Le aree pubbliche sono di proprietà dello stato e per sottrarle alla collettività, anche temporaneamente, occorre chiedere formalmente apposita autorizzazione all’ente che le gestisce e, se dovuto, pagare un apposito tributo per l’utilizzo, in base a metri quadrati e durata dell’occupazione.
In questa guida completa sull’occupazione di suolo pubblico ti spiego cos’è e come funziona, come fare richiesta per ottenere l’autorizzazione, quando inviare solo una semplice comunicazione (in caso di trasloco, per occupazione di durata inferiore a sei ore), quali documenti presentare, quali sono le tariffe da pagare, i regolamenti comunali da rispettare, infine quando l’occupazione abusiva diventa reato, sanzioni e multe applicate.
Indice
Cos’è e come funziona
Occupare suolo pubblico significa sottrarre spazio alla comunità. Di conseguenza, chi occupa un’area destinata alla società, deve versare un tributo per compensare questa sottrazione. L’ente preposto a riscuotere è generalmente il Comune. A volte è la Provincia (tipico caso è quello di occupazione delle strade provinciali).
Il Comune prevede solitamente il pagamento della TOSAP, ossia la Tassa sull’Occupazione di Suolo Pubblico, mentre in alcuni casi prevede il COSAP, ossia il Canone sull’Occupazione Suolo e Aree Pubbliche.
Suggerimento
Per sapere quale dei due devi pagare, consulta il tuo Comune, in quanto i regolamenti sono piuttosto diversi tra loro, così come gli importi. Puoi consultare anche il sito internet del Comune (in basso trovi i link delle maggiori città).
Richiesta
La richiesta di occupazione del suolo pubblico, va fatta direttamente all’ente locale che lo gestisce: solitamente il Comune. devi quindi richiederne specifica autorizzazione. A volte, quando si tratta di spazi provinciali, bisogna chiedere autorizzazione alla provincia (per esempio in caso di strade provinciali, ecc.).
Come fare
Se hai intenzione di occupare un suolo pubblico, devi innanzitutto fare domanda presso il Comune del luogo ove intendi occupare il suolo. L’occupazione può essere:
- Permanente; se dura oltre 12 mesi per le quali non c’è un termine di scadenza specifico;
- oppure Temporanea, se dura meno di 12 mesi. Tipiche occupazioni temporanee sono i ponteggi delle ditte edili per fare i lavori, depositi di attrezzatura per effettuare lavori edili, banchetti di raccolta firme, manifestazioni, spettacoli, trasloco, potatura di alberi.
Per occupare un suolo pubblico quindi, devi chiedere specifica autorizzazione al Comune. La richiesta non puoi farla un giorno prima dell’occupazione, né tanto meno il giorno stesso, ma occorre rispettare un certo anticipo. I tempi di richiesta variano molto da Comune a Comune. Ci sono città che impongono la presentazione della richiesta almeno 10 giorni prima dell’inizio dell’occupazione, altre che la impongono almeno 20 giorni prima e altre ancora che la impongono 30 giorni prima.
Suggerimento
Informati presso il tuo Comune per sapere con quanti giorni di anticipo devi muoverti. Nei prossimi paragrafi trovi il link alle pagine dei maggiori Comuni italiani, proprio dove si parla di occupazione di suolo pubblico. Trovi i regolamenti e le tariffe applicate, nonché modalità di calcolo e pagamento.
Documenti
Per chiedere l’autorizzazione di suolo pubblico, porta in Comune i seguenti documenti:
- Modulo di domanda occupazione suolo pubblico. Non c’è un modello unico per tutte le città: ogni Comune ha il suo modello, che puoi reperire sul sito del tuo specifico Comune oppure recandoti direttamente presso lo sportello;
- Marca da bollo da apporre alla domanda;
- Planimetria, disegno che chiarisce quali spazi occuperai e le relative misure. Se occuperai anche una strada, devi specificare chiaramente quante ne occupi e quanto spazio rimane per il passaggio;
- Ricevuta di pagamento del canone.
Tariffe
L’ente titolare dell’area (quindi il Comune o la Provincia), è chiamato a emettere un regolamento allo scopo di disciplinare le tariffe, quindi i costi, il metodo di calcolo della tassa, le modalità di riscossione, i casi di esonero.
Solitamente per il calcolo del costo si considerano questi tre parametri.
- Tariffa, che può essere diversa da zona a zona. Per esempio la tariffa di occupazione del suolo pubblico nel centro storico potrebbe essere maggiore dell’occupazione id un’area periferica;
- Metri quadrati occupati;
- Giorni di occupazione.
Nel prossimo paragrafo trovi i regolamenti e le tariffe per il calcolo del tributo nelle maggiori città italiane.
Regolamento
Ogni comune (o provincia) stabilisce le proprie tariffe, nel rispetto delle norma nazionali. Di seguito trovi le tariffe di occupazione suolo pubblico per le maggiori città d’Italia e tutte le informazioni su calcolo e regolamenti:
- Milano – Occupazione suolo pubblico e calcolo online. Il Comune di Milano ha un applicativo web che ti permette di calcolare l’importo dovuto. Il calcolo è semplicissimo: basta inserire alcuni dati e non occorre registrazione. Se hai de dubbi sull’applicazione della tariffa o di qualsiasi altro tipo, prenota una consulenza tributaria con il Comune di Milano attraverso questa pagina;
- Roma – Occupazione suolo pubblico. A questa pagina trovi tutte le informazioni sul calcolo del tributo e come pagarlo;
- Bologna – Occupazione suolo pubblico;
- Bari – Occupazione suolo pubblico, qui invece trovi il regolamento Occupazione suolo pubblico valido per la città di Bari;
- Torino – Occupazione suolo pubblico; a questa pagina trovi le info per l’occupazione permanente, invece qui trovi le info per l’occupazione temporanea;
- Verona – Occupazione suolo pubblico;
- Firenze – Occupazione Suolo Pubblico;
- Genova – Occupazione Suolo Pubblico.
Autorizzazione
Una volta inviata la richiesta di occupazione suolo pubblico, devi attendere l’autorizzazione del Comune. Solitamente, il Comune invia l’autorizzazione via email oppure ti invita a ritirarla presso gli uffici comunali.
Per quanto riguarda i tempi, si parla di 10/20/30 giorni, a seconda del Comune. Se per esempio il tuo Comune impone l’invio della richiesta almeno 15 giorni prima dell’inizio dell’occupazione, allora significa che rilascia l’autorizzazione entro 15 giorni. Se per esempio il tuo Comune impone l’invio della richiesta almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’occupazione, allora significa che rilascia l’autorizzazione entro 30 giorni.
Suggerimento
Cerca comunque di inviare la richiesta con più anticipo, perché potrebbero esserci dei ritardi e quindi, in assenza di autorizzazione, non potrai occupare l’area pubblica. Quindi, se per esempio il tuo Comune impone l’invio della richiesta almeno 15 giorni prima dell’inizio dell’occupazione, fanne richiesta almeno 20 giorni prima o anche più, se possibile.
Reato
L’occupazione abusiva di suolo pubblico è un reato. Lo prevede chiaramente l’art. 633 del codice penale: a chiunque occupa abusivamente suoli o immobili altrui, pubblici o privati, a querela del soggetto offeso si applica una multa che va da 103 a 1.032 euro e la reclusione fino a 24 mesi.
Recita sempre lo stesso articolo che, se il fatto è compiuto da almeno sei persone oppure da persona armata, la multa va da 206 a 2.064 e la reclusione può salire fino a quattro anni.
Ma non finisce qui: non solo il codice penale prevede sanzioni per chi occupa suolo pubblico, ma anche il Codice della Strada. Ai sensi dell’art. 20 del C.d.S, si rischia una multa che va da 168 a 674 euro. In tal caso non occorre querela, ma sono direttamente le forze dell’ordine a constatare l’occupazione abusiva e a comminare la multa.
Per trasloco
Spesso per fare un trasloco si occupa suolo pubblico. Basti pensare ai camion che posteggiano vicino alla nuova casa per scaricare mobili, elettrodomestici e quant’altro. Di solito l’occupazione del suolo è inferiore alle sei ore e, generalmente, non c’è alcun costo da pagare.
Tuttavia, la ditta di traslochi, deve inviare al Comune apposita comunicazione occupazione suolo pubblico per trasloco. In tal caso non occorre autorizzazione, ma solitamente basta inviare la comunicazione e vale il silenzio assenso. se non ti affidi a una ditta id traslochi, puoi effettuare tu la comunicazione.
Suggerimento
Contatta il tuo Comune e chiedi se occorre inviare formale comunicazione, con quali moduli e tempi. Ogni Comune infatti ha regole e moduli diversi.