismo e nello spettacolo;
  • Venditori a domicilio;
  • Disoccupati beneficiari di NASPI, DIS-COLL e disoccupazione agricola;
  • Dottorandi;
  • Titolari di assegno di ricerca.

I beneficiari del bonus sono quindi tantissimi, si tratta di una platea molto vasta. Rispetto al bonus 200 euro dei mesi precedenti però, il requisito reddituale è diverso: nel precedente bonus il limite era più alto, quindi i beneficiari erano ancora di più. Vediamo di seguito quali sono i limiti previsti in questo caso.

Requisiti

Per ogni categoria, ecco i requisiti previsti per avere diritto al bonus 150 euro:

  • Lavoratori dipendenti (settore pubblico e settore privato): il bonus ti spetta se hai una retribuzione imponibile nella busta paga di novembre non maggiore di 1.538 euro;
  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti con partita IVA: ne hai diritto se, nel 2021 hai avuto un reddito non maggiore di 20.000 euro;
  • Pensionati: ne hai diritto se hai un reddito personale IRPEF (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali) non maggiore di 20.000 euro annui;
  • Lavoratori domestici: ne hai diritto se hai ricevuto il bonus 200 euro mesi fa. Praticamente se hai ricevuto quello, hai diritto anche a questo bonus di 150 euro;
  • Disoccupati: ne hai diritto se percepisci la NASPI, la DIS-COLL o la disoccupazione agricola nel mese di novembre;
  • Lavoratori intermittenti e stagionali: hai almeno 50 giornate di lavoro e un reddito da lavoro non maggiore di 20.000 euro;
  • Titolari di contratto Co.Co.Co.: ne hai diritto se hai contratti attivi alla data del 18 maggio 2022 (che sarebbe la data di entrata in vigore del Decreto Aiuti) e hai un reddito derivante dai rapporti di lavoro non maggiore di 20.000 euro annui;
  • Lavoratori dello spettacolo: ne hai diritto se hai almeno 50 giornate di contributi e un reddito da lavoro non maggiore di 20 euro annui;
  • Lavoratori autonomi senza partita IVA (in genere titolari di contratti di lavoro occasionale): ne hai diritto se, alla data del 18 maggio 2022 (che sarebbe la data di entrata in vigore del Decreto Aiuti) sei già iscritto alla Gestione Separata e, nel 2021, puoi vantare almeno un accredito contributivo mensile;
  • Lavoratori stagionali del turismo: ne hai diritto se in passato hai percepito l’indennità per l’emergenza Covid (il cosiddetto Bonus 2400 euro INPS);
  • Assegnisti e dottorandi di ricerca: ne hai diritto se, alla data del 18 maggio 2022 (che sarebbe la data di entrata in vigore del Decreto Aiuti) sei già iscritto alla Gestione Separata e non sei iscritto ad altra forma previdenziale;
  • Titolare di Reddito di Cittadinanza: ne hai diritto in automatico essendo titolare di RdC, purché tu non lo abbia percepito come altra categoria, per esempio come pensionato o lavoratore.

Come richiederlo

Ecco come viene erogato il bonus:

  • Se sei un lavoratore dipendente, devi presentare al datore di lavoro un’autodichiarazione (come avvenuto per il bonus 200 euro). Per quanto riguarda l’autocertificazione, in genere il datore di lavoro provvede a consegnarne una al dipendente, da compilare, firmare e restituire. In questo documento, devi appunto dichiarare i tuoi dati, il fatto di non superare un determinato reddito e di non aver percepito il bonus in altro modo;
  • Se sei pensionato: ricevi il bonus in modo automatico, senza presentare nulla all’INPS. Quindi se sei titolare di pensione, l’INPS conosce già bene la tua situazione ed è in grado di erogarti il bonus direttamente sulla pensione.
  • Se sei percettore di NASPI o DIS-COLL: ricevi il bonus in modo automatico, senza presentare nulla all’INPS;
  • Se sei titolare di reddito di cittadinanza: ricevi il bonus in modo automatico, senza presentare nulla all’INPS;
  • Tutte le altre categorie devono presentare all’INPS apposita domanda. La domanda va presentata online sul sito INPS, oppure chiamando il call center INPS al 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al 06 164164 da rete cellulare (a pagamento, a seconda del tuo gestore). In alternativa puoi presentare domanda tramite l’aiuto di un patronato della tua zona.