Perdita del lavoro e disoccupazione sono momenti molto difficili da affrontare. Lo stato interviene in aiuto del disoccupato con diverse misure: lo sostiene con misure economiche ad hoc e con specifici progetti di formazione, riqualificazione e reintegrazione nel mondo del lavoro.

In questa guida completa sul patto di servizio personalizzato ti spiego cos’è e come funziona, cos’è la DID e come presentarla online sul sito ANPAL o tramite un patronato, come prendere appuntamento con il CPI (Centro per l’Impiego) per stipulare il patto, i documenti necessari, cosa succede in caso di indennità di disoccupazione NASpI, percezione di somme con la carta REI e infine quando si può chiedere il rinnovo del patto.

Cos’è e come funziona

Il patto di servizio è un accordo che i Centri per l’Impiego (ex uffici di collocamento) stipulano con i disoccupati e che prevede tutti i passi del percorso di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Se hai perso il lavoro e ti iscrivi al Centro per l’Impiego dunque, non sei allo sbaraglio: un team di professionisti ti aiuterà grazie a un piano di azione individuale, personalizzato, cucito su misura per te.

A cosa serve

Il Patto di Servizio Personalizzato è molto importante, anzi, è obbligatorio se vuoi chiedere l’indennità di disoccupazione NASpI. Entro 15 giorni dalla presentazione della domanda all’INPS infatti, hai l’obbligo di rivolgerti al Centro per l’Impiego e sottoscrivere il patto, che quindi ha due funzioni:

  1. Cucire addosso a te un percorso di reinserimento lavorativo personalizzato;
  2. Farti accedere alla NASpI, ASDI o Dis Coll.

Personalizzato

Per essere considerato disoccupato a tutti gli effetti, la legge italiana impone due passi necessari. Per ottenere lo status di disoccupato devi:

  1. Fare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) presso un Centro per l’Impiego (CPI);
  2. Sottoscrivere con il CPI un patto di servizio personalizzato.

Un addetto del CPI, dopo un attento colloquio con te, elabora un progetto, un piano di azione cucito su misura per te per il tuo inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Il CPI ti assegna anche un tutor, pronto a seguirti in tutto il tuo percorso.

In cosa consiste il patto di servizio personalizzato

Il tutor assegnato ti aiuterà a redigere un ottimo curriculum, a prepararti per un colloquio. Ti proporrà corsi di formazione e riqualificazione e anche colloqui presso enti o aziende. Se stai percependo l’indennità di disoccupazione e ottieni una proposta di lavoro congrua al tuo profilo, non puoi rifiutarla, altrimenti perdi l’indennità!

Online

Ricapitolando, i passi sono due:

  1. Invio della DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) al Centro per l’Impiego;
  2. Sottoscrizione del contratto “Patto di Servizio Personalizzato” con cui ti impegni a seguire politiche attive per il lavoro, ossia corsi di formazione o riqualificazione e ad accettare congrue proposte di lavoro.

Puoi rendere la DID attraverso uno di questi metodi:

  1. Online, da questa pagina del sito ANPAL. Se non sei registrato al sito, puoi farlo benissimo ora.
  2. Un terzo abilitato (un patronato della tua città, oppure un Centro per l’Impiego).

L’ANPAL mette a disposizione degli utenti anche il numero verde 800.000.039 attivo tutti i giorni lavorativi dalle 9 alle 18. In alternativa puoi chiedere informazioni o delucidazioni alla mail info@anpal.gov.it.

Attenzione

Se hai chiesto all’INPS la NASpI o la Dis Coll, non devi rendere la DID, perché la tua domanda di indennità già comprende automaticamente la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

Bene, ora che hai reso la tua DID, non è finita qui: devi recarti presso un Centro per l’Impiego e firmare il Patto di Servizio Personalizzato.

Appuntamento

Quando rendi la DID (dichiarazione di immediata disponibilità lavoro), devi prenotare l’appuntamento presso un Centro per l’Impiego dove stipulerai il Patto di Servizio. Di solito il primo appuntamento è disponibile dopo 15 giorni/un mese dalla DID.

Arriva finalmente il giorno in cui devi presentarti al Centro per l’Impiego. Parlerai con un addetto, potrai elencare le tue competenze, studi, esperienze lavorative, aspirazioni e l’addetto potrà stilare il patto, ossia il tuo percorso personalizzato.

Tale patto è obbligatorio: non puoi rifiutarti di partecipare a politiche attive di formazione e reinserimento lavorativo, altrimenti, in caso di inadempimento degli obblighi senza un giustificato motivo, perdi gradualmente i tuoi diritti, fino a perdere completamente lo status di disoccupato e quindi la relativa indennità.

La perdita dei diritti è graduale: prima perdi un quarto di mensilità della NASpI (o Dis Coll), fino ad arrivare alla perdita completa del sussidio. Se ritieni di non aver adempiuto ai tuoi obblighi per giustificato motivo, puoi presentare un ricorso amministrativo.

DID

Patto di servizio e DID non sono la stessa cosa: la DID è una fase precedente al patto di servizio: prima devi presentare la DID, ossia la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro, dopodiché devi recarti presso il CPI (Centro per l’Impiego) e qui puoi sottoscrivere il patto di servizio con l’addetto.

Il Patto di Servizio è l’accordo che stipuli con il Centro per l’Impiego, con cui ti impegni a seguire un percorso di formazione e/o integrazione nel mondo del lavoro. il CPI ti assegna un tutor che ti segue in tutto il tuo percorso: farai una sorta di colloquio per indicare i tuoi studi, le esperienze lavorative e le aspettative. In questo modo il tutor può lavorare al meglio per cercare un’offerta di lavoro congrua al tuo profilo, oppure proporti dei corsi di formazione e/o riqualificazione.

Stipula

Il patto di servizio è un vero e proprio contratto che stipuli con il Centro per l’Impiego. Dopo aver reso la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro) devi scegliere il CPI dove intendi stipulare il patto. Se non è possibile sceglierlo online, direttamente al momento della DID, allora puoi contattare il CPI tramite email oppure telefonicamente e prendere appuntamento per la stipula del patto.

Documenti necessari

I documenti richiesti dal CPI per la stipula del patto d servizio sono i seguenti:

  • Documento di identità (quindi va bene la carta di identità o la patente);
  • Codice fiscale (o tessera sanitaria);
  • Lettera di licenziamento o dimissioni. Chiaramente questo è possibile solo se hai appena perso il lavoro: se hai appena iniziato a cercare un’occupazione oppure sei disoccupato da tanti anni e ora desideri iscriverti al CPI, allora la lettera non occorre.

NASpI

Se hai fatto domanda di NASpI o Dis Coll, entro 15 giorni devi contattare il Centro per l’Impiego prescelto, per firmare il patto di servizio. Quando contatti il CPI, può succedere che non abbiano disponibilità entro 15 giorni e magari l’appuntamento slitti un po’: non c’è problema, perché i 15 giorni non sono perentori, quindi la stipula può anche avvenire anche in ritardo.

Tra l’altro, anche se non chiami il CPI per prendere l’appuntamento non perdi la NASpI. Proprio così: la legge (artt. 19 e 21 D.Lgs. n. 150/2015) precisa che se non prendi appuntamento con un CPI per firmare il patto, ciò non comporta automaticamente la perdita della NASpI.

Questo perché è il Centro per l’Impiego che, in mancanza di una tua comunicazione, deve provvedere a contattarti e richiedere l’appuntamento. Se però il CPI ti chiama e tu non ti presenti senza giustificato motivo, allora sì, in questo caso puoi perdere la NASpI (art. 21 e 22 del D. Lgs. n.150/15).

Carta REI

Il Reddito di inclusione (REI) è una misura a sostengo delle famiglie che versano in condizione di particolare difficoltà economica. Il REI è composto da due misure:

  1. Una somma di denaro mensile, erogata sulla carta REI, che puoi usare per pagare cibo, bollette, medicinali, ecc.
  2. Un progetto personalizzato di attivazione sociale, a cui ti coinvolge il Comune, per aiutarti a superare la situazione di difficoltà.

Se il comune nota che la situazione di difficoltà è dovuta alla mancanza di lavoro, allora sostituisce il progetto di attivazione sociale con il Patto di servizio Personalizzato. Dunque ti invita a recarti presso il Centro per l’Impiego, per fare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e quindi partecipare a progetti di riattivazione lavorativa.

Se non ti attieni al patto di servizio, quindi per esempio non ti rechi agli appuntamenti, non segui i corsi di formazione proposti oppure rifiuti offerte di lavoro adeguate al tuo profilo, si applicano specifiche sanzioni: ogni volta che non ti presenti agli appuntamenti (e non hai un giustificato motivo), ti riducono il denaro accreditato in carta REI, fino alla perdita completa del beneficio economico se notano che da parte tua non c’è collaborazione e adesione al patto.

Rinnovo

Se finisce la NASpI, non riesci ancora a trovare lavoro e passano almeno 4 mesi dal termine della NASpI, allora puoi recarti presso il CPI a chiedere il rinnovo del Patto di Servizio. Così facendo ottieni l’assegno di ricollocazione.

Tale assegno però, non è una somma di denaro come la NASpI, ma una sorta di voucher che puoi spendere per seguire corsi di formazione presso il CPI o Centri per i Servizi convenzionati.