Se hai ricevuto da parte dell’Agenzia delle Entrate un avviso di accertamento, un invito al contraddittorio o altro tipo di atto di recupero, grazie al decreto sulla pace fiscale entrato in vigore il 24 ottobre 2018, puoi ottenere l’annullamento di interessi, sanzioni e spese accessorie, quindi versare al fisco solo le somme dovute a titolo di imposta (IVA, IRPEF, ecc.).

In questa guida completa sulla pace fiscale voluta da Matteo Salvini e approvata ad ottobre 2018, ti spiego cos’è e come funziona, cosa rientra in questa agevolazione, come ottenerla e come aderire, i termini e condizioni di adesione, i requisiti per accedere per ogni singolo atto di accertamento.

Cos’è e come funziona

Il D.L. 119/2018 entrato in vigore il 24 ottobre 2018 è il “Decreto con disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria” e che comprende anche un capitolo dedicato alla cosiddetta definizione agevolata, meglio conosciuta come “pace fiscale”.

La pace fiscale quindi non è altro che un insieme di disposizioni volte a regolare il rapporto tra te contribuente e il fisco se ti trovi una situazione debitoria nei suoi confronti. Dunque, se l’Agenzia delle Entrate ti ha inviato una richiesta di denaro oppure sei già in contenzioso con essa, puoi ottenere delle agevolazioni grazie al decreto voluto dal ministro Matteo Salvini.

Funzionamento. Occorre chiarire subito un aspetto: pace fiscale non significa che chi non ha pagato le tasse finora non le paga più, gli vengono completamente cancellate. Come vedremo di seguito, il contribuente moroso le tasse deve pagarle, fino all’ultimo centesimo. Con la pace fiscale gli vengono azzerare le sanzioni, gli interessi e le spese accessorie, ma le tasse dovute rimangono tali e quali.

Cosa prevede

Se decidi di aderire alla definizione agevolata (pace fiscale) prevista dal D.L. 119/2018 hai diritto all’annullamento totale di:

  • Sanzioni;
  • Interessi;
  • Oneri accessori.

Esempio

Se per esempio l’Agenzia delle Entrate ti ha inviato un atto di recupero perché non hai pagato 5.000 euro di IVA e l’atto di recupero comprende 5.000 euro di IVA + 1.000 euro di sanzioni + 500 euro di interessi + 50 euro di oneri accessori, tu devi pagare solo i 5.000 euro. Grazie alla pace fiscale quindi devi pagare solo l’imposta dovuta, nient’altro, né interessi o sanzioni che erano previste nell’atto di notifica.

Quando

In molti si chiedono quando parte l’agevolazione prevista dalla pace fiscale, quando entra in vigore. La buona notizia è che è già entrata in vigore, esattamente il 24 ottobre 2018 con il decreto legge n.119/2018 fortemente voluto da Matteo Salvini. Il decreto infatti, che aveva visto molti detrattori soprattutto da parte del PD e della restante opposizione, è giunto al termine dell’iter ed è diventato realtà.

La pace fiscale fa parte di un progetto volto a recuperare le somme non dichiarate e non versate al fisco, ma agevolando il contribuente considerando che a causa della crisi molti imprenditori negli ultimi anni hanno avuto difficoltà a pagare le tasse e si trovano in una situazione debitoria. Grazie alla pace fiscale le tasse sono comunque dovute al 100%, l’unico costo che viene azzerato è quello di sanzioni, interessi e spese accessorie.

Cosa rientra

Puoi usufruire della pace fiscale (che come chiarito prima, si chiama tecnicamente “definizione agevolata”) se hai ricevuto dal fisco i seguenti atti: (co.1-3 dell’art. 2, D.L. 119/18):

  • Avviso di accertamento (ossia una notifica dell’Agenzia delle Entrate a seguito di controllo);
  • Avviso di rettifica e liquidazione delle imposte;
  • Atto di recupero di somme non pagate o di crediti di imposta indebitamente usati;
  • Invito al contraddittorio per imposte sui redditi, per imposte indirette ed IVA;
  • Accertamento con adesione.

Attenzione

Tra quelli appena esposti individua con precisione l’atto che ti ha inviato l’Agenzia delle Entrate perché condizioni e termini possono differire da uno all’altro.

Requisiti

Come detto nel precedente paragrafo, requisiti e condizioni di adesione alla pace fiscale cambiano in base all’atto che hai ricevuto. Dunque vediamoli uno per uno.

1. Avviso di accertamento, rettifica e liquidazione, atti di recupero (co. 1 dell’art. 2, D.L. 119/18)

Per usufruire della pace fiscale, ossia dell’annullamento di interessi, sanzioni e spese accessorie sull’atto, devono sussistere tutte le seguenti condizioni:

  1. L’Agenzia ti ha notificato l’atto entro il 24/10/2018; non puoi usufruire della pace fiscale se lo hai ricevuto oltre tale data;
  2. Alla data del 24/10/2018 tu non avevi ancora impugnato l’atto;
  3. Alla data del 24/10/2018 non sono ancora scaduti i termini di impugnazione dell’atto (puoi verificare i termini di impugnazione direttamente sull’atto oppure chiedere al commercialista che ti segue).

2. Invito al contraddittorio

Se hai ricevuto dall’Agenzia delle Entrate un invito al contraddittorio, per usufruire della pace fiscale basta una sola condizione: la data di notifica dell’invito non è successiva al 24/10/2018. Se quindi l’hai ricevuta (notifica) entro il 24/10 puoi usufruire della pace fiscale, altrimenti no.

3. Accertamento con adesione

Anche in questo caso la condizione per accedere è una sola: puoi usufruire della pace fiscale solo se hai già sottoscritto l’accertamento entro il 24/10/2018.

Termini

Vediamo di seguito i termini di adesione alla pace fiscale previsti per ogni singolo atto.

1. Avviso di accertamento, rettifica e liquidazione, atti di recupero (co. 1 dell’art. 2, D.L. 119/18)

Per usufruire della definizione agevolata (pace fiscale) dei tenuto a versare le imposte dovute entro i seguenti termini (co. 1 dell’art. 2 D.L. 119/2018):

  • Entro un mese dall’entrata in vigore del decreto pace fiscale, quindi entro il 23/11/2018;
  • Oppure, se più ampio, entro i termini di impugnazione dell’atto.

Esempio

Hai ricevuto un avviso di accertamento il 10 settembre 2018. Devi aderire alla pace fiscale entro il 23/11/2018, non più tardi.

Esempio

Hai ricevuto un avviso di accertamento il 30 settembre 2018. Devi aderire alla pace fiscale entro il 30/11/2018, non più tardi.

2. Invito al contraddittorio

Puoi usufruire della pace fiscale entro il 23/11/2018, non oltre (co. 2 dell’art. 2, D.L. 119/18).

3. Accertamento con adesione

Puoi usufruire della pace fiscale entro il 13/11/2018, non oltre.

Modalità di adesione

Per accedere alla definizione agevolata (pace fiscale) devi pagare entro i termini stabiliti (vedi paragrafo precedente) le somme indicate nell’atto che hai ricevuto, ma limitatamente all’imposta evasa.

Quindi non devi pagare sanzioni, interessi e spese accessorie. Il metodo di adesione è unico per tutti gli atti e consiste nel pagare le imposte dovute, escludendo le sanzioni, gli interessi e le spese accessorie. Per aderire quindi devi versare entro i termini (indicati al paragrafo precedente), in unica soluzione oppure pagando la prima rata in caso di pagamento rateale.

Rateazione

Puoi chiedere la rateizzazione dell’imposta dovuta con 8 rate trimestrali o in un massimo di 20 rate trimestrali se l’imposta supera i 50.000 euro. In questo modo non dovrai pagare la tasse in un’unica soluzione ma potrai almeno ottenere un piano rateale più vicino alle tue esigenze.